DAL SANTUARIO DI COLLEVALENZA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

P. Ireneo Martín fam

Maggio 2011

 

Voce del Santuario

 

Il mese di maggio

Il mese di maggio è stato il mese di Maria, ma altresì il mese in cui con tutta la Chiesa abbiamo celebrato la pienezza del mistero pasquale nella Solennità della Pentecoste. Un mese carico di eventi, soprattutto di appuntamenti liturgici.

Quest’anno poi si è registrato un aumento dell’afflusso dei pellegrini al Santuario dell’Amore Misericordioso.

Durante tale mese mariano in maniera più abbondante, qui al Santuario, i pellegrini hanno attinto alla ricchezza della Parola di Dio incoraggiati dalla presenza e dalla guida spirituale dei sacerdoti. Le liturgie penitenziali e delle acque sono state più frequenti, percorrendo le vie della Riconciliazione con il Padre Buono e con i fratelli e condividendo la comune mensa all’unico Corpo del Signore nella S. Messa.

Il Santuario diventa, grazie alla collaborazione impagabile di tanti volontari, non solo luogo di culto per eccellenza all’Amore Misericordioso, ma anche luogo di culto mariano.

L’AVSAM, i volontari del Santuario, che hanno scelto di vivere la vita come vocazione offrendo il loro servizio al Santuario e nella casa del pellegrino, collaborano durante le celebrazioni, accolgono e aiutano i pellegrini nell’immersione dell’acqua dell’Amore Misericordioso e rispondono ad ogni esigenza logistica.

La gioia della festa dell’abbraccio del Padre Buono è, dunque, una gioia che coinvolge tutti: coloro che credono e coloro che dubitano; coloro che si rallegrano e coloro che soffrono; perché nessuno resti lontano dalla nostra Famiglia così come nessuno è lontano dal cuore di Maria, Madre del Signore e Madre di tutti noi, qui invocata Maria Mediatrice.

Ogni sera del mese di maggio per la Famiglia dell’Amore Misericordioso a Collevalenza è stata cenacolo di preghiera. Le nostre case, le nostre Comunità religiose si sono ritrovate unite, come gli Apostoli con Maria nell’attesa del dono dello Spirito Santo, a illuminare i cammini nell’unica Famiglia e a sostenere l’impegno dell’unità. È all’insegna della "misma familia", perciò, che abbiamo vissuto questo mese di maggio, soprattutto nei confronti di tanti pellegrini che desideravano formare questa "pigna" con noi.

Per questo, ogni giorno del mese è stato proposto un momento comune di preghiera, mettendoci tutti sotto lo sguardo e la protezione di Maria: mese tutto costellato di celebrazioni mariane provvida occasione di evangelizzazione.

Devozione mariana fatta di silenzio e di parola, di adorazioni eucaristiche, di rosari meditati, di suppliche e di canti che salivano al cielo come soave profumo della sera. Tutte le celebrazioni erano sempre tese all’Annuncio dell’Amore Misericordioso.

8 maggio Festa di Maria Mediatrice

Questa ricorrenza è stata preceduta da un triduo di preghiera presieduto da P. Ireneo Martin e da P. Roberto Donatelli sul tema: "Maria nel piano di Dio: Madre di Misericordia e Mediatrice di ogni grazia". Si è inteso così lodare e ringraziare il Signore per averci dato Maria sua Madre e per il dono inestimabile della nostra vocazione.

Due sono i punti sui quali rispettivamente si è basata la loro riflessione:

1°/ Maria nel piano di Dio. L’immagine di Maria come Mediatrice riveste una posizione importante nella rivelazione del carisma dell’Amore Misericordioso.

La conoscenza di Dio come Padre e come Amore Misericordioso ci ha rivelato che il Progetto di Dio per l’umanità è stato fin dall’inizio un programma di amore e di misericordia. Tutta la rivelazione, infatti, è manifestazione di un disegno di amore, dalla creazione alla redenzione e Maria risalta come figura centrale in questo piano di salvezza: "Maria è un progetto d’amore di Dio Padre".

Nell’enciclica Redemptoris Mater, Il Beato Giovanni Paolo II così scriveva: "La Madre del Redentore ha un preciso posto nel piano della salvezza, perché, quando giunse la pienezza del tempo…"

C’è tutto, o quasi, in questa breve introduzione; ma c’è soprattutto la figura di Maria così ben inserita nel progetto d’amore del Padre e messa nella giusta cornice quasi ad amplificarlo e a "concretizzarlo" perché l’umanità intera sappia riconoscerlo e accoglierlo.

Continua infatti il Papa: "Solo nel mistero di Cristo si chiarisce pienamente il suo mistero, il mistero di Maria" (RM n°4).

E, dopo aver ricordato che Maria è la madre di Dio (Theotokos) poiché per opera dello Spirito Santo ha concepito nel suo grembo verginale e ha dato al mondo Gesù Cristo, il Figlio di Dio, conclude: "Così, dunque, mediante il mistero di Cristo, sull’orizzonte della fede della Chiesa risplende pienamente il mistero della sua Madre" (RM n° 4).

2°/ Maria regina di misericordia, è stata questa la prima invocazione che la comunità cristiana antica ha indirizzato alla Beata Vergine. Immersi in una storia, fatta di persecuzione e di martirio, i cristiani dei primi secoli si sono rivolti a Lei, confidando nella sua protezione materna. Un anonimo (forse egiziano) del III secolo così canta: "Sotto la tua misericordia ci rifugiamo, o Madre di Dio. Non disprezzare le nostre suppliche nelle tentazioni, ma liberaci dai pericoli, o sola pura, o sola benedetta".

Maria è "Madre di misericordia" perché ha avuto la comprensione più profonda di quell’abisso di misericordia, che è il cuore di Dio, avendone avuto e vissuto un’esperienza unica ed irripetibile. Madre di misericordia perché nessuno al pari di Lei ha accolto nella sua mente e nel suo cuore il mistero della misericordia di Dio verso la sua miseria e verso la miseria di ogni uomo: "ha guardato all’umiltà della sua serva".

L’incarnazione del Verbo, prima manifestazione dell’amore misericordioso, è accaduta nel suo grembo: è da Lei che il Verbo ha preso la nostra natura umana e non senza il suo consenso.

A Lei per prima fu fatta dall’Angelo la rivelazione che Dio aveva ormai deciso di ricostituire una nuova alleanza con i suoi figli: un regno nuovo in cui i poveri, i miseri e gli ultimi fossero restituiti alla loro dignità.

Ma soprattutto Maria ha vissuto in sé il mistero della morte e risurrezione di Cristo, quindi è stata penetrata fino alla radice del suo essere dalla rivelazione della misericordia del Padre. "Soffrendo profondamente col suo unigenito e associandosi con animo materno al sacrificio di lui, amorosamente consenziente all’immolazione della vittima da lei generata" (LG n° 58).

20 maggio: l’Ascensione

Con la solennità dell’Ascensione abbiamo celebrato una "festa di passaggio" all’interno del ciclo pasquale, i cui contenuti sono già espressi in nuce nella solennità pasquale. Ne enucleiamo i messaggi per coglierne tutta la bellezza e lasciarci stimolare nel nostro cammino di fede:

– È la festa "della Signoria di Gesù", espressa nell’immagine del suo sedersi alla destra di Dio. È l’uomo Gesù che entra, primo fra gli uomini risuscitati, nella gloria del Paradiso. In questo modo mantiene la promessa fatta nei discorsi pronunciati durante l’Ultima Cena e riportati da Giovanni: preparare un posto ai suoi amici.

– È la festa "dell’assenza-presenza di Gesù": nel momento stesso in cui egli si siede alla destra del Padre accompagna con i prodigi le parole degli apostoli.

– È la festa "del mandato missionario": un mandato fondato sulla grande fiducia che Gesù ha nei suoi discepoli. Ad essi affida il compito di allargare i confini del Regno fino alle estremità della terra. Tra coloro che sono stati raggiunti dalla forza della Pasqua ci siamo anche noi, chiamati a credere sulla parola degli apostoli e a verificare la nostra fede a partire dalla presenza dei segni caratteristici indicati da Gesù stesso.

Il 20 maggio tutta la Chiesa è stata invitata a celebrare la 46° Giornata Mondiale delle Comunicazioni sociali. Il messaggio di Benedetto XVI prende corpo dal tema "Silenzio e Parola"; proprio in questo particolare momento storico la comunicazione si sovrappone al continuo flusso e sovrabbondanza di notizie ed in formazioni, dovuto allo sviluppo delle tecnologie e strategie della comunicazione. Punto essenziale del messaggio del Santo Padre è il "silenzio": "… là dove i messaggi e l’informazione sono abbondanti- come scrive nel suo messaggio lanciato il giorno della festa di San Francesco di Sales- il silenzio diventa essenziale per discernere ciò che è importante da ciò che è inutile o accessorio. Il silenzio è prezioso per favorire il necessario discernimento tra i tanti stimoli e le tante risposte che riceviamo"

26 maggio Veglia di Pentecoste

In occasione della Pentecoste abbiamo partecipato, come ogni anno, alla veglia in Cripta sotto il bellissimo mosaico della discesa dello Spirito Santo su gli Apostoli e Maria. La celebrazione è stata presieduta da P. Ireneo Martin alle 21,30.

Nella settimana prima della Veglia abbiamo celebrato un settenario di preghiere in preparazione alla Pentecoste. Un cammino di preghiera suggestivo grazie alla simbologia e con riflessioni molto appropriate: sull’altare del Santuario un candeliere con sette braccia indicava i sette doni dello Spirito Santo e ogni giorno veniva acceso un cero sul presbiterio con i sette simboli dello Spirito che via via erano commentati: Vita, Vento, Acqua, Fuoco, Vino, Profumo ed Olio.

Dopo le letture proclamate durante la Veglia, P. Ireneo ha spronato tutti a lasciarsi guidare e condurre dallo Spirito Santo. Pentecoste un evento importante per la vita della Famiglia dell’Amore Misericordioso. Il nostro mondo ha bisogno di una nuova Pentecoste poiché "…urge questo Spirito, ha sottolineato, per il nostro mondo dopo i fallimenti di ogni genere. Urge alla Chiesa, sempre bisognosa di rinnovamento, sempre protesa a nuove illuminazioni dello Spirito. Urge ai pastori e ai sacerdoti, in questo particolare momento, perché siano testimoni di verità con la parola e con l’esempio. Urge a coloro che governano le sorti del mondo perché diventino operatori di pace e di giustizia sociale. Urge alle famiglie affinché attingano amore autentico e siano capaci di fedeltà. Urge a chi vi parla, affinché nel nome di Cristo sappia diffondere speranza, misericordia e dare luce ai cuori…"

Dopo il lucernario e l’ascolto attento della Parola di Dio e l’omelia del Presidente sono stati rinnovati gli impegni della confermazione. Anche i pellegrini, in soggiorno alla Casa del pellegrino, hanno vissuto un momento spiritualmente ricco ed edificante.

Maggio: un mese ricco di concerti musicali

Il 10 maggio, in serata, abbiamo avuto il piacere di ascoltare l’Accademia Hermans con strumenti originali del Maestro Fabio Ciofini, direttore e organista, i soprani Giulia Peri e Francesca Boncompagni, l’alto Elisabetta Pallucchi, il tenore Roberto Mattioni e il basso Mauro Borgioni, che hanno eseguito Vesperae Beatae Mariae Virginis de Monte Carmelo (Roma 1707) di Georg Friedrich Haendel.

Haendel ha composto quest’opera in Italia nel 1707, il 16 luglio, data in cui ricorre la memoria liturgica della Beata Maria Vergine del Carmelo, conosciuta anche come Madonna del Carmine.

Il valore dell’opera e la chiarezza nell’interpretazione hanno coinvolto tutti i presenti, che hanno apprezzato l’impegno e l’eccellenza dell’esecuzione. Auguriamo agli artisti di proseguire nell’opera di ricerca appassionata della musica antica, perché una devozione come quella alla Madonna del Carmine, di alta spiritualità, acquista spessore ed è maggiormente fruibile quando è trasmessa nella bellezza.

Sabato 12 maggio e domenica 13 la corale "Claudio Monteverdi" di Angiari, Verona, con i suoi 30 coristi ha eseguito la messa "Propitius suscipe", composta e diretta dal maestro Renzo Ferro, medico e musicista. All’organo il figlio Efrem. La simpatica e molto apprezzata esibizione è stata un omaggio della famiglia Aroldo Ferro all’Amore Misericordioso per una grazia ricevuta per l’intercessione della venerabile Madre Speranza. Ringraziamo di cuore questa stupenda e gioviale corale che con un repertorio inedito di musica sacra ha animato la preghiera liturgica. Sono stati encomiabili per passione ed entusiasmo.

 

Il 20 maggio la celebrazione delle 17.00 è stata animata dal "Carrol University Concert Choir", un coro proveniente da Waukesha, Wisconsin (U.S.A.), diretto con passione e professionalità dalla Maestra Kristina G. Boerger.

Il coro ha poi dato ulteriore prova della sua eccellente preparazione al termine della celebrazione eucaristica, eseguendo brani di un vasto repertorio, dalle laude del duecento umbro, madrigali di Monteverdi, a brani contemporanei, alcuni canti spirituals introdotti da un commento che Kristina Boerger ha puntualmente presentato, facilitando così la partecipazione attenta e coinvolta dei pellegrini intervenuti al concerto.

Il tema mariano è stato particolarmente suggestivo, soprattutto con l’esecuzione dello Stabat Mater di Jacopone, The mother di Frank Ferko e uno Stabat Mater di Jonathan David. Il Maestro David era presente fra i membri del coro. Due versioni popolari sarde dello Stabat Mater, cantate dalle donne e poi dagli uomini hanno dato ai cantori la possibilità di esibire la loro versatilità canora.

Ci auguriamo che questi giovani esecutori possano trasmettere alle nuove generazioni il nome di Gesù attraverso la catena d’oro di Maria, sua Madre e noi possiamo ancora godere della forza trascendente che la musica ben eseguita dona sempre a chi sa ascoltare.

+ Da sempre la famiglia Giordanelli di Collevalenza è stata molto legata al Santuario dell’Amore Misericordioso. Il 9 maggio è morta a Terni Rina Aita Giordanelli, che ora riposa nel cimitero di Collevalenza, accanto al marito avvocato Guglielmo Giordanelli.

Attratta da Padre Pio e affascinata dal profilo spirituale di Madre Speranza, Rina ha speso la sua vita nelle opere di carità specialmente in un progetto suggerito da Madre Speranza.

I suoi quattro figli Patrizia, Maria Pia, Marco, Francesco e tutti noi la ricordiamo nella preghiera con affetto, ammirazione e gratitudine.

GRUPPI MAGGIO

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ultimo aggiornamento 11 giugno, 2012