Gesù mio, Tu che sei Fonte di vita …
L’esperienza dell’amore di Dio converte e trasforma la vita, dispone a continuare con maggiore slancio il percorso del "voler" amare e fa scaturire almeno due effetti.
Il primo è la viva conoscenza e consapevolezza profonda della propria realtà di peccatore di fronte a Colui che è la Santità.
Lo Spirito ci "convince" riguardo al nostro peccato (cfr Gv 16,9) ci rende coscienti e docili nel riconoscerlo senza mascherarlo o giustificarlo e sollecita ad aprirsi al pentimento per avere troppo a lungo ignorato e respinto l’Amore.
Poi, come l’acqua lava, pulisce e purifica, anche lo Spirito rigenera dal cuore contrito un "cuore nuovo" e purificato. Per lo Spirito Santo sono perdonati i peccati e può germogliare una vita nuova (cfr Is 43,19), perché lo Spirito è Signore e dà la vita.
Un secondo effetto, è diventare più disposti ad accogliere, per Suo amore, le piccole o grandi prove di ogni giorno per riparare, in questo modo, qualcosa dei propri peccati o di quelli altrui.
Scrive Madre Speranza: "Man mano che l’anima progredisce nella conoscenza e nell’amore a Gesù, la sua contemplazione diventa più semplice… perché l’unico oggetto di essa è Dio, la sua bontà, la sua misericordia e la sua carità. L’anima giunge a sentirsi come rivestita della bontà, carità e misericordia di Gesù e le sembra di essere un abisso senza fondo, capace di espiare e annientare qualunque malvagità…" (El pan 2, 11).
Ognuno di noi può sperimentare, allora, che la santità è possibile, perché si cresce nella capacità di amare non necessariamente facendo cose straordinarie, ma crescendo nella fede-fiducia in Dio: accogliendo la croce quotidiana e rinnovando ogni giorno il proprio affidamento a Lui.
La rinuncia di sé, infatti, lascia sempre più posto all’azione dello Spirito di Dio.
All’abisso e al vuoto di chi è veramente umile perché, concedendo a Lui l’iniziativa di guidare la propria storia, riconosce in modo concreto il proprio nulla, risponderà sempre l’Abisso di pienezza della Sua Grazia e della Sua Misericordia. Lo Spirito di Dio, infatti, come l’acqua che non scorre mai in salita ma unicamente verso il basso, ama raggiungere e riempire soltanto chi è vuoto di sé. Poiché "un abisso chiama l’Abisso" (cfr Sal 42,8).
Maria Antonietta Sansone
Dammi da bere l’acqua viva che sgorga da Te
Mia figlia era affetta, dall’età di dieci anni, da verruche piane sul viso. Avevamo consultato vari specialisti senza nessun risultato.
Intanto le verruche aumentavano e si espandevano sempre più e in più parti del viso e mia figlia, crescendo, se ne vergognava molto.
Un giorno, parlando con una signora di questo problema, lei mi parlò di Collevalenza e di Madre Speranza e mi diede anche una bottiglietta dell’Acqua del Santuario che aveva.
Mia figlia cominciò a mettere l’acqua sul viso e piano, piano le verruche sparirono e adesso è guarita.
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ultimo aggiornamento
17 luglio, 2012