ROBERTO LANZA
“[…] vicino a questo laboratorio ci sarà la più grande e magnifica organizzazione di un Santuario dedicato al mio Amore Misericordioso”. (Diario)
Perché una festa?
Una domanda che trova risposta nel lontano 28 settembre 1959 quando la Madre Speranza inoltrò la richiesta al Vescovo di Todi perché la costruzione della Cappella del Crocefisso, fosse canonicamente eretta come Santuario. Il vescovo Mons. Alfonso De Sanctis acconsentì alla richiesta della Madre e in data 1° ottobre firmò il relativo Decreto canonico.
Inizio da queste "parole" per centrare un pò la riflessione sull’identità e sull’originalità del messaggio racchiuso nel santuario dell’Amore Misericordioso, una missione comunicata direttamente dal buon Gesù e che troviamo chiaramente trascritta in una pagina del diario di Madre Speranza: "Anni più tardi, tu, aiutata da me, con maggiori angustie, fatiche, sofferenze e sacrifici, organizzerai l’ultimo e magnifico laboratorio […] vicino a questo laboratorio ci sarà la più grande e magnifica organizzazione di un Santuario dedicato al mio Amore Misericordioso"1.
Madre speranza così raccontava in merito al Santuario di Collevalenza: "In questo paesino, dove non c’era null’altro che un bosco in cui cantavano gli uccelli attraendone altri con il canto, il Signore ha voluto che venissi per essere "flauto" che suona ed attrae le anime al nuovo roccolo… ringrazio il Signore e godo nel vedere la gente che viene, il bene che si fa, le grazie che si ricevono e soprattutto le numerose conversioni"2.
Ma ritorna la domanda perché celebrare una festa?
Ogni uomo, che entra nella casa di Dio, dovrebbe rivivere nel suo cuore le stesse parole riportate nei salmi: ossia vedere e adorare "il volto misericordioso" di Dio e contemplare la sua potenza: "Così nel santuario ti ho cercato, per contemplare la tua potenza e la tua gloria"3, "… al risveglio mi sazierò della tua presenza"4. Questi nostri tempi ci hanno fatto dimenticare che la fede, non è trasmessa con il DNA genetico, ma ciascuno di noi, è chiamato, in qualche modo nella propria esistenza, ad andare incontro a Dio e realizzare un’intima comunione con Lui. I santuari, infatti, sono delle preziosissime occasioni di crescita spirituale e di conversione personale, sono i posti "prediletti" della grazia che permettono un autentico incontro con Dio, sono i luoghi della memoria dell’azione potente di Dio nella storia. Così la Chiesa si pronuncia sulla definizione: "Con il nome di santuario si intendono la chiesa o altro luogo sacro ove i fedeli, per un peculiare motivo di pietà, si recano numerosi in pellegrinaggio con l’approvazione dell’Ordinario del luogo"5.
Il santuario esprime una testimonianza profondamente immersa nella storia della salvezza, proclama che Dio è entrato nella vita degli uomini e continua a camminare insieme a loro. Anche Giovanni Paolo II° era su questa linea quando affermava il grande valore dei santuari: "Se da una parte offrono ai fedeli ed ai pellegrini momenti preziosi di approfondimento, di verifica, di indispensabile ricarica interiore, essi costituiscono occasione di incontro con Dio e un forte richiamo alle sorgenti della fede"6.
Alcune pagine dell’Antico Testamento descrivono la tenda dell’incontro, detta anche "tabernacolo", come un’ampia tenda eretta dagli Israeliti secondo il disegno consegnato da Dio a Mosè sul Sinai. Era posta al centro dell’accampamento, e intorno ad essa si trovavano le tende dei Leviti, una delle tribù di Israele, particolarmente addetta al culto divino. Al suo interno, il tabernacolo era suddiviso in due ambienti. Il più piccolo, che era il più lontano dall’ingresso, era chiamato "santissimo": solo al sommo sacerdote era permesso entrarvi, e soltanto una volta all’anno. Gli israeliti sarebbero stati testimoni della più grande rivelazione della gloria di Dio e avrebbero udito la sua voce.
Un’esperienza entusiasmante!
Dio stava per manifestarsi in modo visibile7, il Sinai sarebbe diventato il primo santuario per Israele e questa esperienza sarebbe continuata tramite la costruzione del tabernacolo. Dal Sinai Dio disse a Mosè: "E mi facciano un santuario perché io abiti in mezzo a loro"8. In questo modo Dio comunicava la preziosa verità di un Dio sempre presente, che vuole vivere con il suo popolo. Il santuario, in questo modo, diventava la testimonianza dell’amore e della presenza di Dio. Gli israeliti sapevano dove incontrare Dio, per loro il Signore era una persona con cui era possibile fissare un appuntamento.
Tutto questo per dire che il vero significato del Santuario è proprio quello di favorire l’incontro tra Dio e i suoi figli, tra il Creatore e le sue creature, è il luogo dell’alleanza, è la tenda dell’incontro. I Santuari sono davvero un dono prezioso di Dio alla Chiesa e all’umanità di oggi; in essi avviene l’incontro con Dio, in essi si contempla la presenza del Dio vivente, in essi si manifesta particolarmente l’iniziativa di salvezza di Dio per l’uomo: "Ricorda i giorni del tempo antico, medita gli anni lontani. Interroga tuo padre e te lo farà sapere, i tuoi vecchi e te lo diranno. Come un’aquila che veglia la sua nidiata, che vola sopra i suoi nati, egli spiegò le ali e prese Giacobbe, lo sollevò sulle sue ali"9.
... Il Santuario dell’Amore Misericordioso, quindi, dove Dio aspetta l’uomo, un’esperienza di amore totale, gratificante, libero ...
Il Santuario dell’Amore Misericordioso, quindi, dove Dio aspetta l’uomo, un’esperienza di amore totale, gratificante, libero, un luogo dove ripetere: "Ricordiamo o Dio la tua misericordia dentro il tuo tempio"10; qui dove c’era un "roccolo" per gli uccelli ora c’è il "roccolo" della misericordia, una casa dove Dio Padre richiama gli uomini con il suo amore misericordioso, qui in questa casa dove possiamo udire la voce "Come stai Figlio mio?"
Tuttavia, la missione del Santuario dell’Amore Misericordioso, appare forse in maniera chiara e decisa dalle parole che Giovanni Paolo II° recitò come pellegrino a Collevalenza: "Centro eletto di pietà e di spiritualità che a tutti ricorda e proclama la rande e consolante realtà della misericordia paterna del Signore…in esso sia sempre proclamato il lieto annunzio dell’Amore Misericordioso mediante la Parola, la Riconciliazione e l’Eucaristia"11. Pertanto, per annunciare al mondo il messaggio di Dio Amore Misericordioso esiste un punto di riferimento centrale che è appunto il Santuario di Collevalenza; il pellegrino che giunge qui si sente accolto e cercato da Dio, sperimenta che Egli era sulla sua strada ad aspettarlo pazientemente, scopre che lo cercava con amore instancabile quasi che senza di lui non potesse essere felice. L’elemento che caratterizza tutta l’attività e le opere del Santuario è sicuramente il "clima di famiglia", era ciò che la Madre Speranza chiedeva con insistenza alle sue Figlie e ai suoi Figli nello svolgimento del servizio al Santuario, diceva: "Il Santuario dell’Amore Misericordioso non è stato fatto per guadagnare, ma per esercitare la carità, perché chiunque viene trovi conforto"12.
Ed è in questo contesto che la missione del Santuario dell’Amore Misericordioso acquista un rilievo ed un’importanza quasi esaltante, i nostri giorni hanno ormai bisogno di "luoghi" dove il cuore "ferito" da tante lacerazioni dell’uomo di oggi, venga curato e consolato. L’esperienza che attende l’uomo presso il Santuario dell’Amore Misericordioso è quella di un incontro, di un abbraccio, di un guardarsi negli occhi liberamente con quel Padre che "attende i propri figli, che non tiene in conto, perdona e dimentica," significa trovare comprensione, compassione, e con il balsamo della misericordia curare le grandi ferite che l’uomo di oggi si porta dentro il proprio intimo. Qui si può fare esperienza dell’amore di Dio, che ha messo la Sua tenda in mezzo a noi, in questo "roccolo di misericordia" si ricorda il dono di un Dio, che ci ha talmente amati per portarci la salvezza, per farsi compagno della nostra vita, solidale con il nostro dolore e con la nostra gioia.
Ancora più in profondità il Santuario dell’Amore Misericordioso può diventare davvero quel luogo di incontro con il Signore della vita e della misericordia, può diventare quel "monte santo" dove fare esperienza di preghiera, che può farci trovare un rinnovato senso di fiducia filiale verso Dio che ci è Padre, un Padre che pensa a noi come se fossimo unici al mondo. Quanta tenerezza e premurosa attenzione si possono trovare, allora, a Collevalenza presso il Santuario dell’Amore Misericordioso, atteggiamenti questi di un Dio che è per l’uomo "un Padre e una tenera Madre". È vivere ancora l’esperienza del figlio prodigo, diceva così la Madre Speranza: "Il Padre accolse il figlio prodigo con gioia; sebbene fosse ancora lontano, il Padre lo vide e mosso dalla misericordia gli andò incontro, si gettò al suo collo e lo baciò"13. Madre Speranza questo l’aveva previsto: "Qui verranno le anime che vivono lontano dal loro Dio… che camminano senza sapere dove vanno, con gli occhi chiusi… e se avranno la fortuna di incontrare Figli e Ancelle pieni di amore, carità e sacrificio, cadranno nelle reti di questo roccolo di misericor-dia"14.
"Accostare gli uomini alla sorgente della misericordia del Padre"; non è forse questo il più sublime compito del nostro Santuario?
La Madre Speranza ha speso gran parte della sua vita per questo Santuario, ed è qui che ha desiderato che si consumassero le sue spoglie per essere ancora la portinaia del buon Gesù e così scriveva in una preghiera composta per il Santuario: "Fa’, Gesù mio, che vengano a questo tuo Santuario le persone del mondo intero, non solo col desiderio di curare i corpi dalle malattie più strane e dolorose, ma anche di curare le anime dalla lebbra del peccato mortale e abituale. Aiuta, consola e conforta, o Gesù, tutti i bisognosi; e fa’ che tutti vedano in Te non un Giudice severo, ma un Padre pieno di amore e di misericordia, che non tiene in conto le miserie dei propri figli, ma le dimentica e le perdona"15.
Questa è la festa!
Credo che la nostra vita conseguirà la vera pienezza e la vera costanza se riusciremo a mantenere il nostro legame con quei luoghi sacri che Dio ha voluto farci trovare sul nostro cammino. Santuario: una parola che suona come amore, affetto, richiama il bisogno dell’uomo di essere amato e di amare. Il salmo 122, uno dei salmi cantati dai pellegrini in cammino verso Gerusalemme dice: "Quale gioia quando mi dissero andremo alla casa del Signore…", venite quindi voi tutti che vi sentite soli, abbandonati, sfiduciati, che avete il cuore appesantito da tanta sofferenza, che avete perso il senso della vita, che brancolate nel buio dei vostri pensieri, venite senza paura, aprite la vostra anima e troverete nel Santuario dell’Amore Misericordioso il tabernacolo della misericordia.
Come terminare, dunque, questo scritto?
Carissimo fratello, non scordarti mai che anche tu sei la casa di Dio, sei tempio dello Spirito Santo, la più bella dimora di Dio. Gli uomini si costruiscono case e le abitano, ma il tempio vivo e vero di Dio dobbiamo esserlo noi. Dio desidera vivere in te, anche per questo ti ha fatto a sua immagine e somiglianza.
Tutto è tempio… tutto è altare… tu sei il suo capolavoro per essere tempio della sua gloria!
Non smettere mai di invitare Dio a prendere pieno possesso della sua dimora in te, perché ne faccia il suo Tempio Santo secondo il suo piano d’amore. Dobbiamo avere il coraggio di rimettere la nostra testa sulle ginocchia di Dio e lasciarsi "coccolare" dalla sua grazia, perché l’unica disperazione vera della nostra vita, sarà quella di tirarsi fuori volontariamente dalla storia che Dio vuol fare con noi, una storia che sarà sempre una vita di misericordia.
E così sia!
1 Diario di Madre Speranza 14 Maggio 1949
2 Madre Speranza di Gesù, El Pan de nuestra casa
3 Salmi 63, (62), 3
4 Salmi 17 (16), 15).
5 Diritto Canonico, canone 1230
6 Messaggio di GIOVANNI PAOLO II al XXXV° convegno dei rettori e degli operatori pastorali dei Santuari
7 Es. 19,11
8 Es. 25,8
9 Dt. 32, 7-11
10 Sal. 48,10
11 Giovanni Paolo II visita pastorale del 22 Novembre 1981
12 Madre Speranza di Gesù, Libro delle Usanze dei Figli dell’Amore Misericordioso
13 Madre Speranza commento alla Parabola del Figlio Prodigo
14 Madre Speranza di Gesù, El Pan de nuestra casa
15 Madre Speranza Preghiera per il Santuario
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ultimo aggiornamento
12 ottobre, 2022