P. Ireneo Martín fam

Dicembre 2015

 

 

Il “sogno” del Natale

"E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi" (Gv 1,14)

Il Mistero dell’Incarnazione ci invita ad entrare nel ‘’cuore’’ del Natale chiudendo la porta del nostro udito alle voci, ai suoni e al chiasso del mondo; chiudendo la porta dei  nostri occhi alle luci fatue e artificiali per metterci in ascolto del messaggio di Betlemme. La grandezza di Dio si nasconde in quella grotta dove da un’umile Vergine nasce il Figlio di Dio come un Bambino debole, inerme, che ha per trono una mangiatoia, la mangiatoia dell’amore.

Grazie, Signore, perché hai scelto lo stile del silenzio così da ricordarci che il bene non fa rumore e il silenzio è l’unico rumore che Dio fa quando entra nella nostra vita. Sorprendente! Quella grotta è la prima porta dell’ Amore Misericordioso dove l’umano si è congiunto con il divino perché Dio si è "scomodato", si è "compromesso" fino a donarci ciò che aveva di più caro: il proprio Figlio.

Quella grotta è la prima porta della Speranza per le grida dei poveri, dei soli, dei disperati, degli oppressi perché il Bambino di Betlemme è il volto umano e tenero di Dio. "Io non posso temere, diceva Madre Speranza, un Dio che per me si è fatto così piccolo. Io lo amo, perché Egli non è che amore e misericordia".

A Natale finalmente ogni uomo diventa mio fratello in cui si riflette il volto di Gesù. Il nostro tradimento? quando non amiamo e non ci amiamo. Nella luce di Betlemme Madre Speranza, amava spesso ripetere, ogni famiglia o comunità, anzi ogni singola persona diventi sempre "più culla-presepe" vivo dove Maria continua a deporre Gesù. Ecco il grande sogno del Bambino di Betlemme: fare di tutti gli uomini una sola famiglia, le nostre famiglie siano unite, sull’esempio di Gesù, Maria e Giuseppe, in un amore concorde e vicendevole.

La Novena dell’Immacolata

Sabato 29 novembre al Santuario dell’Amore Misericordioso ha avuto inizio, ogni giorno alle ore 17,45, la novena dell’Immacolata fino al 7 dicembre. La celebrazione è bene inserita nel tempo di Avvento perché guida il credente a riflettere sul peccato dei progenitori e sulla promessa da parte di Dio di una salvezza all’umanità.

Il rito era particolarmente curato con la preghiera di lode e l’accensione della lampada mentre tutti i fedeli presenti recitavano la preghiera di Papa Francesco: "Vergine dell’ascolto e della contemplazione, madre dell’amore aiutaci a risplendere nella testimonianza della comunione, del servizio, della fede ardente e generosa, perché la gioia del Vangelo giunga fino ai confini della terra, Madre del Vangelo vivente, sorgente di gioia, prega per noi. Amen".

Faceva seguito il canto del Tota Pulchra e la recita dei Vespri. Al momento della liturgia della Parola veniva proclamato il passo di Paolo ai Galati: "Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge..." (Gal 4, 4-7). Dopo una breve riflessione del sacerdote e l’offerta dell’incenso al canto del Magnificat, i fedeli recitavano la preghiera tratta da Misericordiae Vultus: "Santa Maria, Madre di Misericordia, la dolcezza del tuo sguardo ci accompagni in questo Anno Santo, perché tutti possiamo riscoprire la gioia della tenerezza di Dio…". Si concludeva con la benedizione e il canto della Salve Regina.

L’Avvento-Natale

Nel mese di dicembre abbiamo vissuto l’Avvento intensificando l’incontro con la Parola di Dio.

Il 16 dicembre è iniziata la seconda parte del Tempo di Avvento, che ci orienta a celebrare la prima venuta del Nostro Signore Gesù Cristo nel Natale. Tale periodo liturgico è contraddistinto dalla preghiera della novena di Natale, dal canto delle profezie e dalle antifone.

I giorni del Natale hanno visto una numerosa e significativa partecipazione di pellegrini, soprattutto alle celebrazioni eucaristiche. Al Santuario durante questo tempo natalizio sono molti quelli che si sono avvicinati al sacramento della Penitenza; da rilevare anche la presenza di molte famiglie "giovani" con i loro bimbi.

In data 16 dicembre 2015 i due Superiori generali così si sono espressi in una loro lettera congiunta: "Con la grande gioia di aver iniziato da poco il Giubileo straordinario della misericordia, sentiamo il desiderio profondo di ringraziare il Signore per questo dono sorprendente giuntoci attraverso Papa Francesco, che ci fa sentire nel cuore della Chiesa con la bellezza e l’attualità del carisma trasmessoci dalla nostra Beata Madre. Al grazie per il Giubileo si unisce una particolare gratitudine per le Porte Sante della misericordia aperte nel Santuario di Collevalenza e nel "nuovo Santuario" di Mogi das Cruzes".

Con questa intenzione abbiamo partecipato il 31 dicembre alle ore 06,30 in Santuario a una Concelebrazione eucaristica di Ringraziamento presieduta del Superiore generale P. Aurelio Pérez durante la quale hanno rinnovato la loro consacrazione al Signore Fr. Paulo Freitas Lindo e Fr. Thiago da Silva Lougon.

Alle ore 18,30 dello stesso giorno abbiamo concluso l’anno con i primi Vespri solenni di Maria Santissima Madre di Dio e con il canto del Te Deum presieduti dal P. Ireneo Martin, il quale tutti ha spronato a ringraziare il Signore per i tanti doni ricevuti: il più grande il Giubileo della Misericordia indetto da Papa Francesco per la Chiesa universale e per il dono inatteso che il Vescovo Mons. Benedetto Tuzia ha fatto alla Chiesa diocesana di Orvieto-Todi e alla nostra Famiglia: l’apertura della Porta Santa nel Santuario dell’Amore Misericordioso di Collevalenza.

Ci siamo congedati lieti di iniziare con fede e fiducia nell’Amore Misericordioso del Padre il nuovo anno 2016 cantando il Te Deum: "Tu, Signore, sei la nostra speranza, non saremo confusi in eterno!". Amen".

Convegno "Misericordiosi come il Padre"

Dall’11 al 13 dicembre si è svolto a Collevalenza il convegno: "Misericordiosi come il Padre".

Sabato 12 dicembre dalle ore 9,00 alle ore 11,00 l’incontro con i capigruppo dei pellegrinaggi e i volontari del Santuario sul tema: stile del pellegrinaggio e dell’accoglienza; Aspetti organizzativi. Il convegno era guidato da P. Ireneo Martín FAM, rettore e presidente dell’AVSAM e da M. Lucia Lisci EAM, vicepresidente, che hanno messo in luce e sottolineato lo stile del servizio e della vocazione del volontario e del capogruppo sull’esempio di Madre Speranza "portinaia di coloro che soffrono", con il suo stile di vicinanza, di compassione e di misericordia. Il Signore chiama anche a noi a piangere con chi piange, ad essere accanto a chi soffre nel corpo o nello spirito, ad avere viscere di misericordia verso i poveri e i deboli per vivere le beatitudini del Regno: "Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia! Beati i poveri…".

Alle ore 11,00 Marina Berardi ha presentato l’audiovisuale: Un viaggio nel cuore del Santuario. Un reportage attraente e aggiornato anche sull’apertura della Porta Santa per il Giubileo della Misericordia. Ore 12,00 S Messa del Pellegrino presieduta da P. Aurelio Pèrez Superiore generale FAM.

Nel pomeriggio alle ore 16,00 Prof. Luigi Alici, filosofo e docente universitario, ha tenuto un incontro sul tema: "Una Chiesa con le porte aperte: la profezia di Papa Francesco".

 

1°/Che è la misericordia?

Il Professor Alici, da esperto filosofo, è partito da ciò che non è la misericordia lasciandosi poi guidare da San Tommaso e da Sant’Agostino. Il primo diceva che la misericordia è la massima virtù in sé stessa e Sant’Agostino puntualizzava che la misericordia è il caricarsi della miseria altrui nel proprio cuore, non è un’opera di beneficenza, ma è un accorciare la distanza.

– Fondamentale è riconoscere la miseria, che fa perdere la propria dignità di uomo e di figlio. Il misero è una persona infelice per fatti spiacevoli per cui non riesce da solo a risalire la china, ha bisogno di aiuto. Ma la miseria ha dei confini ben precisi: da una parte c’è quella profonda, cronica, dall’altra quella occasionale, poi c’è quella muta e quella palese, poi quella futura e quella di oggi. Resta una miseria ben più radicale, cioè di chi ha sprangato la porta del proprio cuore, di chi è disperato. Qui, sottolineava, si trova l’abisso della miseria. E concludeva che la miseria è la vera patologia sociale, un male che colpisce tutti, perché tutti siamo nelle strutture di peccato.

– Poi il discorso si apriva sulle sette opere di misericordia spirituali e sette corporali dove, puntualizzava, si può annidare una falsa idea di misericordia.

Fare l’opera, ma senza andare in profondità, con un fare sbrigativo; mai il cuore deve essere slegato dalla mente.

O l’operare con un fare paternalistico ma non si può scambiare la Misericordia per beneficenza e neppure agire con scopo abitudinario o utilitaristico, perché conviene essere misericordiosi. La Misericordia è a fondo perso; non bisogna aspettare il tornaconto.

-L’opera di Misericordia è solo assistenzialistica quando si cura la ferita senza guardare ai fattori che l’hanno procurata mentre la parabola del Buon Samaritano indica diversi momenti.

C’è il buon Samaritano del giorno giusto: passava di lì proprio in quel preciso momento quando c’è bisogno di lui.

C’è il buon Samaritano del giorno dopo: lascia due monete d’oro al locandiere e poi provvederà al suo ritorno a saldare il conto.

C’è il buon Samaritano del giorno prima: se ci fosse stata più sicurezza sulla strada quell’uomo non si sarebbe imbattuto nei briganti.

Quindi il Professore Alici sottolineava quanto fondamentale sia attuare politiche sociali che prevengano la miseria.

 

2°/La profezia di Papa Francesco

Il professore all’apertura di questo secondo punto si è posto come primo interrogativo chi è il profeta e cosa è chiamato a fare? Il profeta rischia sempre la vita, perché rivela il lato nascosto delle cose di quel momento storico in cui vive. Vede pace e gioia dove gli altri vedono solo il male. Vede il germe del bene nelle macerie. Si è quindi posto questa domanda: perché Papa Francesco può essere considerato un profeta? Egli ha risposto sintetizzando in quattro punti fondamentali l’Evangelii Gaudium di Papa Francesco delineando il suo essere oggi profeta. Il tema cardine dell’enciclica è che la Misericordia trasforma la miseria in gioia insegnando a tutti a suonare, senza stonare, ognuno con la propria parte e così ridare armonia alla Chiesa.

Rifacendosi poi all’enciclica sul Creato Laudato sì’ di Papa Francesco diceva: lo stesso rischio che grava sul Creato minaccia le relazioni umane; la miseria del Creato è sullo stesso piano della Miseria sociale. La cura: il volto della Misericordia.

A conclusione della sua esposizione, il Professor Alici delineava il dolore profondo di Cristo. Egli ci ha fatto dono della libertà. Il Professore, commosso, esortava tutti a scegliere la vita sapendo che c’è chi la rifiuta. Che grande dolore! esclamava, ma l’eccesso è la misura della Misericordia.

Ore 17,30 Presentazione del libro "Assisi-Collevalenza: due grandi sorgenti per rigenerarsi" a cura di Alberto Pasqualoni, preside sezione Umbria O.E.S.S.G.

Viene presentato da: S. Ecc.za Mons. Domenico Cancian fam, Vescovo di Città di Castello, P. Pietro Messa ofm, preside scuola superiore studi medievali e francescani Pontificia Università Antonianum di Roma.

Alle ore 21,30 in Cripta serata musicale animata dal Coro Polifonico Madre Speranza diretto da Marco Venturi.

Domenica 13 dicembre Ore 9,00 Saluto della Famiglia dell’Amore Misericordioso di M. Speranza Montecchiani EAM, Superiora generale e di Federico Antonucci, Coordinatore internazionale ALAM.

Ore 9,30 P. Aurelio Pérez, Superiore generale FAM, ha svolto il tema: Significato della porta della misericordia nel Santuario di Collevalenza. La profezia di Madre Speranza.

Ore 11,00 Il Volto e i volti della misericordia nella Bibbia: Prof. Rosanna Virgili, biblista e docente universitario.

La misericordia in ebraico è espressa in plurale, perché sono tanti i momenti dove Dio si manifesta come misericordia, di generazione in generazione. Non parliamo di una virtù, di un sentimento, né di un volere, sottolineava la professoressa ma sono dei gesti concreti e qui dipinge il volto della Misericordia con tre tratti: quello materno, quello del figlio e quello del padre.

a) Materno. La madre terra: siamo figli della terra, perché Adamo fu creato dalla terra. Questa viene offesa dalla prima ribellione quella di Caino che uccide Abele ma diventa misericordiosa, perché non inghiottisce Caino, poteva, forse doveva. Resta a vivere in esilio, perché la terra madre lascia vivere tutti. La professoressa puntualizzava un elemento fondamentale: la misericordia è femminile, perché richiama l’utero e maschile perché richiama le viscere.

La terra promessa: il sogno di Israele, la nuova Gerusalemme, il Paradiso, infine il Regno di Dio: lì è il luogo della Misericordia, lì la fonte della vita. Si oppone a una terra amara di schiavitù. É una terra che accoglie gli emigranti, perché la Misericordia fa spazio a chi arriva. È madre di accoglienza. La Misericordia è il grembo e i figli sono il frutto.

Le donne che hanno speso la vita: la professoressa desume dalle donne della Bibbia le caratteristiche del volto della Misericordia fino a contemplare il compimento delle promesse in Maria Santissima.

-Agar: la schiava di Abramo. Genera per atto di misericordia, perché resta fedele obbedendo al padrone, Ismaele. Si contempla qui la maternità che è mettere la propria vita al servizio.

– La Figlia del Faraone: per misericordia accoglie Mosè. È trasgressiva perché va contro alla legge del padre. La misericordia, ricordava la docente, è essere fuori dalle regole.

– Rut la straniera: compie un atto di misericordia, perché sceglie di stare con Noemi, sua suocera. È lei che ha dato la discendenza a Gesù: ecco la Vita che è Misericordia.

– Maria nel Magnificat: di generazione in generazione. La misericordia bussa al cuore e scomoda con l’arrivo dell’angelo. Sono la serva, cioè l’alleata di Dio, ecco che così accoglie il figlio che non ha un padre sulla terra, perché Figlio di Dio. Qui si contempla la prima volta che la Misericordia entra nel Vangelo ed è l’ultimo atto della Misericordia: filo rosso della Vita che tiene tutte le promesse di Dio che in Maria si fanno carne. Gesù è la visita di Dio all’uomo. Qui la Professoressa sottolineava che la misericordia deve avvenire dentro un contesto di comunità.

b) Figlio – Gesù: Ha bisogno di nascere alla vita per dare la vita. Gesù vuole essere vicino all’uomo, all’umanità. Dio ama i piccoli. Svuota se stesso, diventando uomo, il bambino povero nasce dove nascono gli agnelli, lì dove non c’è posto. Si incarna inerme e nudo. Ecco il senso del Natale. Tutto per condividere l’umanità. Si fa bisognoso di tutto. Gesù vive la fraternità. Si fa fratello: con il lebbroso: rimette nella società chi si è allontanato. Con l’indemoniato: abbatte i muri per riammetterlo dentro come fratello. Con la vedova che aveva perduto il figlio: la misericordia è la rivolta contro la morte. Con i cinquemila uomini che sono come pecore senza pastore: la misericordia è dar luce agli smarriti: è fermarsi e condividere. Chi è smarrito è solo e ha bisogno di chi fa luce.

c) Padre – (Luca 15)

La seconda possibilità per un figlio che ha fatto il male: mettersi davanti al peccato che può commettere. Dio ci pone due vie: il bene e il male, la vita e la morte. Dio ha stima dell’uomo, perché è chiamato a una grande dignità, allo stesso pari Suo. Ecco che la Misericordia è un atto del Suo Amore che rinnova ogni volta verso di noi. Dio pone questa domanda: Cosa avete fatto? Il peccato ha sempre un risvolto sociale, anche quando riguarda solo noi, perché priviamo gli altri di noi stessi. Il togliere la dignità, puntualizzava la prof. Virgili, è la somma dei peccati. La giustizia è riconoscere il male, ma alla fine vince l’amore di Dio su di noi, quindi vince la Misericordia: così concludeva la professoressa dipingendo il Volto della Misericordia. 

Natale con Madre Speranza

Sull’esempio di Madre Speranza, che per Natale apriva il suo cuore materno ai più poveri, dopo l’evento dell’apertura della Porta Santa nel Santuario a Collevalenza in circostanze diverse dal suo tempo ma con lo stesso spirito di accoglienza, domenica 20 dicembre la Famiglia dell’Amore Misericordioso, Ancelle e Figli, ha aperto il proprio cuore a quanti desideravano condividere in un clima di solidarietà momenti di preghiera e di serena e gioiosa convivialità. L’invito a partecipare era rivolto ai volontari del Santuario e a quanti operano ogni giorno a fianco di coloro che hanno maggiore bisogno di cure e di attenzioni: ammalati, anziani, poveri, extracomunitari... facendosi loro stessi portavoce e accompagnatori. Ampia è stata la partecipazione.

Alle ore 10,00 accoglienza dei partecipanti presso il Centro Informazioni e subito dopo verso le 10,40 iniziava la Liturgia penitenziale "Contemplando il volto di Dio" presieduta da P. Ireneo Martìn. Dal Centro Informazioni si snodava lungo il piazzale una processione verso il Santuario. I volontari e tante persone malate in carrozzelle con i loro parenti e amici varcavano la Porta Santa. Commovente gesto di contemplazione dinnanzi al Crocifisso dell’Amore Misericordioso seguito dalla Confessione individuale in Cripta. Qui nello spirito di Madre Speranza con tanta devozione alle ore 11,30 abbiamo partecipato alla S. Messa presieduta da P. Aurelio Pérez, Superiore generale FAM e animata dal Coro "Madre Speranza" di Collevalenza.

Alle ore 13,00 pranzo di Natale in fraternità animato dall’incombustibile Giuseppe Antonucci, operatore al Centro Speranza di Fratta Todina. Un grazie particolare ai volontari, alla numerosissima partecipazione del Centro Speranza di Fratta con le Ancelle dell’A. M., all’UNITALSI, al CVS.

Da Giovedì 31 dicembre 2015 a Sabato 2 Gennaio 2016 continuava la felice tradizione di fine d’anno di "Far Famiglia Misericordiando": una famiglia di famiglie in festa al Santuario. Organizzatrice e animatrice Marina Berardi.

Eventi

– Da venerdì 4 a domenica 6 dicembre 2015 alla casa del Pellegrino ha avuto luogo un ritiro Spirituale per laici della Diocesi di Iesi sul tema "Beati i misericordiosi" predicato dal loro Vescovo Mons. Gerardo Rocconi con la collaborazione P. Ireneo Martin fam. Sono stati momenti molto intensi di preghiera, di riflessione e di celebrazioni. Sabato 5 alle ore 12,00 durante la S. Messa del Pellegrino presieduta da Mons. Rocconi, il gruppo, presente la Coordinatrice nazionale Antonella Mastrangeli, ha dato inizio ufficialmente al cammino di preparazione per diventare Laici dell’Amore Misericordioso (ALAM). Il gruppo è molto affiatato e contento con la guida del Vescovo.

– La Madonna della Speranza

Il 18 dicembre, festa della Madonna della Speranza, abbiamo ricordato la nostra amata Madre nel suo giorno onomastico. Nelle varie celebrazioni, in particolare quella delle ore 06.30 presieduta da P. Ireneo Martin FAM.

– Il 22 dicembre Fr. Vincent Pragasam, fam dell’India, durante la Celebrazione Eucaristica delle ore 06,30 presieduta dal Vicario generale P. Ireneo Martin ha rinnovato la sua consacrazione al Signore. A Fr. Vincent auguriamo che il Buon Gesù gli conceda di poter maturare nella sua decisione di donarsi per sempre all’Amore Misericordioso.

– La Veglia e la S. Messa di Natale delle ore 23,30 sono state presiedute dal Superiore generale P. Aurelio Pérez fam e animate dalla Corale "Madre Speranza" di Collevalenza-Todi. Era presente anche la Superiora generale delle EAM, Madre Speranza Montecchiani.

La Celebrazione si è aperta con la Veglia di Natale ricordandoci che in quella stessa notte, 85 anni prima nel 1930, nella più squallida povertà nasceva la Congregazione delle Ancelle dell’Amore Misericordioso fondata da Madre Speranza. Durante questa Solenne Celebrazione abbiamo condiviso la gioia e la gratitudine all’Amore Misericordioso della Consorella Suor Luciana Monacelli per i suoi 50 anni di vita consacrata. Grazie, Signore! A tutti voi un Buon Natale e l’augurio di un anno di grazia e di Misericordia.

– Come tutti sapete, un mese fa, D. Peppino ha subito un lungo e difficile intervento all’ospedale di Busto Arsizio. Voglio condividere con voi parte del suo messaggio natalizio alla Famiglia dell’Amore Misericordioso riconoscente del suo grande lavoro qui al Santuario: Carissimi Figli, Ancelle e amici seminaristi dell’A. M. vi so riuniti come "Misma Familia" a tavola a poche ore dal Santo Natale. Dal cuore ve lo auguro ricco di grazia, di bontà e di quella misericordia che la Porta Santa ci invita a vivere, lì resa ancora più visibile dal messaggio di Madre Speranza sull’Amore Misericordioso... So quanto la mia partenza improvvisa abbia lasciato increduli ... io poi ... ma consentitemi una piccola testimonianza. Nei pochissimi istanti prima dell’intervento, è l’aver avvertito come una delle esperienze più belle, l’onda corale di affetto e di preghiere vostri e di tanti amici capace di trasmettere una serenità mai sperimentata; e poi, come ultima indimenticabile esperienza, prima di essere nelle mani dei chirurghi, mi è stata offerta dall’espressione, che campeggia sulla parete dei Padri "Todo por Amor": un attimo ma sufficiente per dire al Signore "Tutto per Amore". BUON NATALE con nostalgia!

don peppino.

Gruppi di pellegrini

Aversa, Bibbiena, Campobasso, Castelfranco (PD), Civita Castellana (VT), Corea, Diocesi Jesi, Filippine, Forlì, Guidonia, Isola della Scala, Lamezia Terme, Livorno, Madrid, Spagna, Svizzera, Marina di Vietri sul mare (SA), Marsala, Morrano di Orvieto, Foligno, Spoleto, Perugia, Orvieto, Narni, Perugia, Pesaro, Pompei, Potenza, Rignano Flaminio (RM), Roma, Rovigo, S. Maria a Vico (NA), S. Maria degli Angeli (PG), Salerno, Sant’Arcangelo di Romagna (RN), Santerno (BO), Sezze Romano (LT),Termoli, Genova, Verona, Gruppo giovani A. M., Roma-Via Casilina, Salerno, Todi, Pescara, Rieti, Chieti, Terni, Narni, Fratta Todina (PG), Firenze.

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ultimo aggiornamento 15 gennaio, 2016