La lettera

 

Spazi di futuro

Carissimo,

tutte le parole sono state dette. Solo una parola rimane sempre nuova, la Parola.

La Parola che ci interroga, che ci inquieta, che ci pacifica, che ci manda in "uscita". Che ci impegna a ricreare spazi nuovi, spazi profetici, di contemplazione, di misericordia.

Che ci provoca a raccogliere periferie e popoli di dolore, ad incrociare quella grande domanda di infinito, di gioia, di danza, che è nel cuore di ogni uomo.

La Parola che reinventa, ogni giorno, il cielo sulla terra, che ci chiama ad essere:

- abitanti dell’infinito, dell’invisibile, il mistero che ci fa trasalire di sgomento, di novità;

- ospiti del tempo, consapevoli di concretezza, e però pellegrini sulla strada, alla ricerca di un "dopo" definitivo;

- uomini e donne di contemplazione, di stupore, di innamoramento, di intimità profonda con Qualcuno, tra le tante banali insignificanze;

- storicamente impegnati, responsabili di un progetto di lotta, di futuro, da riconoscere all’altare, nei poveri, emarginati dentro meccanismi di potere;

- armonicamente umani, pieni di uno sguardo positivo nei confronti della sto­ria, delle cose, della bellezza, del mondo;

- testimoni delle cose future, di una profezia capace di reinventare la frontiera, la vertenza della speranza, nonostante tutte le disperazioni;

- amanti della Madonna, di questa ragazza di Dio, amica dei nostri sogni, dei nostri affetti, delle nostre lotte, delle nostre sconfitte, del nostro bisogno.

Il bisogno di dare al cuore il presagio del futuro.

Nino Barraco

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ultimo aggiornamento 25 ottobre, 2017