Associazione Laici Amore Misericordioso

Federico Antonucci

Segno e strumento del tuo Amore nel mondo

                      

Nei giorni dal 10 al 13 maggio si è svolto a Collevalenza il Primo Convegno Internazionale dell’Associazione Laici Amore Misericordioso (ALAM), sul tema "Segno e strumento del tuo Amore nel mondo". Hanno partecipato i Laici provenienti dalle varie nazioni in cui è presente l’Associazione, e in particolare Italia, Spagna, Romania, Brasile e Cile.

È stata un’esperienza particolarmente significativa per la vita dell’Associazione, per il clima di famiglia e di fraternità che si è venuto a creare tra tutti gli associati, seppur provenienti da paesi così diversi e lontani.

La prima giornata, dedicata ai luoghi del Santuario, è iniziata con una bella riflessione di p. Ireneo Martín davanti al Crocifisso, alla quale ha fatto seguito il bagno nelle Piscine con l’acqua del Santuario, e la visita alla Casa di Madre Speranza. Per molti stranieri era la prima volta a Collevalenza e la loro emozione era palpabile! La giornata poi si è conclusa con un bellissimo momento di preghiera, guidato da M. Concepción Caballero, attorno alla tomba di Madre Speranza, là dove "due metri di terreno si sollevano, così, come il chicco di grano che gettato a terra la muove e la solleva. È un chicco di grano piccolo, che rimuove la terra e annuncia la nuova spiga"1. Ogni nazione, dove è presente l’Associazione, ha deposto davanti alla tomba un po’ della propria terra e, al termine, è stata deposta una spiga di grano, come segno che l’Amore Misericordioso si sta diffondendo e sta portando frutto in tante nazioni, anche ad opera dell’ALAM.

Il giorno seguente, dedicato al carisma, è stato scandito dalle due catechesi dei Superiori Generali attraverso le quali abbiamo riscoperto, dapprima il volto misericordioso di Gesù e poi la donazione totale di Madre Speranza che si è fatta strumento nelle mani di Dio. Nella sua riflessione, p. Aurelio Pérez ha esortato i presenti ad essere segno e strumento con gli stessi tratti caratteristici del volto di Gesù, affermando che "per essere segno e strumento del tuo amore abbiamo bisogno di guardare a Te, stare con Te, ascoltarti, far risplendere su di noi la luce del tuo volto". Il suo percorso si è svolto essenzialmente in due passi: un primo passo è contemplare il volto di Gesù con i suoi lineamenti, quello che Papa Francesco chiama "il volto della misericordia del Padre" (MV 1), e un secondo passo è contemplare il nostro volto, e vedere come siamo chiamati a essere segno e strumento di quel volto di misericordia.

M. Speranza Montecchiani ha poi tratteggiato la figura della Beata Speranza di Gesù, analizzando dapprima la sua esperienza in rapporto a Dio e ai fratelli più bisognosi e, successivamente, delineando i tratti di questa eredità ricevuta dalla Madre e attualizzata oggi dalla Famiglia dell’Amore Misericordioso. La determinazione e il coraggio della Madre ci interrogano e il suo modo di essere segno e strumento dell’amore di Dio nel mondo ci investe di una grande responsabilità verso tutti, e in particolare verso i poveri: "La salvezza o la condanna di tante anime dipende dalla sollecitudine con cui adempiamo la nostra missione a favore dei fratelli bisognosi" (Perf. 51).

È un’affermazione di grande peso, dovremmo comprenderne bene il significato profondo e lasciarci interpellare fino al punto di dare una risposta pienamente responsabile.

Il sabato, in un clima di gioia, si sono svolte le presentazioni dei vari gruppi nazionali che hanno illustrato le realtà nelle varie nazioni, sottolineando i punti di forza e le sfide che ciascuno è chiamato ad affrontare nel proprio paese. Ne è risultato un mosaico sufficientemente variegato ma con diversi elementi comuni, come ad esempio la voglia di camminare insieme e di condividere le gioie e le difficoltà del cammino; la necessità di crescere nella conoscenza del carisma e della spiritualità; la consapevolezza di lavorare ad un progetto comune che si riflette nella consapevolezza e nella bellezza di essere "famiglia", di avere tanti fratelli ... anche se dall’altra parte del mondo!, ma uniti dalla stessa missione.

La domenica, infine, l’Equipe Internazionale di Coordinamento ha chiuso i lavori del Convegno ricordando come il Battesimo ci costituisce discepoli-missionari per poter essere segno e strumento e ci abilita, quindi, alla missione e alla testimonianza. Il lavoro è tanto, e va portato avanti con impegno e responsabilità, ma il Signore ci da gli strumenti necessari. Da parte nostra è necessario essere docili all’azione dello Spirito e riscoprire, ogni giorno, la nostra vocazione di Laici dell’Amore Misericordioso. Per questo, durante quest’anno di formazione, la riflessione è incentrata proprio sulla Promessa di appartenenza che racchiude in sé tutta la nostra identità e la nostra missione.

Nella S. Messa conclusiva abbiamo poi vissuto la grande gioia di 35 nuovi fratelli provenienti dall’Italia, dalla Spagna, dal Cile e dal Brasile, che hanno fatto la loro Promessa entrando quindi a far parte dell’Associazione. È bello vedere come l’ALAM cresce e cammina nella Chiesa e con la Chiesa!

Ai nuovi membri, così come ai vecchi, l’augurio di camminare con gioia alla sequela di Gesù, sull’esempio della Beata Speranza e di essere davvero segno e strumento dell’Amore di Dio nel mondo, vivendo e testimoniando la misericordia del Padre verso tutti gli uomini. Arrivederci ai prossimi Convegni continentali nel 2020!


1 P. B. Sorge, 8 febbraio 1986

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ultimo aggiornamento 14 giugno, 2018