studi Vangelo e santità laicale

Sac. Angelo Spilla, fam

 

Ponendo come tema la santità della porta accanto continuiamo a raccogliere la testimonianza cristiana di storie di giovani.

Tra queste figure spicca la vita e la testimonianza di fede di Carlotta Nobile, talentuosa violinista di fama nazionale, morta di cancro a 24 anni.

Carlotta Nobile (20 dicembre 1988 - 16 luglio 2013) nasce a Roma, impiegando i suoi talenti dedicandosi allo studio. È stata una storica dell’arte, violinista, scrittrice e blogger italiana.

La personalità e la natura di Carlotta sono state sempre complesse, sfaccettate e tormentate, sin da quando era piccola. Da tutti i suoi scritti traspare una visione drammatica della vita e del suo esistere. Il suo straordinario seppur breve percorso di crescita le hanno consentito di domare il turbinio interiore che la connotava, cosi da guidarlo alla scoperta della fede.

Di lei, la mamma Adelina Lepore, ha detto: "L’abbiamo molto desiderata. È arrivata dopo 8 anni di matrimonio. Amava studiare, era curiosa di tutto, le piaceva relazionarsi con le persone. Sapeva di avere dei grandi talenti e tutto il suo tempo lo ha speso valorizzarli. Ha bruciato le tappe perché ha fatto tutto presto e bene. Ha vissuto certamente la sua vita di ragazza adolescente con tutti i suoi passaggi, le sue metamorfosi. È stato incredibile seguirla nel corso dei suoi anni. Un turbinio di cose belle".

Ma anche il fratello di Carlotta, così la descrive: "Aveva grandi aspettative su se stessa. Era comprensiva nei confronti degli altri ma verso sé era esigente al massimo. Diceva sempre ‘Ogni giorno al meglio di sé’. Tutto questo però fino ad un certo punto, perché con la malattia ha scoperto mano a mano che questo modo di vedere le cose era un’illusione".

Carlotta si era diplomata in violino al conservatorio a soli 17 anni e con il massimo dei voti e la menzione d’onore, sotto la guida del Maestro Massimo Bacci. Ha frequentato molteplici corsi di alto perfezionamento in violino fra i quali quello del maestro Pierre Amoyal presso l’Universitat Mozarteum di Salisburgo.

Alla musica ha anche affiancato la passione per l’arte tanto da laurearsi presso la Sapienza di Roma, nel 2010, in Studi Storico-artistici. Nel 2008 aveva pubblicato il suo primo libro "Il Silenzio delle parole nascoste", seguito, quattro anni dopo, da ""Oxymoron".

Nel 2010, a soli 21 anni, Carlotta venne nominata direttore artistico dell’Orchestra da camera dell’Accademia di Santa Sofia di Benevento. Un percorso che l’ha vista impegnata nella musica, nella scrittura e nell’arte contemporanea.

La vita attiva ed intensa di Carlotta si imbatte, però, con un male incurabile nell’ottobre 2011, a 22 anni; le viene diagnosticato un melanoma. Affronta le cure possibili e subisce vari interventi non trascurando carriera musicale ed artistica. Il 9 aprile 2013 con il pianista americano Martin Berkofsky, anch’egli malato, Carlotta aderisce come musicista, suonando in duo, per i pazienti del reparto oncologico dell’Ospedale di Carrara.

Dalla scoperta del grande male che l’aveva colpita comincia a cambiare la vita di Carlotta. Gli rimarranno meno di due anni di vita. Nell’aprile 2012 apre una pagina Facebook, "Il cancro E Poi" in cui dà vita ad una comunità di migliaia di persone segnate come lei dal cancro, per dare sostegno ed aiuto morale. Crea nello stesso tempo un sito web, sempre con tale scopo. In questi suoi messaggi traspare la voglia di combattere e di vivere.

Il 5 agosto 2012 scriverà nella pagina Facebook: "Perché vuoi dimostrare prima di tutto a te stessa che si può avere un melanoma metastatico che non si arrende, eppure vivere, con tutto ciò che questa parola vuol dire. Vivere tutte le gioie, i progetti, i dolori, le lacrime che la vita di 23enne ti regala ogni giorno. Perché c’è un E poi per cui non smetterai mai di combattere, perché nessuno può toglierti l’assoluta certezza che - nonostante tutti i tagli, le cicatrici, gli aghi nelle vene... gli interventi, i dolori - c’è una gioia immensa che ti aspetta, c’è il tuo più grande sogno che ti guarda da un tempo futuro e non vede l’ora di raggiungerti. Perché tutto quello che stai vivendoti verrà un giorno riscattato".

"C’è una gioia che ti aspetta". E questa gioia - luce non si è fatta attendere - Carlotta subito la scopre con il dono della fede cristiana. È stato proprio negli ultimi mesi della sua vita che ha vissuto questa profonda esperienza di fede. È stato quando il 4 marzo 2013 al risveglio da una crisi, mentre era ricoverata a Milano, che ha percepito un evento come un’illuminazione: "Io sono stata guarita nell’anima. In un istante, in un giorno qualunque, al risveglio da una crisi. Ho riaperto gli occhi ed ero un’altra. E questo è un miracolo". Aveva ricevuto la grazia e il dono della fede.

Arriva quindi il venerdì santo e Carlotta va a confessarsi. Si trovava a Roma quando all’ora di pranzo trova una chiesa aperta, la chiesa di San Giacomo in Augusta, in via del Corso.

Papa Francesco il giorno precedente aveva pregato con i parroci di Roma tra cui don Giuseppe Trappolini. Il Papa aveva detto: "Le porte della Chiesa…tenete le porte della Chiesa aperta". È stato proprio quest’ultimo, accogliendo l’invito del Papa, a tenere aperta la chiesa ininterrottamente in quel venerdì santo. Carlotta aveva deciso di confessarsi, dopo tanti anni. E quella chiesa aperta ha permesso di accogliere la confessione di Carlotta in un toccante colloquio.

Don Trappolini raccontò al Papa la storia di Carlotta in una lettera, e il Papa subito dopo telefonò in parrocchia per assicurarle le sue preghiere, aggiungendo: "Questa ragazza mi dà coraggio".

Ma proprio in quegli istanti Carlotta fu ancora una volta colta da una crisi celebrale all’ospedale di Carrara ove si era recata come musicista volontaria dei "Donatori di Musica".

L’indomani mattina dal letto, Carlotta dopo aver ripreso lucidità, riferì alla mamma di avere avuto una visione Trinitaria. Scrisse pure una lettera a Papa Francesco dicendogli che è stato lui a farle cambiare la vita quando si senti ispirata dalla predicazione dello stesso pontefice, fin dal primo momento della sua elezione quando questi chiese che si recitasse un Padre Nostro per lui; rimase pure colpita positivamente dal Papa quando il 24 marzo 2013 per la Domenica delle Palme, Giornata mondiale della Gioventù, nella predica ha chiesto ai giovani di portare la croce con gioia. Per questo nella lettera al Papa, Carlotta aveva anche scritto: "Io sono fiera di poter portare la mia croce a ventiquattro anni, se tu sei con me! Grazie Signore".

Non fu possibile concretizzare, però, l’incontro col Papa, già programmato, in quanto nel maggio 2013 peggiorarono le condizioni di salute di Carlotta. Questa tornò a Benevento dove trascorse gli ultimi tre mesi di vita terrena, dedicandosi alla preghiera, in uno stato di piena fiducia, di accettazione e gratitudine a Dio.

Nella notte tra il 14 e il 15 luglio il padre di Carlotta fu svegliato dalle seguenti parole di Carlotta che gli sussurrò ripetutamente: "Signore, ti ringrazio. Signore, ti ringrazio. Signore, ti ringrazio". E alla mattina seguente, le ultime sue parole: "I miei tre uomini meravigliosi "papà, Alessandro e Matteo. La mia dolce mamma. Cosa voglio di più? Io sono fortunata".

Il 16 luglio, giorno della Madonna del Carmelo, Carlotta è salita in cielo, dopo due anni di calvario.

La basilica di San Bartolomeo apostolo non ha potuto contenere le migliaia di persone che parteciparono al suo funerale, la mattina del giorno seguente. Carlotta è stata seppellita nella cappella di famiglia, presso il cimitero comunale di Benevento.

La sua testimonianza di vita e di fede, portatrice di frutti sorprendenti, continua a fare il giro del mondo.

  

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ultimo aggiornamento 07 agosto, 2023