studi Vangelo e santità laicale Sac. Angelo Spilla, fam
Vangelo e santità laicale
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LUIGI BELTRAME QUATTROCCHI e MARIA CORSINI, sposi e genitori secondo il vangelo
A
ssai importante rimangono le parole di San Giovanni Paolo II nella esortazione apostolica "Famialis consartio", sui compiti della figura cristiana, quando scrive: "Nel disegno di Dio creatore e Redentore la famiglia scopre non solo la sua "identità", ciò che essa "è", ma anche la sua "missione", ciò che essa può e deve "fare". I compiti, che la famiglia è chiamata da Dio a svolgere nella storia, scaturiscono dal suo stesso essere e ne rappresentano lo sviluppo dinamico ed esistenziale. Ogni famiglia scopre e trova in se stessa l’appello insopprimibile, che definisce ad un tempo la sua dignità e la sua responsabilità: famiglia, "diventa" ciò che "sei"!" (n. 17).Sono parole chiavi queste che continuano a farci riflettere nel riscoprire la vocazione al matrimonio e alla famiglia.
E propriamente di questo vogliamo parlare presentando la coppia dei coniugi Luigi Beltrame Quattrocchi (1880-1951) e Maria Corsini (1884-1965), beatificati da San Giovanni Paolo II il 21 ottobre 2001, come prima coppia di sposi. La loro memoria liturgica viene ricordata il 25 novembre, giorno del loro matrimonio, a testimonianza del fatto che la fonte della loro santità è l’amore di Dio vissuto nel matrimonio; la loro tomba si trova presso la cripta del Santuario del Divino Amore in Roma.
Rimane ancora vivo l’eco delle parole di San Giovanni Paolo II quando ha detto: "Non può più essere accettabile che venga negato il giusto riconoscimento alla santità silenziosa e normale di tanti padri e madri".
Uno sguardo alla loro vita e all’insegnamento di vita coniugale cristiana che questa coppia di sposi ci lascia. Luigi Beltrame Quattrocchi nasce a Catania il 12 gennaio 1880, ma dopo circa nove anni va a vivere con gli zii materni, Luigi e Stefania Quattrocchi, che non avendo figli ne chiedono affidamento, dandone anche il cognome. Nel 1890 il piccolo Luigi si trasferirà poi a Roma, dove lo zio Luigi diviene cassiere principale della regia Dogana. Qui frequenta prima il liceo e poi la facoltà di giurisprudenza all’Università la Sapienza, dove nel 1902 consegue la laurea.
Maria Corsini, figlia di un ufficiale dei granatieri di Sardegna, di origine fiorentina, nasce il 24 giugno 1884 a Roma. I genitori le impartiscono una buona educazione morale e religiosa. Colta, sensibile, raffinata, diligente e studiosa, incline alla pietà, è portata alle discipline letterarie.
Luigi e Maria si conoscono a Roma nel mese di marzo 1905. Una coppia sotto certi aspetti diversa: lui, serio ed onesto e poco partecipe alla vita cristiana; lei con una fede forte e solare.
Si sposano il 25 novembre 1905 nella basilica di santa Maria Maggiore. Dalla loro unione nascono quattro figli: Filippo (in seguito don Tarcisio), Stefania (divenuta poi suor Maria Cecilia, monaca benedettina), Cesare (padre Paolino, monaco trappista) ed Enrichetta, consacrata secolare.
La nascita di Enrichetta fu preceduta da una difficile gravidanza, dovuta ad una placenta previa totale, tanto da indurre i medici a consigliare l’aborto. I coniugi rifiutarono con fermezza. Il lunedì santo del 1914 Maria ha dato alla luce Enrichetta, con grande stupore di tutti per le buone condizioni di salute della mamma e della figlia.
Un matrimonio radicato nel vangelo e fondamento di una famiglia di quattro figli, tutti consacrati al Signore.
Luigi divenne un valido avvocato facendo carriera all’interno dell’Avvocatura dello Stato, svolgendo contemporaneamente altri incarichi ufficiali presso diversi Ministeri e consulenze legali per diverse banche.
Maria nella sua opera di madre seppe manifestare pure il suo talento come luminosa scrittrice; i suoi libri educativi, da volere consegnare particolarmente come guida spirituale per i figli, rimarranno ricchi di vangelo.
Nonostante i molteplici impegni, la coppia tiene a cuore i problemi della società e dei bisognosi. I due si distinguono per l’apostolato laicale nel mondo, mossi dall’amore di Dio. Divengono animatori dei gruppi del Movimento di rinascita cristiana, aderiscono al Movimento "Per un mondo migliore" di padre Lombardi. Luigi divenne amico di don Sturzo e di Alcide De Gasperi, esercitando l’apostolato nella testimonianza cristiana offerta nel proprio ambiente di lavoro, senza mai prendere una tessera di partito. Maria fedelissima agli impegni di sposa e madre trovò energie e tempo per dedicarsi al "servizio della penna" e all’apostolato; diviene infermiera volontaria della Croce Rossa prodigandosi durante le due guerre per i soldati feriti, catechista attivissima nella sua parrocchia di S. Vitale, a Roma, guidando percorsi di preparazione al matrimonio, insieme allo sposo. Insieme si impegnano nell’Azione Cattolica, nell’Unitalsi accompagnando gli ammalati nei santuari mariani e all’Associazione Scoutistica Cattolica Italiana. Nel 1917 divennero terziari francescani.
Ogni mattina la coppia andava a Messa facendo la comunione, nella basilica di Santa Maria Maggiore ed ogni sera seguiva la recita del rosario e poi l’adorazione notturna con la consacrazione al Sacro Cuore di Gesù, intronizzato sopra il caminetto della sala da pranzo. La loro porta di casa era sempre aperta sia agli amici come a quanti chiedevano da mangiare.
Luigi morirà il 9 novembre 1951, mentre Maria, dopo 14 anni, il 26 agosto 1965. Il 21 ottobre 2001 San Giovanni Paolo II li ha beatificati, innalzando la coppia agli onori degli altari. "Attingendo alla parola di Dio e alla testimonianza dei Santi, i beati Sposi hanno vissuto una vita ordinaria in modo straordinario. Tra le gioie e le preoccupazioni di una famiglia normale, hanno saputo realizzare un’esistenza straordinariamente ricca di spiritualità. Al centro, l’Eucarestia quotidiana, a cui si aggiungevano la devozione filiale alla Vergine Maria, invocata con il Rosario recitato ogni sera, ed il riferimento a saggi consiglieri spirituali… Care famiglie, oggi abbiamo una singolare conferma che il cammino di santità compiuto insieme, come coppia, è possibile, è bello, è straordinariamente fecondo ed è fondamentale per il bene della famiglia, della Chiesa e della società". Sono ancora le parole di San Giovanni Paolo II ci ha lasciato in occasione della loro beatificazione.
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ultimo aggiornamento
24 marzo, 2020