Gesù, Fonte di vita, fa’ che gustando di Te, io non abbia altra sete che di Te

Un ulteriore simbolo attribuito all’acqua è quello utilizzato dai Maestri di spirito per parlare della preghiera, che può zampillare e dissetare all’improvviso senza fatica, per puro dono di Dio o come ricompensa ad una lunga, faticosa e perseverante ricerca. Come l’acqua la preghiera è dono e insieme conquista, e poiché non si può improvvisare e necessita di tutta la nostra collaborazione, proveremo a imparare a pregare alla scuola di Madre Speranza

PREGHIERA DI ASCOLTO

La vera preghiera di ascolto, quindi, chiede di essere realisti, di mantenersi aderenti alla realtà e di coltivare la concretezza riguardo a se stessi.

"Convinciamoci di quanto ci sia assolutamente indispensabile conoscere noi stessi per amare sempre più il buon Gesù…riconoscere le nostre qualità ci porta a ringraziare Dio e a corrispondere con maggiore generosità alle sue grazie. La consapevolezza delle nostre mancanze e dei nostri limiti ci dimostra che da soli non possiamo nulla, nonostante ci resti ancora tanto da fare, e quanto sia necessario non perdere alcuna occasione per avanzare nella santità." (El pan 15, 206).

Un’insidia possibile che impedisce la preghiera è, infatti, l’illusione: illudersi supponendo di avere già tutto in ordine, soprattutto dopo aver cominciato a mettersi in ascolto del Signore già da qualche tempo. A questo proposito ci stupisce Madre Speranza, che si considerava sempre una principiante nel cammino di santità.

Un’altra insidia alla preghiera è la stanchezza o il cuore troppo appesantito. Entrambe queste situazioni facilmente ci espongono alle divagazioni durante la preghiera, a rincorrere pensieri e fantasie che assorbono e tengono occupata la mente, distraendola dal mantenere l’attenzione in Dio.

"Le distrazioni involontarie nella preghiera non devono scoraggiarci se ci sforziamo di respingerle o diminuirne il numero, perché progrediamo nell’unione con Dio anche grazie all’impegno per allontanarle. Invece le distrazioni che assecondiamo deliberatamente o che non contrastiamo a sufficienza come minimo sono una mancanza di rispetto verso Dio. La preghiera, infatti, è un’udienza che Egli si degna di concederci e nella quale gli chiediamo di ascoltarci e accogliere le nostre suppliche, se non siamo attenti nel parlare con Lui e alle sue divine ispirazioni, commettiamo un errore e meritiamo il rimprovero che Gesù fa ai farisei: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me." (El pan 9, 121-122).

Perfino le distrazioni durante la preghiera possono essere utili per conoscere se stessi. Se dopo una distrazione involontaria ci soffermiamo a considerarla, essa può svelarci qualcosa di noi, di cosa veramente abbiamo nel cuore o ci interessa di più. Forse una preoccupazione, ma anche una tendenza negativa, una fantasia di grandezza, di vanagloria, di potere, di egoismo. Utilizzare così le distrazioni involontarie aiuterà la preghiera.

"Fa, Gesù mio, che i figli e le figlie, si impegnino sempre e prontamente a respingere le distrazioni che sopravvengono durante la preghiera e da queste ottengano una maggior unione con Te." (El pan 9, 123).

Maria Antonietta Sansone

 

Seguitiamo la pubblicazione di ricordi inediti di Madre Speranza, grazie ottenute dalla sua preghiera mentre era in vita, che solo da poco tempo ci sono state riferite dai beneficati.
Perché non vada perduto alcun ricordo, invitiamo anche i nostri lettori, che hanno ottenuto dalla preghiera di Madre Speranza una particolare grazia, a volerla condividere con tutti noi, scrivendo il loro ricordo e inviandolo, per la pubblicazione in questa pagina, alla Redazione.

Nel mese di marzo del 1972 mi recai a Collevalenza con alcuni amici perché mi avevano detto che vi avrei trovato una suora molto speciale.

Mi avevano detto che si chiamava Madre Speranza e che ci avrebbe ricevuto per una benedizione e una richiesta di preghiere.

Io ero sposata da cinque anni e ancora non avevamo la gioia di avere figli. Il desiderio mio e di mio marito era forte e così andammo a Collevalenza per questo motivo.

Quando arrivammo, la prima cosa che mi colpì fu una fontana dove ci si andava a bagnare. In attesa che Madre Speranza ci ricevesse ci fermammo a pregare in Chiesa, poi arrivò il momento.

Quando entrai nella stanza, Madre Speranza mi accolse con un bellissimo sorriso e guardandomi negli occhi e appoggiandomi una mano sulla spalla mi disse: "Come mai sei venuta a Collevalenza, cosa vorresti chiedere? Di avere dei bambini?".

Sapeva già tutto nonostante io non avessi ancora raccontato niente. Rimasi molto stupita di questo e risposi: "Si, perché sono cinque anni che siamo sposati e non sono ancora arrivati".

Allora la Madre mi disse: " Vai e prega. Te ne bastano due?".

Rimasi molto colpita dalla sua risposta ma feci come mi aveva detto, andai in chiesa e mi misi a pregare e continuai a farlo anche quando tornai a casa.

Dopo questo fatto abbiamo avuto due bambini, una femmina nel novembre del 1972 e un maschio nel dicembre 1973.

Ringraziamo Gesù Amore misericordioso e la Madonna di averceli mandati.

Loriana ed Ezio - Pistoia

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ultimo aggiornamento 06 aprile, 2016