P. Ireneo Martín fam Dicembre 2012
Festa dell’Immacolata |
L’8 dicembre abbiamo celebrato l’Immacolata con molta solennità. Nell’Anno della Fede l’ultimo giorno della novena abbiamo confrontato la santità di Maria e la nostra santità. Alla luce della Parola di Dio e dei documenti della Chiesa, abbiamo voluto suggerire una lettura attenta della nostra pietà mariana, allontanandoci dal nostro sottile devozionalismo per introdurci con Maria nell’essenzialità dell’universale chiamata alla santità. Tre sono le icone, a questo riguardo molto significative che ci hanno aiutato a comprendere meglio tre vocazioni alla santità: il Buon Pastore per i sacerdoti (Presbyterorum Ordinis), la Trasfigurazione per i religiosi (Vita Consecrata) e la vigna o la vite e i tralci per i laici.( Christifideles laici).
Ci siamo soffermati su quest’ultima: la nostra vocazione di battezzati alla santità. I laici non sono solo operai nella vigna ma sono parte della vigna stessa: "Io sono la vite voi i tralci" dice Gesù. In Efesini ci dice S. Paolo: «Dio ci ha scelti per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità». (Ef. 1,4)
Il Concilio Vaticano II riprende le affermazioni dell’Apostolo e ricorda che «la Chiesa ha già raggiunto nella Beatissima Vergine Maria la perfezione», mentre «i fedeli si sforzano ancora di crescere nella santità combattendo il peccato»…
Viene ad essere così sottolineata la differenza che esiste tra noi fedeli e Maria, pur appartenendo gli uni e la Madonna alla santa Chiesa, resa da Cristo «senza macchia e senza ruga». Infatti, mentre noi riceviamo la santità per mezzo del battesimo (sacerdoti, profeti e re), Maria è stata preservata da ogni macchia di peccato originale ed anticipatamente redenta da Cristo.
Noi fedeli, inoltre, pur liberati «dalla legge del peccato» (Rm. 8,2), possiamo ancora cedere alla tentazione e la fragilità umana continua a manifestarsi nella nostra vita. «Tutti quanti manchiamo in molte cose», afferma la Lettera di Giacomo (Gc. 3,2).
Però nonostante i peccati dei suoi membri, la Chiesa è innanzitutto la comunità di coloro che sono chiamati alla santità e si impegnano ogni giorno a raggiungerla, costi quel che costi. Anche Madre Speranza si impegnava in questo cammino verso la santità pur costatando la sua "nullità": «Questa notte l’ho passata distratta e il Buon Gesù mi ha detto che Lui desidera avvalersi di me per grandi cose. Io gli ho risposto che con la sua grazia e il suo aiuto sono disposta a tutto quanto Egli disponga; ma che io mi sento molto inutile e incapace di fare alcunché di buono. E Lui mi ha risposto che è proprio così; ma che vuole servirsi della mia nullità affinché in tal modo si possa vedere che è Lui che realizza una cosa così grande e di tanto bene per la sua Chiesa e per le anime. Che vorrà il Buon Gesù da me, Padre mio?».
In questo arduo cammino verso la perfezione la Chiesa guarda a Maria. Ella rappresenta per la comunità dei credenti il paradigma dell’autentica santità che si realizza nell’unione con Cristo.
La Chiesa vive di fede, riconoscendo in «colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore» (Lc 1,45), la prima e perfetta espressione della sua fede. Ella è dunque per la Comunità dei credenti e per i singoli cristiani la Madre della speranza, che incoraggia e guida i suoi figli nell’attesa del Regno, sostenendoli nelle prove quotidiane e in mezzo alle vicende, anche tragiche, della storia.
A conclusione della festa dell’Immacolata abbiamo affidato le nostre vite al suo cuore Immacolata indicando Maria come modello nel nostro cammino verso la santità: lei ci aiuterà a testimoniare nel mondo il messaggio dell’Amore Misericordioso di Dio.
AVSAM (Associazione Volontari) e Operatori del Santuario |
Due Domeniche, il 9 e il 16 dicembre, sono state dedicate agli incontri con i volontari e gli operatori, che prestano il servizio nelle Piscine e in altri settori del grande complesso del Santuario. Ambedue gli incontri hanno avuto questo programma: relazione-colloquio col P. Ireneo Martìn sulla nostra missione come credenti nell’Anno della Fede, Celebrazione Eucaristica e Cena fraterna di Natale. Gli incontri sono stati vissuti con tanta cordialità e molta apertura e partecipazione. Il Rettore partendo da un principio molto significativo e appropriato della Beata Teresa di Calcutta "Noi non possiamo fare cose grandi, possiamo fare cose piccole, con grande Amore!" , ha sottolineato alcuni punti:
"Già fin dalle prime righe del Motu Proprio Porta Fidei il Santo Padre evidenzia i motivi che lo hanno spinto a indire un Anno della Fede. La prima motivazione nasce da una gioia. La seconda motivazione invece nasce da una preoccupazione per la situazione di incredulità nel mondo d’oggi…"
Poi ha spronato tutti a seguire quanto ci dice il Papa nella lettera "Porta Fidei": «Quest’anno sarà un’occasione propizia perché tutti i fedeli comprendano più profondamente che il fondamento della fede cristiana è "l’incontro con un avvenimento, con una Persona che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva".
Ha continuato dicendo: "Fondata sull’incontro con Gesù Cristo risorto, la fede potrà essere riscoperta nella sua integrità e in tutto il suo splendore. Questa Presenza si rende evidente nelle persone cambiate da Lui, affascinate da Lui, afferrate da Lui, non perché non commettono errori, ma perché anche attraverso gli errori, nella disponibilità continua alla correzione, testimoniano qualcosa che è più di loro(essere segno, testimonianza come i primi cristiani, non solo discorsi dottrinali e catechesi).
Inoltre per noi l’Anno della Fede è anche l’anno in cui speriamo vedere concludersi il processo di beatificazione della Madre Speranza".
Alla fine ha concluso: "A nome della Famiglia dell’Amore Misericordioso vi invito a ravvivare la vostra fede. Dopo un tempo di cammino insieme, per alcuni quasi 20 anni, vorremmo aggiornare e tracciare delle linee guida comuni del volontario dell’AVSAM.
Questo sarà un cammino ricco e fruttuoso se ognuno di noi donerà qualcosa di sé agli altri, qualcosa di unico ed irripetibile che ognuno ha per il bene di tutti.
Camminare insieme non sempre è facile: la differenza dei "passi" a volte rende faticoso l’andare. Se però scegliamo di seguire il Maestro e Pastore, Gesù, saremo certi di non aver paura perché saprà darci il ritmo giusto, di comunione e fraternità: è fondamentale avere fede in LUI… e in quanti lo annunciano con la parola e la vita: "Il mondo non ha bisogno di maestri, ma di testimoni. Semmai, di maestri che siano anche testimoni". (Paolo VI)
Affidiamo a Maria Mediatrice, proclamata "beata" perché "ha creduto", questo Anno della Fede, tempo di grazia. Buon cammino a tutti!".
Novena di Natale |
Con la seconda parte del Tempo di Avvento è iniziato il periodo liturgico, che ci ha orientato a celebrare la prima venuta del Nostro Signore Gesù Cristo nel Natale. Questo periodo liturgico particolare è stato contraddistinto dalla preghiera della Novena di Natale, con il Canto delle profezie e da una serie di sette antifone, conosciute anche come "antifone in O", seguite da un titolo del Salvatore: Sapientia, Adonai (che significa Signore), Radix Jesse (Radice di Iesse), Clavis David (Chiave di Davide), Oriens (Sole che sorge), Rex gentium (Re delle genti) e Emmanuel (Dio con noi).
Le sette antifone maggiori hanno dato un ritratto di Gesù, così come è stato tracciato dalle più importanti profezie dell’Antico Testamento. Figli del nostro tempo, abbiamo sentito nel cuore l’eco delle discordie, delle ansie, delle inquietudini; ma abbiamo anche ritrovato l’atteggiamento degli umili (i pastori), l’atteggiamento di amore di Maria e di Giuseppe, per andare con lo spirito e il cuore a Betlemme e lì contemplare il mistero di Dio che si è fatto uomo, di Gesù che è nato per trasformare la nostra vita, per dare un senso alla nostra ricerca e al nostro cammino.
Non c’è dunque spazio per la tristezza nel giorno in cui nasce la vita, una vita che distrugge la paura della morte e dona la gioia delle promesse eterne. Nessuno è escluso da questa felicità: la causa della gioia è comune a tutti perché il nostro Signore, vincitore del peccato e della morte, non avendo trovato nessuno libero dalla colpa, è venuto per la liberazione di tutti.
Il Natale è pertanto motivo di autentica gioia perché manifesta la presenza di Dio nel nostro cammino quotidiano, nella nostra storia. La nostra vita non è un errare senza meta e senza speranza, abbandonati su questo piccolo pianeta sperduto in un universo di cui noi non vediamo i confini. Essa partecipa del mistero di Dio, anzi, si fonda sulla certezza che Dio cammina con noi. Questo ci ha detto il mistero del Natale.
La Novena del Natale si è conclusa con la preghiera scritta dal Beato Giovanni Paolo II:
Vieni Signore Gesù!
Asciuga, o Bambino Gesù, le lacrime dei fanciulli, accarezza il malato e l’anziano!
Spingi gli uomini a deporre le armi e a stringersi in un universale abbraccio di pace. Invita i popoli, misericordioso e Buon Gesù, con la grazia del tuo Natale, ad abbattere i muri creati dalla miseria e dalla disoccupazione, dall’ignoranza e dall’indifferenza, dalla discriminazione e dall’intolleranza.
Sei tu, divino Bambino di Betlemme, che ci salvi dal peccato. Sei tu il vero ed unico Salvatore che l’umanità spesso cerca a tentoni.
Dio della pace, dono di pace all’intera umanità, vieni a vivere nel cuore di ogni uomo e di ogni famiglia, in questo santo Natale.
Sei tu la nostra pace e la nostra gioia. Amen.
Concerto di Natale |
Il 22 dicembre, alle porte del Natale, alle ore 18,30, i cori Voci bianche e Voci femminili di Collevalenza si sono esibiti nel Concerto di Natale. Nella Cripta del Santuario dell’Amore Misericordioso il coro delle voci bianche composto dai bambini e dalle bambine della parrocchia di Collevalenza ha proposto brani della tradizione canora natalizia. Accompagnati dalle loro famiglie, dal corpo docente, dai catechisti e guidati dal Direttore Giacinta Simon, i bambini hanno percorso un viaggio intorno al mondo attraverso le più belle canzoni del repertorio natalizio: brani in lingua italiana e inglese.
Di seguito il coro di Collevalenza composto da sole voci femminili ha
eseguito vari brani della tradizione natalizia e non, classici e moderni, tutti in lingua inglese. Tra il pubblico abbastanza numeroso ha assistito anche il Superiore generale P. Aurelio Pérez, il quale al termine ha avuto parole di ringraziamento: "Grazie perché attraverso la vostra sensibilità musicale e le vostre bellissime voci, ha detto, ci avete invitato a vivere una sosta meditativa sul mistero del Natale; grazie perché il canto è una preghiera e voi oggi avete voluto testimoniare che chi canta prega due volte". Il Rettore del Santuario insieme a Suor Erika ringrazia di cuore il Direttore e Promotrice Giacinta Simon per la sua encomiabile generosità e professionalità nella progressiva formazione di questi due stupendi cori in tempi molto brevi.
I pellegrini, altri gruppi e notizie durante queste feste |
* All’inizio del mese di dicembre, come è ormai tradizione, ci sono stati i Cursillos di Cristianità di Todi. Guidati da don Marcello Cruciani, numerosi uomini, aderenti al movimento, hanno partecipato al corso di esercizi spirituali che puntualmente è iniziato con una lunga sosta meditativa ai piedi del Crocifisso.
* Il 18 dicembre, festa della Madonna della Speranza, abbiamo ricordato la nostra amata Madre nel giorno del suo onomastico. Nelle varie celebrazioni, in particolare quella mattutina delle 6,30 presieduta da Mons. Domenico Cancian, si è sottolineato come Maria ha sempre tenuto viva la speranza, perché radicata nella fede; come la speranza le ha permesso di dimenticare se stessa per donare e per donarsi; come le ha dato la forza di continuare ad amare, ad offrire e a donarsi anche quando la spada, profetizzata dal vecchio Simeone, le trafiggeva il cuore. Il Superiore generale P. Aurelio Pérez ha presieduto invece alle ore 15,00 in Cripta il funerale di Suor Lorenza morta a Roma in Via Casilina. Nel giorno della Madonna della Speranza, Maria l’ha accompagnata alla casa del Padre sotto lo sguardo amorevole della nostra Madre.
* L’équipe vocazionale della Famiglia delle Ancelle e dei Figli dell’Amore Misericordioso ha promosso dal 27 al 30 dicembre presso la struttura di accoglienza del Roccolo di Collevalenza un corso di esercizi spirituali di 3 giorni per giovani sul tema: Credo… "Si è fatto uomo".
Era la proposta di un periodo di silenzio, di ricerca, di approfondimento, per fare esperienza della misericordia di Dio e per dare risposte di senso alla propria vita. Hanno partecipato 25 giovani, nella loro maggioranza giunti da Francenigo. Son stati guidati da P. Sante Pessot e Suor Erika Bellucci.
* I giorni del Natale hanno visto una numerosa e significativa partecipazione di pellegrini, soprattutto alle celebrazioni eucaristiche. Al Santuario durante questo tempo natalizio sono molti quelli che si sono avvicinati al sacramento della Penitenza; da rilevare anche la presenza di molti giovani.
* Il 31 dicembre alle ore 18,30 abbiamo concluso l’anno con i primi Vespri solenni di Maria Santissima Madre di Dio e con il canto del Te Deum presieduti dal P. Ireneo Martin, il quale ha spronato tutti con queste parole: "Questa sera vogliamo porre nelle mani della celeste Madre di Dio il nostro corale inno di ringraziamento al Signore per i benefici che lungo i passati dodici mesi ci ha ampiamente concessi.
Il primo sentimento, che nasce spontaneo nel nostro cuore, è proprio di lode e di azione di grazie a Colui che ci fa dono del tempo, preziosa opportunità per compiere il bene. Nelle prove e nei momenti difficili, che certamente ci sono stati, il Signore è stato il nostro consolatore, la nostra forza. La nostra vita è stata tutta segnata dalla sua presenza.
Ora, guardando ai giorni trascorsi, ricchi dei tuoi doni e della tua grazia, ti ringraziamo per la nostra venerabile M. Speranza, per il suo processo di Beatificazione che grazie a Dio sembra avviarsi a conclusione, per il 52° dell’Acqua dell’Amore Misericordioso, per i tanti pellegrini che sono venuti a questo "roccolo d’Amore", per i 50 anni trascorsi dal Concilio Vaticano II e per l’Anno della Fede indetto dal Papa Benedetto XVI. Quanto buono è stato con noi il Signore! Avrebbe esclamato la nostra Madre.
A Maria Mediatrice, dunque, con filiale affetto e fiducia, presentiamo le attese e le speranze, come pure i timori e le difficoltà che ci abitano nel cuore, mentre ci congediamo dal 2012 e ci apprestiamo ad accogliere il 2013 con tanta serenità spirituale. Pieni di fede e di fiducia, possiamo cantare a conclusione del Te Deum: "Tu, Signore, sei la nostra speranza, non saremo confusi in eterno!". Amen".
GRUPPI |
Andria (BT) – Arezzo – Borgo Rivo (TR) – Capranica (VT) - Caserta (CE) - Castel del Piano (PG) – Castiglion del Lago (PG) - Cava dei Tirreni (SA) – Civita Castellana (VT) - Civitavecchia – Frosinone (FR) – Fucecchio (FI)- Maddaloni (CE) – Livorno – Pozzuoli (NA) Rieti – Riva del Garda (TN) – Roma – Ronco (FO) – Salerno – San Felice a Cancello (CE) – Terni – Vicenza – Verona - Isola della Scala.
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ultimo aggiornamento
16 gennaio, 2013