Gesù, Fonte di vita, fa’ che gustando di Te, io non abbia altra sete che di Te
Un ulteriore simbolo attribuito all’acqua è quello utilizzato dai Maestri di spirito per parlare della preghiera, che può zampillare e dissetare all’improvviso senza fatica, per puro dono di Dio o come ricompensa ad una lunga, faticosa e perseverante ricerca. Come l’acqua la preghiera è dono e insieme conquista, e poiché non si può improvvisare e necessita di tutta la nostra collaborazione, proveremo a
imparare a pregare alla scuola di Madre Speranza
Pregare è voler intraprendere
una vera e propria relazione di amicizia con Dio. L’amicizia, come un
bellissimo fiore, è un amore delicato che ha bisogno anche di tempo e di
frequentazione per svilupparsi, come fra le persone, e più cresce nella
confidenza e nell’affiatamento, più esige un aumento di delicatezza e di
rispetto.
Così come non potremmo certamente rifiutare la gratitudine o gli elogi
al nostro amico più caro, è giusto che facciamo ugualmente anche con
Dio.
"È necessario che preghiamo per ringraziare il nostro buon Padre. Nella preghiera dobbiamo esercitarci a lodare Dio, a ringraziarlo per tanti benefici, a chiedergli di concederci soprattutto la carità e il suo amore. (El pan 8, 407)
Ogni avvenimento, ogni gioia e
ogni necessità possono diventare motivo di ringraziamento. Madre
Speranza raccomanda di esercitarci a ringraziare Dio per tanti
benefici, forse perché la gratitudine quasi mai è spontanea in noi.
Generalmente siamo molto sensibili alle più piccole difficoltà, ma ci
accorgiamo poco dei beni che riceviamo o ci rendiamo conto di averne
ricevuto qualcuno, soltanto quando ci viene a mancare.
Potremmo, allora, non percepire dentro di noi l’esigenza della preghiera
di ringraziamento così intensamente come per la preghiera di domanda.
Essendo tanto disattenti nel ringraziare Dio, è utile
esercitarci: proporci, cioè, un esercizio costante, dedicare
quotidianamente una parte della preghiera solo per ringraziare Dio, per
arrivare, col tempo, a farlo perfino per ogni disagio o sofferenza,
sapendo che "nulla ci giunge che non sia passato dalle mani del
nostro Dio e valutato da Lui per nostro bene e vantaggio".
(El pan 1,85)
Nella preghiera dobbiamo anche
esercitarci a lodare Dio; quella di lode è la preghiera
più disinteressata, che riconosce che Dio è Dio e gli rende gloria per
Se stesso; è la preghiera che integra tutte le altre e quella che
esprimono gli angeli in paradiso.
"Nel cielo saremo felici perché canteremo le lodi divine. Il canto di
lode a Dio è fonte della beatitudine dei santi. -Beati, coloro che
abitano nella tua casa, Signore!- Perché beati? Perché ti loderanno per
l’eternità."(El
pan 8,15-16)
Per abituarsi a lodare Dio, è
bene smettere da subito di recitare "meccanicamente" le preghiere
imparate a memoria fin da piccoli, per indirizzarle coscientemente a
lode di Dio.
In questo modo può essere sanata e rivitalizzata quella preghiera vocale
altrimenti distratta, che abbiamo creduto fosse l’unica possibile.
Maria Antonietta Sansone
Seguitiamo la pubblicazione di
ricordi inediti di Madre Speranza, grazie ottenute dalla sua
preghiera mentre era in vita, che solo da poco tempo ci sono
state riferite dai beneficati. Perché non vada perduto alcun ricordo, invitiamo anche i nostri lettori, che hanno ottenuto dalla preghiera di Madre Speranza una particolare grazia, a volerla condividere con tutti noi, scrivendo il loro ricordo e inviandolo, per la pubblicazione in questa pagina, alla Redazione. |
(Roma)
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ultimo aggiornamento
16 aprile, 2015