Estratto da: P. Roberto Moretti, ocd MADRE SPERANZA DI GESÙ CARISMI E SPIRITUALITÀ attraverso gli Scritti.

 

P. Roberto Moretti, OCD

 

I - Cenni storici

Gli scritti della Madre Speranza formano un poderoso complesso di volumi, dei quali solo alcuni contengono scritti editi. Tutti gli altri contengono scritti inediti, tutti originali, riguardanti le vicende della sua vita e della sua opera.

Questi scritti sono tali da consentirci di tracciare un profilo abba­stanza fedele di una personalità così complessa, e particolarmente della sua spiritualità?

Uno studio attento e prolungato mi ha convinto della possibilità; anzi, e in tale misura, da apparirmi la via obbligata per tale conoscenza.

Voglio aggiungere che particolarmente per qualche aspetto della personalità della Madre questi scritti sono una fonte insostituibile. Mi riferisco specialmente alla vita intima e alla sua esperienza interiore delle cose divine. L’esperienza interiore di Dio è una realtà che si può rivelare all’esterno e nelle opere, ma sempre in modo superficiale e frammentario. In modo più profondo e nelle sue vere dimensioni abitualmente si rileva dagli scritti nei quali queste anime privilegiate si aprono e si raccontano.

Madre Speranza è una di queste creature. Tutti i suoi scritti costi­tui­scono un’autorivelazione, ma ci sono specialmente alcuni che diret­tamente costituiscono una testimonianza particolarmente interessante.

Le mie riflessioni si svolgeranno in due momenti: nel primo si cer­cherà, nel modo più conciso possibile, di rilevare le ricchezze delle virtù che maggiormente emergono dagli scritti; nel secondo porterò l’attenzio­ne sulla sua vita interiore, la sua esperienza religiosa, i suoi carismi.

 

Vorrei osservare sin da ora che gli Scritti della Madre Speranza nel loro complesso sono di grande importanza, sotto molti aspetti. Essi ci forniscono la testimonianza di una personalità eccezionale per le qualità umane, per il carattere, per l’opera di fondatrice e di formatrice dei due rami del suo Istituto, per le vicende, spesso drammatiche, della vita e dell’opera, per la grande ricchezza della esperienza interiore di Dio e per l’abbondanza dei carismi da Lui ricevuti.

Ineccepibili nel contenuto dottrinale, dal punto di vista ascetico e spirituale rivelano ricchezza, solidità, chiarezza ed equilibrio che suscitano ammirazione. Da essi non è difficile delineare il suo profilo spirituale. È quello che ora tenterò, premettendo alcuni cenni biografici.

 

II - L’amore misericordioso al centro di questa spiritualità

Il presente lavoro non mira direttamente ad una esposizione anali­tica, dettagliata e completa delle virtù della Madre Speranza. Questo compito nel processo della sua Causa di Canonizzazione è proprio di co­loro che da tutta la documentazione processuale, e particolarmente dalle deposizioni dei testi, elaborano la Informatio.

Questo lavoro mira soprattutto a mettere in risalto gli aspetti che maggiormente caratterizzano la spiritualità di questa Serva di Dio e che meglio ne accentuano l’originalità. E questo, lo ribadisco ancora una volta, servendosi degli scritti della Madre, precedentemente indicati.

Ebbene, la lettura, anche superficiale di tali scritti, indica con tutta evidenza che l’Amore Misericordioso sta al centro di questa spiritualità, la unifica, la struttura organicamente: in tale maniera, da conferirle una fisionomia propria e originale.

 

III - Connotazioni caratteristiche della vita di madre Speranza

1) Spiritualità profondamente teologale

2) Spiritualità fortemente cristologica

3) L’irradiazione della carità

a) Un cuore ricco di affetto

b) Le preferenze per i poveri

c) Il bene spirituale dell’uomo

d) Preoccupazioni per i sacerdoti

e) Amore e perdono

4) Spiritualità di Fondatrice

La fortezza

La prudenza

La vocazione della «schiava» dell’Amore Misericordioso

 

IV. I carismi nella vita spirituale della madre Speranza

Leggendo gli Scritti della Madre Speranza, ci si imbatte in un modo molto ricco e complesso di fenomeni straordinari, che incidono in misura rilevante nella sua spiritualità e nella sua azione multiforme di fondatrice. Pertanto il capitolo dei carismi straordinari è assai importante per una visione più completa della figura spirituale della Serva di Dio.

Data, però, la complessità e ricchezza di tali fenomeni, una ricerca a fondo richiederebbe molto spazio. Non è qui il caso. Perciò mi propongo di farne una presentazione d’insieme, portando l’attenzione su quegli aspetti che mi sembrano più rilevanti per una fisionomia più fedele della Madre.

Ovviamente questo breve studio è relativo solamente agli scritti della Serva di Dio.

Partendo dal criterio dell’importanza dei fenomeni sulla spiritualità di Madre Speranza, dividerò queste riflessioni in due momenti: il primo, e più importante, riguarda la sua vita mistica; il secondo consisterà in uno sguardo complessivo e sommario ai fenomeni straordinari

 

Osservazioni preliminari sulla vita mistica di Madre Speranza

A volte, relativamente all’itinerario della santità, la vita mistica delle anime viene identificata con l’insieme dei fenomeni e dei carismi straordinari, quali visioni, rivelazioni, stigmatizzazioni, estasi, ecc.

Una tale identificazione è errata e suole generare spiacevoli equi­voci nel giudicare i valori essenziali e primari della vita spirituale e della santità.

È perciò necessario ricordare che la vita mistica è in relazione ad una intensificazione e ad una pienezza della vita di grazia, delle virtù teologali e morali infuse, e dei doni dello Spirito Santo. Si tratta dello sviluppo del nostro «organismo» soprannaturale, caratterizzato dalla perfezione della carità che è la «forma virtutum» e unisce l’anima con Dio in intimità di vita e di amicizia, secondo l’insegnamento di Giovan­ni: «Dio è amore e chi dimora nell’amore, in Dio dimora e Dio dimora in lui» (1Gv 4, 16). Tutti gli altri carismi sono accessori, secondari, anche se variamente ricollegabili a manifestazioni di vita spirituale.

Affinché rimanga più chiaro quello che si dirà sulla vita mistica della Madre Speranza, voglio qui menzionare le caratteristiche fonda­mentali della vita mistica presa nel suo senso più pieno.

La vita mistica comporta un’esperienza: un’esperienza di Dio presente e operante nell’anima; un’esperienza infusa da Dio, che l’anima non opera attivamente e di sua iniziativa, ma riceve gratuitamente.

Lo espongo brevemente

Carattere esperienziale

Dio presente e operante nell’anima

Il carattere di «passività»

La conoscenza mistica - che è insieme conoscenza e amore - non frutto dell’attività e dell’iniziativa dell’anima, come tutte le nostre cono­scenze, ma viene comunicata - «infusa» - da Dio, che con la sua azione mette le facoltà interiori in stato di operazione. Ecco perché la conoscen­za o esperienza mistica viene detta «passiva»: cioè l’anima non l’opera attivamente ma la «riceve». È notissima la qualificazione dei mistici e dei teologi spirituali: «contemplazione infusa».

Secondo le stesse caratteristiche si deve parlare dei diversi gradi della conoscenza mistica o della vita mistica: nel senso che quanto più forte è l’azione divina, quanto più si estende alle facoltà spirituali, quanto più forte ed estesa è la penetrazione nel mistero della vita divi­na, tanto più cresce la vita mistica.

I diversi gradi sono stati descritti mirabilmente da S. Teresa di Gesù, soprattutto nel Castello interiore. Classificazione che è rimasta classica.

 

Una parola va detta anche su un aspetto importante dell’itinerario mistico: cioè l’aspetto purificativo. La vita mistica mira al raggiungimento della perfetta unione del­l’anima con Dio. Tale unione è compito soprattutto della carità, poiché l’amore è forza unitiva e assimilativa. Per la perfetta unione d’amore si richiede che l’anima sia purificata dalla colpa, dagli abiti cattivi che so­no come la sorgente delle colpe, e dalle tendenze disordinate che ne sono come le radici profonde.

L’opera di purificazione abbraccia tutto l’uomo: nella sua sfera sen­sibile come in quella interiore e spirituale, perché l’unione perfetta di amore coinvolge tutto l’uomo.

L’opera di purificazione viene svolta anche dall’uomo con l’ascesi, la mortificazione, il progressivo dominio delle tendenze ecc.; ma perché la purificazione sia completa e si raggiunga la pienezza della vita mistica, ci vuole l’intervento dell’azione divina.

La complessa opera di purificazione mistica viene spiegata magi­stralmente da S. Giovanni della Croce, soprattutto nella Salita del Monte Carmelo e nella Notte oscura. Anche queste descrizioni sono con­siderate classiche.

Parlando della vita mistica della Madre Speranza terrò presente sia l’aspetto direttamente unitivo, sia l’aspetto purificativo

Nel Diario, in una Relazione scritta per obbedienza al suo Diret­tore spirituale, P. Antonio Naval, in data 5 novembre 1927, Madre Spe­ranza scrive:

«Mi sono "distratta", ossia, ho trascorso parte della notte fuori di me e molto unita al buon Gesù. Lui mi diceva che devo riuscire a farlo conoscere agli uomini non come un Padre offeso dalle ingratitudini dei suoi figli, ma come un Padre amorevole, che cerca in ogni maniera di confortare, aiutare e rendere felici i suoi figli e li segue e cerca con amore instancabile, come se non potesse essere felice senza di loro. Quanto mi ha impressionato questo, padre mio!».

È la prima menzione di un fenomeno mistico negli scritti di Madre Speranza. Si tratta di un dono di unione intima con Cristo, in condizione di alienazione dai sensi, caratterizzata anche da una missione speciale, che sarà la missione caratteristica di tutta la sua vita e della sua opera: il messaggio su Dio Amore Misericordioso. L’espressione «me he distraído» ricorrerà frequentemente sotto la penna di Madre Speranza, per esprime­re lo stato o condizione di alienazione dai sensi, e quindi di una comunica­zione che trascende l’attività connaturale.

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ultimo aggiornamento 07 agosto, 2023