Gesù mio, Tu che sei Fonte di vita …
cfr. At 2,2- 4,31), si conoscerà per esperienza diretta la potenza dell’Amore personale di Dio per ciascuno.Saper consolare è arte difficile; può scegliere le parole più attente per esprimersi e apprendere dalle scienze umane come manifestare con efficacia empatia nella relazione d’aiuto, ma per essere di vero sollievo a chi soffre, si deve assolutamente attingere al cuore, perché solo l’amore può consolare.
"Voler amare è amare", scrive Madre Speranza. Per tutti noi, infatti, l’amare è virtù, è impegno, è movimento attivo e volontario.
A chi si incammina con decisione quotidiana lungo il percorso del "voler" amare e, senza aspettarsi il gusto del sentimento, prosegue con costanza nell’accorgersi degli altri e delle loro necessità e difficoltà, nel condividere con chi ne è privo qualcosa dei propri doni, nell’accogliere tutti e non respingere neppure chi ricambia con il male, nel tenersi pronto alla riconciliazione e al perdono evitando qualsiasi forma di vendetta, succederà, ad un certo punto del cammino, di sperimentare e di scoprire che, per noi creature, l’amore è essenzialmente risposta.
Risposta all’Amore travolgente e assoluto di Colui che ci ama personalmente da tutta l’eternità.
Come scavando per cercare acqua, questa, dopo l’ultimo diaframma di terra, finalmente appare e poi affiora e sale e quindi irrompe perché nulla più trattiene la sua potenza, qualcosa di simile avverrà per il cercatore d’amore.
Nello Spirito Santo, che come un fiume in piena travolge, inonda e riempie di gioia
(
La risposta, allora, sarà sforzarsi di diventare canali sempre più validi, perché l’amore che sgorga abbondante da Dio non si arresti, ma possa continuare a scorrere e a raggiungere quanti più possibile e tutti gli uomini arrivino a conoscerLo quale Egli veramente è "un Padre amorevole che cerca in ogni maniera di confortare, aiutare e rendere felici i suoi figli e li segue e li cerca con amore instancabile, come se non potesse essere felice senza di loro"
(El Pan 18, 2)Maria Antonietta Sansone
Dammi da bere l’acqua viva che sgorga da Te
A 17 anni avevo dei problemi ad un ginocchio che mi costringevano di tanto in tanto a restare a riposo assoluto per diversi giorni.
Dopo l’ennesimo episodio, i medici mi prospettarono di sottopormi ad un intervento per asportare un menisco. Con i miei genitori andai a parlarne con Madre Speranza e quindi, di seguito, feci la novena all’Amore Misericordioso bevendo soltanto l’Acqua del Santuario di Collevalenza.
Cominciai a sentirmi meglio e a camminare perfettamente.
Il medico disse che non c’era più bisogno dell’operazione e ancora adesso posso correre e camminare senza alcun impedimento.
|
[Home page | Sommario Rivista]
realizzazione webmaster@collevalenza.it
ultimo aggiornamento
11 giugno, 2012