studi Vangelo e santità laicale

Sac. Angelo Spilla, fam

 

Vangelo e santità laicale

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Giuseppe Lazzati
consacrazione e secolarità

È importante percepire e vivere la responsabilità laicale nella Chiesa e nel mondo, con la necessità del rendere visibile nella realtà secolare il valore specificatamente cristiano. Lo troviamo propriamente in una delle grandi figure di laico cattolico che l’Italia ha conosciuto in questo secolo concluso: Giuseppe Lazzati.

Giuseppe Lazzati (22 giugno 1909 - 18 maggio 1986), giornalista, saggista, politico e accademico italiano, è nato a Milano, quarto di otto figli. Suo padre, Carlo, era negoziante di alimentari e sua madre casalinga. Nel 1915, iniziata la scuola elementare, la famiglia si trasferì ad Alassio, località ligure, perché il padre, ammalato di tubercolosi polmonare aveva bisogno di recuperare la salute.

In questa località Giuseppe Lazzati completò le scuole elementare, iniziando il ginnasio. Nel 1920 la famiglia fece ritorno a Milano. Mentre continua gli studi, al liceo Cesare Beccaria di Milano, Giuseppe aderisce all’associazione studentesca Santo Stanislao, diretta dal fondatore mons. Luigi Testa, partecipando agli annuali corsi di Esercizi Spirituali. Ebbe presto modo di conoscere p. Agostino Gemelli e i suoi collaboratori. Conseguita la maturità nel 1927, s’iscrisse alla facoltà di lettere e filosofia della neonata Università cattolica del Sacro Cuore diretta da p. Gemelli.

Nel 1931, a soli 22 anni, Giuseppe Lazzati si laurea con lode con una tesi su Teofilo d’Alessandria, sotto la guida di p. Paolo Ubaldi, docente di letteratura cristiana greco-latina.

Sempre nel 1931, nel mese di maggio, Giuseppe partecipa ad un corso di Esercizi Spirituali predicati da padre Gemelli e da mons. Olgiati. Così scrive nei suoi appunti: "Ho scelto come mio stato la vita del celibato. Sento ogni momento la grandezza e la sublimità di questa grazia di Dio giacché, grazie alla castità, potrò unirmi più a lui, cui consacro anima e corpo, ed esercitare apostolato più largo ed efficace. Debbo però ricordare che su tale via si deve camminare nella preghiera continua e nel sacrificio. M’assista la grazia di Dio e la Mamma celeste".

Poi, nel 1939 dà vita, insieme ad altri suoi amici, al sodalizio di laici denominato "Milites Christi", che nel 1969 prenderà il nome di Istituto Secolare "Cristo Re". Già dal 1934, tre anni dopo la laurea, Giuseppe Lazzati aveva cominciato la sua carriera universitaria, diventando nello stesso anno anche presidente diocesano della Gioventù Italiana di Azione Cattolica, incarico che manterrà fino al 1945. Negli anni di impegno e lavoro nell’Azione Cattolica, ha maturato una doppia intuizione: la responsabilità dei laici nella Chiesa e la loro testimonianza secondo l’indole secolare.

Giuseppe Lazzati ha anche partecipato alla seconda guerra mondiale come tenente nella divisione "Tridentina"; l’8 settembre 1943, però, avendo rifiutato il giuramento alla Repubblica sociale Italiana, venne arrestato a Merano e internato nei campi di concentramento nazisti, prima a Rum nei pressi di Innsbruck, poi in Polonia a Deblin e infine in diverse località della Germania.

Anche durante l’internamento, terminato il 31 agosto 1945, Giuseppe si è fatto inedito evangelizzatore, testimone di fraterna solidarietà e di salda spiritualità.

Rientrato in Italia, Giuseppe Lazzati viene coinvolto assieme a Giuseppe Dossetti e Giorgio La Pira, nell’opera di ricostruzione della vita civile del Paese, prima nella fase costituente e poi in quella politica. Nel 1946, a Milano, fu eletto consigliere comunale e membro del Consiglio nazionale della Democrazia Cristiana e alla Camera dei deputati nella prima legislatura (1948-1953).

Domenica delle PalmeCon l’arrivo, poi, del nuovo arcivescovo a Milano, Giovanni Battista Montini, futuro Papa san Paolo VI, Giuseppe Lazzati assume la presidenza del Movimento Laureati della diocesi ambrosiana, assieme a una serie di nuove diaconie, la più onerosa ed impegnativa delle quali è stata la direzione del quotidiano cattolico "L’Italia" (1961-1964).

Nel 1968, nel pieno della contestazione universitaria, Giuseppe Lazzati diventa rettore dell’Università Cattolica, carica che mantiene fino al 1983.

Gli ultimi anni della sua vita, Giuseppe li ha dedicati al rilancio di un’idea alta della politica, con la fondazione dell’associazione "Città dell’Uomo", i cui contenuti riprendono quanto già proposto fin dal dopoguerra con "Civitas Humana".

Mai smetterà il suo apostolato formativo nei confronti dei giovani; particolarmente ogni prima domenica del mese, presso l’eremo di San Salvatore, tiene corsi formativi, di ascolto della Sacra Scrittura. Continua intanto anche la formazione politica cha va al di là della militanza partitica che si manifesta nel più vasto impegno formativo nei confronti della sua stessa persona come in quella degli altri; si pone al servizio del bene comune, avendo a cuore lo sviluppo integrale delle persone. Sente la necessità di educare gli altri, ognuno nel proprio contesto di vita, ad essere "costruttori di polis", attraverso la formazione e l’educazione. Tutto ciò in compagnia di Dio.

La passione educativa, tratto distintivo di Giuseppe Lazzati, lo ha portato pure al servizio di accompagnamento vocazionale dei giovani.

Questa sua sconfinata passione per il destino dell’uomo e del mondo, ha guidato diverse generazioni a un rinnovamento profondo del cuore, sostenuti dal dono inestimabile della grazia divina. Da qui la sua insistenza sulla necessità di una solida vita spirituale, alimentata dalla preghiera personale e comunitaria, dall’ascolto della Parola di Dio, della pratica sacramentale, dalla condivisione ecclesiale, da esperienze di servizio gratuito. Per sviluppare la maturità del laicato, custodi della laicità nella Chiesa.

Uomo e credente maturo, sicuro punto di riferimento per il laico cattolico d’inizio Millennio, Giuseppe Lazzati muore, per un male incurabile che lo aveva segnato già da alcuni anni, il 18maggio 1986, festa di Pentecoste, all’età di quasi 77 anni.

La sua salma è stata traslata nell’Eremo di San Salvatore, nei pressi di Erba (CO).

Il 18 maggio 1991 su iniziativa dell’Istituto secolare Cristo Re ha avuto inizio la causa per la sua canonizzazione. Papa Francesco il 5 luglio 2013 lo ha dichiarato "Venerabile".

Giuseppe Lazzati ci lascia così la testimonianza di una fede con quattro connotazioni specifiche: integralmente cattolica, pensata, incarnata e testimoniata.

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ultimo aggiornamento 09 luglio, 2021