studi Vangelo e santità laicale |
Sac. Angelo Spilla, fam |
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ensando ai cammini di santità laicale nel quotidiano, mi ritornano in mente le parole del cardinale Carlo Maria Martini quando ha detto: "La santità viene a grappoli, non è soltanto un acino ma il loro insieme che diventa lievito, sale della terra, luce del mondo".È il caso, ancora una volta, di una giovane laica: Sandra Sabatini (19 agosto 1961 – 2 maggio 1984). Nasce a Riccione e vive i primi anni a Misano Adriatico (RN) assieme ai genitori Giuseppe e Agnese, e il fratello Raffaele.
All’età di quattro anni con la famiglia, Sandra va a vivere nella canonica della parrocchia San Girolamo, a Rimini, dove è parroco lo zio materno, don Giuseppe Bonini. Ciò permetterà a Sandra di accrescere nella fede e di partecipare alla vita parrocchiale, soprattutto di conoscere e amare di più Gesù.
C’è un particolare da conoscere all’età adolescenziale di questa ragazza. All’età di dieci anni inizia a scrivere il suo diario dove, tra l’altro, evidenzia il suo rapporto con il Signore, al quale chiede: "Signore! Aiutami a non gloriarmi mai di ciò che faccio!". Non amava mettersi in mostra; attenta però e molto sensibile ai problemi di carattere sociale dedicandosi al volontariato per i poveri. Il tutto lo fa dipendere dal suo impegno di preghiera, che non trascura mai.
Nel 1974 si iscrive all’associazione Atletica "Libertas" di Rimini, gareggia come velocità dei 100 metri, distinguendosi anche a livello nazionale.
All’età di 12 anni comincia a frequentare la "Comunità Papa Giovanni XXIII", guidata e diretta da don Oreste Benzi. Qui partecipa assiduamente il gruppo degli adolescenti dove si organizzano pure soggiorni presso la "Casa Madonna delle Vette" ad Alba di Canazei (TN).
Particolarmente in questa comunità Sandra apre il suo cuore ai poveri e ai piccoli, condividendo la vita degli ultimi, particolarmente nel recupero dei tossicodipendenti, a tal punto che nel periodo delle vacanze estive si trasferiva in queste comunità per svolgere il servizio a tempo pieno.
Si iscrive pure alla facoltà di medicina, non trascurando il suo tempo libero, soprattutto d’estate, per dedicarlo ai giovani nelle due comunità terapeutiche di recupero, impegnate per i disabili e per i tossicodipendenti.
Le piaceva vivere in silenzio il suo rapporto con Dio, perciò, si alzava regolarmente di buon mattino per recarsi in chiesa e sostare davanti al Santissimo Sacramento in adorazione, stando seduta a terra in atteggiamento di umiltà e povertà. Il primo giorno dell’anno, dall’una di notte alle due, stava davanti a Gesù in adorazione, amava pregare e meditare sempre seduta in terra, in segno di umiltà e povertà. Sentiva pure che non bastava una vita da buoni cristiani, fatta di morale, di equilibrio e di scelte opportune. Il sentirsi completamente in Dio le dava pace e gioia. Un giorno regalando al suo fidanzato un piccolo sacchetto di cioccolatini, Sandra ha scritto in un bigliettino: "L’uomo in realtà, è una creatura modesta e diventa grande solo quando rinuncia all’orgoglio e diventa uno con Dio. Una goccia separata dall’oceano non serve a granché, ma rimanendo nell’oceano ha la sua parte nel sostenere la mole di una nave… Dobbiamo lottare finché tutto il nostro ego si annienti e siamo assorbiti nell’Infinito. Dobbiamo stare ogni giorno davanti a Dio a mani vuote, come mendicanti".
Non trascurava di fare la comunione, di fare la meditazione e la recita del rosario, quotidianamente. Era una persona umile e riservata, ma nello stesso tempo piena di gioia di vivere, una vera amante della vita. Amava contemplare anche il creato, che suscitava in lei sempre nuovo stupore. Davanti ad un mare calmo o in tempesta, o davanti alle vette dei monti sentiva di penetrare nel mistero di Dio
All’età di venti anni Sandra conosce Guido Rossi, che come lei condivide i suoi stessi ideali. Tra i due nasce un sincero amore e si fidanzano. Esprimono anche il desiderio di andare, a tempo opportuno, in Africa per fondare una comunità a servizio degli ultimi.
Ma succede un fatto spiacevole. Il 29 aprile 1984, Sandra mentre assieme a Guido si reca a Igea Marina, per un incontro ad una assemblea della "Comunità Papa Giovanni XXIII", mentre è scesa dalla macchina, in attesa di attraversare la strada, viene investita da un’auto, proveniente in senso contrario.
Sandra viene colpita mortalmente alla testa. Ricoverata all’ospedale di Bologna, muore senza riprendere conoscenza il due maggio seguente, all’età di 22 anni. Don Oreste Benzi, convinto di avere in Sandra un modello giovanile di fedeltà evangelica, ha promosso l’apertura della causa di beatificazione. Introdotta nel settembre 2006, la Congregazione per le Causa dei Santi il 7 marzo 2018 ha promulgato il decreto che riconosce la venerabilità di Sandra Sabatini. Nel 2009, a venticinque anni dalla morte, quando si è pensato di traslare i suoi resti nella chiesa di San Girolamo a Rimini, tolta la terra dove era ricoperta la bara, di Sandra non c’era più nulla, neppur un osso: aveva voluto essere sepolta nella nuda terra. Il suo corpo caduto in terra si era sciolto completamente, da farsi terra. Il vescovo di Rimini, mons. Francesco Lambiasi, ha voluto ugualmente in chiesa il sarcofago, che proprio perché destinato a restare vuoto, più che una tomba è un monumento alla resurrezione.
Riconosciuto, poi, il miracolo attribuito all’intercessione della venerabile, la celebrazione per la beatificazione, inizialmente prevista a Rimini per il 14 giugno 2020, è stata rinviata a causa dell’emergenza coronavirus.
Don Oreste Benzi commentando il diario di Sandra ha sottolineato: "L’amore di Sandra per il Signore e per la vita si riflette in tutti coloro che vengono a contatto con lei: la sua persona emana gioia ed entusiasmo che conducono a Gesù". E facendo riferimento al fidanzamento con Guido, lo stesso don Benzi ha commentato: "Fidanzati come se non lo fossero secondo i criteri del mondo; i periodi liberi dallo studio erano vissuti in mezzo a fratelli bisognosi, e questo modo di vivere, intensificava e faceva crescere la loro unione".
Anche lo stesso Guido, fidanzato di Sandra, alla notizia della beatificazione ha detto: "Sandra come è stata un dono e un modello per me, è giusto che oggi lo sia per tanti giovani. Un dono che è bene che la Chiesa indichi a tutti".
Ecco chi era Sandra, una giovane fidanzata tesa verso l’Infinito, la luce, il Mistero, l’Amore.
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ultimo aggiornamento
21 marzo, 2023