Gesù, Fonte di vita, fa’ che gustando di Te, io non abbia altra sete che di Te

Un ulteriore simbolo attribuito all’acqua è quello utilizzato dai Maestri di spirito per parlare della preghiera, che può zampillare e dissetare all’improvviso senza fatica, per puro dono di Dio o come ricompensa ad una lunga, faticosa e perseverante ricerca. Come l’acqua la preghiera è dono e insieme conquista, e poiché non si può improvvisare e necessita di tutta la nostra collaborazione, proveremo a imparare a pregare alla scuola di Madre Speranza

PREGHIERA AFFETTIVA

"Come si accendono le fiamme dell’amore santo e vivificante della carità se non con il soffio della divina parola? La preghiera è la fucina dove incendiare il cuore umano. Come trascorrevano liete le ore per Maria Maddalena quando, seduta ai piedi del divino Maestro che tanto amava, ascoltava rapita le parole che uscivano dalle labbra di Gesù. Quale amore nel cuore della santissima Vergine infiammato dalla contemplazione attenta delle parole del suo Figlio divino!

«Mille volte beati, esclama il nostro Salvatore, quelli che ascoltano la parola di Dio e la custodiscono nel loro cuore». Sono coloro che vivono la vita vera, la vita che il soffio del Verbo di Dio infonde nell’anima.

E’ tale l’efficacia della Parola di Dio e così meravigliosa la sua virtù, che oserei dire che senza di essa non può esistere vita soprannaturale". (El pan 8, 1309-11)

La preghiera, abbiamo detto, è amore a Dio che, da parte nostra, si concretizza nel compimento della sua volontà e nel cambiamento della vita secondo i suoi comandamenti. Ma prima ancora, la preghiera è amore che si riceve da Dio come sovrabbondante grazia e consolazione.

"Le consolazioni hanno il loro vantaggio, perché facilitano la conoscenza di Dio. L’immaginazione, sostenuta dalla grazia divina, gode a rappresentarsi sensibilmente la bellezza del buon Gesù; il cuore ne gioisce e l’anima senza fatica si dedica in pieno all’orazione e a prolungate meditazioni e comprende meglio la bontà, l’amore e la misericordia di Dio.

Le consolazioni servono anche per fortificare la volontà e distaccarla dalle creature, infiammandola sempre più di amore al buon Gesù perché formuli seri propositi, che poi compie facilmente per le grazie ottenute nella preghiera." (El pan 9, 262-63)

Nella preghiera, quindi, bisogna anche saper trovare uno spazio nel quale imparare a godere della presenza di Dio, restando semplicemente ai suoi piedi come Maria di Betania. E’ importante, per avanzare e maturare nella preghiera, smettere di considerarla gravosa e pesante come un dovere e cominciare a scoprirla, invece, come un bisogno e una necessità, così come l’ossigeno lo è per l’organismo.

"Vi raccomando ancora una volta: state molto attente a far bene la preghiera, abituandovi a rivolgere a Dio uno sguardo semplice e amoroso. Sappiate che l’anima, per giungere a fissare con amore il suo sguardo su Dio, deve allontanarsi dolcemente da ogni discorso e ragionamento, desiderando soltanto guardare il suo Signore per amarlo di più." (El pan 9,105)

Maria Antonietta Sansone

Seguitiamo la pubblicazione di ricordi inediti di Madre Speranza, grazie ottenute dalla sua preghiera mentre era in vita, che solo da poco tempo ci sono state riferite dai beneficati.
Perché non vada perduto alcun ricordo, invitiamo anche i nostri lettori, che hanno ottenuto dalla preghiera di Madre Speranza una particolare grazia, a volerla condividere con tutti noi, scrivendo il loro ricordo e inviandolo, per la pubblicazione in questa pagina, alla Redazione.

Nel 1969, all’età di 6 anni, ero ghiotta di gomme da masticare e rubai dieci lire a mia mamma per comperarmene. Venni sorpresa sul fatto e per nascondere la mia marachella misi in bocca la moneta, ma purtroppo la ingoiai accidentalmente.

Dopo aver "confessato" l’evento, i miei genitori mi portarono all’Ospedale di Todi.

Non fu subito possibile interpretare bene le lastre. Solo dopo due giorni il responsabile del reparto di Radiologia, poté evidenziare che la moneta si trovava effettivamente nello stomaco e a livello del piloro.

Era necessario che venisse rimossa da li, ma le terapie mediche di allora non fruttarono alcun effetto e dopo trenta giorni di tentativi si cominciò a ritenere indispensabile un intervento chirurgico.

Mia mamma chiese allora un appuntamento privato con Madre Speranza. Ottenutolo, le spiegò la situazione e Madre Speranza le disse "prendi dell’Acqua del pozzo, mettila in un recipiente di vetro e dalle da bere ".

A casa, dopo questo incontro del Mercoledì, iniziai subito a bere l’Acqua quotidianamente.

Il sabato della stessa settimana vennero rifatte le lastre e con grande sorpresa i medici notarono l’assenza di qualsiasi corpo estraneo nel mio stomaco.

Così non fu più necessario intervenire chirurgicamente.

C.A. Perugia

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ultimo aggiornamento 16 febbraio, 2016