Verso una cultura della misericordia

 

A cura del CeSAM

DOMENICO CANCIAN FAM, vescovo di Cittá di Castello

Il Sinodo sui giovani

5

 

"Partirono senza indugio"

Presentazione della terza parte
del documento finale del Sinodo dei vescovi:

"I giovani, la fede e il discernimento vocazionale"

Il documento del Sinodo si snoda secondo le tre parti nelle quali può essere letto l’episodio dei discepoli di Emmaus riferito dal Vangelo di Luca al capitolo 24. Prima parte: "Camminava con loro". Seconda parte: "Si aprirono loro gli occhi". Terza parte: "Partirono senza indugio". 

L’incontro dei due discepoli con Cristo che torna con pazienza ad evangelizzarli e ad offrire loro il suo Pane, li illumina, li trasforma e li riempie di gioia incontenibile.  Tanto che decidono di ripartire subito per tornare a Gerusalemme e comunicare agli altri discepoli la bellezza straordinaria di quell’incontro inaspettato e commovente. Dall’esperienza si passa alla testimonianza e alla missione. In questo senso la Chiesa è sempre giovane e continua a percorrere le strade del mondo senza stancarsi di parlare di lui, del Signore risorto, di testimoniarlo in tanti modi riconducibili al gioioso annuncio evangelico: "Noi l’abbiamo visto, incontrato e perciò lo testimoniamo con immensa gioia!"

Veniamo quindi a un’analisi più profonda dei quattro capitoli che compongono questa terza parte del documento.

Il primo: la sinodalità missionaria. I giovani amano "camminare insieme". Sinodo significa esattamente questo. "Chiesa e Sinodo sono sinonimi" dice San Giovanni Crisostomo. Il camminare insieme è orientato alla missione e ci invita a passare dall’io al noi inclusivo dell’intera famiglia umana e della creazione tutta, a partire dagli ultimi. 

Il secondo: camminare insieme nel quotidiano. I giovani preferiscono le relazioni alle strutture, il coinvolgimento personale alla delega, il Vangelo vissuto nel quotidiano alle varie teologie, la fede calata negli ambiti di vita familiare, sociale, in modo fattivo come nel volontariato. Si richiede perciò una pastorale giovanile vocazionale nella quale si aiuti il giovane a discernere e accogliere la vocazione cristiana come la Proposta del Signore che chiama in causa tutta la persona. Così il giovane sperimenta la gioia unica di diventare discepolo di Gesù in un particolare stato di vita che definisce la sua identità cristiana adulta.

Il terzo: un rinnovato slancio missionario che si apre su tutti fronti. Il giovane può vivere  in modo evangelico il mondo digitale, l’accoglienza dei migranti (abbattere muri e costruire ponti), la sessualità interpretata secondo il grande disegno di Dio; può trattare l’economia, lo sport, la politica, il lavoro nell’ottica di un vero umanesimo ispirato ai valori evangelici.

Il quarto: formazione integrale. "Nel reale tutto è connesso: la vita familiare e l’impegno professionale, l’utilizzo delle tecnologie e il modo di sperimentare la comunità, la difesa dell’embrione e quella del migrante. La concretezza ci parla di una visione antropologica della persona come totalità e di un modo di conoscere che non separa ma coglie i nessi, apprende dall’esperienza rileggendola alla luce della Parola, si lascia ispirare dalle testimonianze esemplari più che dai modelli astratti" (n. 157). Occorre per questo preparare i formatori con la passione educativa così che sappiano proporre significativi percorsi per fidanzati, seminaristi, religiosi e laici che vogliano incamminarsi sulla via della maturità umana e cristiana. Questo previene senz’altro gli scandali e consente positivamente maggior coerenza con il Vangelo.

Conclusione: tutti gli uomini sono chiamati alla santità (in questo modo il documento richiama esplicitamente l’Esortazione apostolica Gaudete et exultate di Papa Francesco). I santi, in particolare quelli giovani che il Papa citerà nell’Esortazione apostolica Christus vivit, hanno un particolare fascino per i ragazzi. Sono veri modelli di vita che testimoniano come è possibile la santità per tutti, per i giovani in particolare: "La Chiesa e il mondo hanno urgente bisogno del vostro entusiasmo. Fatevi compagni di strada dei più fragili, dei poveri, dei feriti della vita. Siete il presente, siate il futuro più luminoso".

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ultimo aggiornamento 12 giugno, 2019