Maria, Donna della Pentecoste

"Il volto materno della Chiesa nascente"

a cura di P. Massimo Tofani fam

La solennità di Pentecoste, a cinquanta giorni dalla celebrazione della Pasqua, ci riporta nel cenacolo dove gli apostoli insieme a Maria, sono in attesa del promesso Spirito Consolatore che Gesù aveva anticipato di inviare, dopo la sua ascensione al Cielo.

Gli Atti degli Apostoli ci raccontano ciò che è avvenuto nel momento della discesa dello Spirito Santo: «a quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua» (At 2,6). Il miracolo della Pentecoste si era ormai compiuto: l’unificazione dell’umanità in un solo grande progetto di amore.

Da qui parte la Chiesa della missione e in missione per portare l’annuncio della gioia e della salvezza in ogni angolo della terra. San Paolo sapientemente, nella Lettera ai Galati, illustra il cammino spirituale che ogni cristiano è chiamato a percorrere in docile ascolto dello Spirito Santo. Egli raccomanda di camminare secondo lo Spirito per non soddisfare i desideri della carne che sono contrari allo Spirito. Del resto sono ben note le opere della carne e l’Apostolo Paolo ammonisce che chi le compie non erediterà il regno di Dio. In contrasto alla mentalità del mondo c’è però quella di corrispondenza allo Spirito Santo, i cui frutti sono eccellenti, diversificati, belli e saporiti da gustare nell’intimo del cuore, come l’amore, la gioia, la pace, la magnanimità, la benevolenza, la bontà, la fedeltà, la mitezza, il dominio di sé. I famosi frutti dello Spirito Santo che Egli stesso suscita nel cuore di tutti, in quanto il suo vento dolce e suadente riempie tutta la terra: «Spiritus Domini replevit orbem terrarum».

Lo Spirito del Signore viene mandato dal Padre per confermare la fede degli apostoli, è lo Spirito della verità, che guiderà gli apostoli a conseguire la pienezza della verità. Una santità che passa attraverso l’invocazione continua dello Spirito, perché mandi a noi dal cielo un raggio della sua luce, sia nostro dolcissimo sollievo e nella fatica sia il sicuro riposo, nel caldo il refrigerante riparo, nel pianto il vero conforto.

 

La Vergine Maria e la Pentecoste

La Pentecoste è una solennità profondamente mariana: la Madonna è citata subito dopo il racconto dell’ascensione di Gesù (At 1,14) e prima della scelta di Mattia apostolo per ricostituire il numero dei dodici (At 1,21-26). Maria, non dimentichiamolo, aveva già vissuto la sua Pentecoste nel momento dell’Annunciazione e poi sul Calvario, quando Gesù morendo «trasmise lo Spirito», rendendosi totalmente disponibile alla volontà del Padre (Lc 1,38). Maria è infatti la «piena di grazia» (Lc 1,28), è ricolma di charis (grazia), termine greco che ci introduce all’Eucaristia e alla carità intesa come grazia di Dio operante in noi e non come nostro "fare".

Nel giorno di Pentecoste la Vergine Maria, la prima credente, condivide il dono dello Spirito Santo con i suoi santi doni a beneficio della Chiesa, presente e futura. Maria è dunque nel Cenacolo non per ricevere lo Spirito Santo ma per svolgere il suo ruolo di Mediatrice del dono dell’Amore. È in quel luogo, è presente come Colei che per prima ha ricevuto la pienezza dello Spirito Santo.

È importante sottolineare il fatto che gli Apostoli erano riuniti in preghiera con la Vergine Maria; la presenza della Madre di Gesù è significativa per questo evento così straordinario nel quale la Chiesa nata dal costato di Cristo riceve il potere santificante dello Spirito e contemporaneamente il potere che la rende idonea alla missione evangelizzatrice.

Come Luca nel Vangelo descrive la nascita e l’infanzia di Cristo, così negli Atti descrive la nascita e l’infanzia della Chiesa. Maria è presente ai due eventi, in modo unico e tutto particolare. Luca con abile capacità evidenzia la continuità storica tra Gesù, nato per opera dello Spirito Santo da Maria, e la Chiesa, nata per opera dello Spirito Santo, raccolta intorno a Maria.

Sul Golgota come nel Cenacolo, il Signore ripete a alla Vergine Maria e ai presenti: "Tu sarai madre, e voi sarete testimoni". La testimonianza va dunque intesa come un incarnare nella storia di ognuno, la storia di Cristo, prolungando i suoi gesti e le sue parole.

 

«Insieme con Maria»

Perché è tanto necessario che preghiamo insistentemente per una nuova Pentecoste e che lo facciamo insieme con Maria? Perché Maria è la sposa dello Spirito Santo, è colei che vive nella Trinità Santissima. La parola «sposa» esprime la relazione intima e stretta tra Maria e lo Spirito Santo. Questa unione intima e singolare tra lo Spirito Santo e Maria inizia nel momento del suo immacolato concepimento nel seno di sua madre Anna. L’Eterno Padre ha infatti preservato Maria, rendendola esente dal peccato originale e l’ha ricolmata di una tale abbondanza di grazia, da permetterle un giorno di divenire la Madre di Dio, l’Arca della Nuova Alleanza.

Maria è la «suprema opera dello Spirito Santo», che non solo rivela, ma ci permette di vedere con maggior chiarezza l’azione dello Spirito Santo in noi creature poiché è al centro dell’Incarnazione con un ruolo unico e personale. È al centro anche della Pentecoste come Vergine accogliente, Madre orante e Sposa castissima che ama e dialoga con la Trinità e con l’umanità.

Nella Pentecoste, Maria è la Vergine dell’ascolto e dell’accoglienza preparando gli apostoli e i discepoli alla venuta dello Spirito Santo per poterlo ricevere con purezza di cuore. Maria nel cenacolo è anche Maestra poiché gli apostoli dalla sua voce riascoltano le parole di Gesù custodite nel suo cuore di madre. L’insegnamento del Divino Maestro è così reso partecipe con attenzione e perfezione dalla prima Ancella dell’Amore Misericordioso. disponendo i cuori e le menti dei presenti a quello che lo Spirito avrebbe detto venendo dall’Alto.

È chiaro che Maria non vuole sostituirsi né al Figlio, fondamento e Capo della Chiesa, né all’azione vivificante dello Spirito. Non pretende neppure di sostituirsi agli Apostoli, rappresentanti ufficiali di Cristo e da lui inviati nel mondo: la Madre di Gesù, infatti, non fa parte della Gerarchia. Anche se è la Regina degli Apostoli, non evangelizza, non consacra, non comanda, però è lei che ha incarnato il Verbo per opera dello Spirito Santo e lo ha donato al mondo. Ha vissuto in pieno la Parola e ora prepara gli apostoli ad accogliere, ascoltare, custodire, interpretare il Verbo e a ricevere quello stesso Spirito che Lei ha ricevuto nell’Incarnazione. Negli Atti degli Apostoli, San Luca infatti ci racconta che prima del giorno della Pentecoste, gli apostoli "erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù, e ai fratelli di lui" (At 1,14).

 

Conclusione

Sappiamo bene che, se l’unico Mediatore è Cristo, quella di Maria è una "mediazione partecipata" e una "funzione subordinata" (Redenptoris Missio, 38). La mediazione materna di Maria è per natura sua "intercessione" (Redenptoris Missio, 21).

In qualità di Madre della Chiesa, Maria esercita la sua mediazione materna manifestata attraverso la sua continua intercessione. A Cana è Maria che, attenta ai bisogni degli sposi, intuisce, previene e decide: "Non hanno vino". Intercede presso il Figlio e dice ai servitori: "Qualsiasi cosa vi dica, fatela" (Gv 2,1-5). La preghiera di Maria per noi esige la nostra disponibilità a compiere la volontà di Dio in noi.

Maria, nella Chiesa nata con la Pasqua, è la Madre di Dio che, in atteggiamento orante, personifica la Chiesa nel suo mistero d’intercessione, porta il mondo nella sua preghiera, lo copre con la sua protezione materna e presenta al Figlio i bisogni dell’attesa.

Lo Spirito Divino, rinnova le sue meraviglie in questa nostra epoca come se fosse una nuova Pentecoste e dona alla Chiesa, che lo invoca incessantemente con un solo cuore ed una sola insieme a Maria, la Madre di Gesù, per la promozione del regno del Divino Salvatore, il regno di giustizia, di amore e di pace.

La relazione tra Maria e lo Spirito Santo è pertanto di un amore fruttuoso e l’unione dello Spirito Santo con Maria Santissima ha come frutto benedetto Gesù.

Il mistero della Pentecoste in ultima istanza significa per noi un risorgere della fede, della preghiera, della conversione, della vita sacramentale, come anche un maggiore zelo apostolico e una forza particolare per la Chiesa, per rispondere alle necessità del nostro tempo storico.

Insieme a Maria Mediatrice di tutte le grazie e per la sua potente intercessione, apriamo la porta dei nostri cuori, perché possa soffiare ancora una volta con potenza il vento avvolgente dello Spirito Santo portando in noi il dono di una nuova e tanto necessaria Pentecoste. Lo chiediamo per ciascuno di noi, lo chiediamo per l’unità della Chiesa e sforziamoci di amare la Madonna perché amando Maria amiamo il suo Divin Figlio Gesù.

Preghiera

Vergine della missione e del cammino,
che portasti la Salvezza alla casa di Elisabetta,
e a Betlemme la luce del mondo,
grazie per essere stata missionaria;
per aver accompagnato Gesù in silenzio
obbedendo alla sua Parola.

Grazie per la missione fino alla croce
e fino al dono dello Spirito nella Pentecoste.
Fu lì che nacque la Chiesa missionaria.

Che tutta la Chiesa si rinnovi nello Spirito.
Che amiamo il Padre e i fratelli.
Che siamo poveri e semplici,
presenza di Gesù e testimoni della sua Pasqua.
Che formiamo comunità oranti fraterne e missionarie.

Beato Eduardo Pironio

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ultimo aggiornamento 11 giugno, 2024