Gesù mio, Tu che sei Fonte di vita …
A partire da questo mese, vorrei affidarvi alcune riflessioni riguardo al sacramento della riconciliazione che , secondo le parole di Gesù a Madre Speranza, è bene preceda sempre l’uso, con fede e fiducia, dell’Acqua del Santuario: "…che prima vadano a curare le loro povere anime dalle piaghe di cui soffrono in questo mio Santuario, dove li sta aspettando non un giudice per condannarli e dar loro subito il castigo, ma un Padre che li ama, perdona, non tiene in conto e dimentica." (El Pan 24,75)
Il perdono di Dio non è invenzione umana ma realtà che ci trascende. Nessuno di noi, neppure il più sognatore e ottimista, avrebbe mai potuto immaginare o inventarsi la festa che dispiega il Signore per la conversione di ogni suo figlio. Festa che da ciascuno è sperimentata come pace profonda e sconosciuta in precedenza e nella inesprimibile gioia di scoprirsi immensamente e personalmente amato.
Eppure tale Amore è ancora del tutto sconosciuto e ignorato dalla maggioranza degli uomini, e, cosa ancora più grave, oggi la risposta più comune al problema dell’esistenza di Dio non è più l’opposizione critica dell’ateismo, ma una completa e distratta indifferenza che ha molte altre cose, troppe, a cui pensare.
In questo modo si rischia, però, la propria disgregazione, poiché così come può essere pericoloso, fino a diventare una minaccia per la stessa vita, ignorare a lungo e non soddisfare la sensazione corporea della sete, qualcosa di simile può avvenire anche continuando a non tenere in conto che la spiritualità è un bisogno fondamentale della persona.
"Se tu conoscessi il dono di Dio… Egli ti avrebbe dato acqua viva". (Gv 4, 10)
Poiché è dono di Dio l’Acqua viva ci è stata data ugualmente.
L’Amore, infatti, sebbene sconosciuto non si arrende, che Amore sarebbe se lo facesse? Solo l’Amore è tenace, capace di non arrestarsi di fronte al disinteresse, all’ingratitudine, all’offesa. Solo l’Amore può accettare di morire pur di salvare chi ama.
Il perdono di Dio, Acqua viva sgorgata dalla ferita aperta nel Suo costato dopo la morte in croce, sta aspettando. Solo l’Amore perdona, non tiene in conto e dimentica.
Maria Antonietta Sansone
Annegami nell'abisso della tua misericordia
Da più di dieci mesi avevo, ogni 15-20 giorni, dolori addominali che duravano circa tre giorni e si accompagnavano a piccole perdite di sangue dal retto. Il dottore mi aveva dato una cura ma senza risultati, anzi la quantità di sangue che perdevo ogni volta aumentava. Pregavo tutti i giorni Madre Speranza e Gesù Amore Misericordioso perché mi facessero star meglio. Poi sono venuta in pellegrinaggio a Collevalenza, ho fatto il bagno alle piscine del Santuario e sono tornata a casa guarita: non ho più sentito quei dolori. Così, da allora, tutti gli anni torno a Collevalenza per ringraziare Gesù Amore Misericordioso e Madre Speranza.
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ultimo aggiornamento
11 ottobre, 2013