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urante i festeggiamenti per il decimo anniversario della Beatificazione di Madre Speranza, abbiamo voluto esprimere la nostra fede nel Signore anche attraverso due atti pubblici di fede: la fiaccolata a conclusione del mese mariano e poi la solenne processione del Corpus Domini.Sabato 1° Giugno la giornata, ricca di appuntamenti di spiritualità, è terminata con la fiaccolata mariana che ha visto una notevole partecipazione di pellegrini al Santuario e fedeli della parrocchia di Collevalenza. È ormai questo un appuntamento tradizionale con il quale vogliamo concludere il bel mese di maggio, celebrato con particolare fervore in Santuario prima con il triduo e la festa di Maria Mediatrice e poi con la recita quotidiana del Santo Rosario meditato e le Litanie Lauretane.
La fiaccolata, presieduta da Mons. Domenico Cancian, è partita dalla chiesetta della Madonna delle Grazie e in processione sono stati portati i quadri della Madonna, attorno al quale durante il mese di maggio, nelle contrade di Collevalenza le famiglie si sono riunite per la recita serale del Rosario.
Per sottolineare il legame di questa giornata con il ricordo della beatificazione di Madre Speranza, è stata portata in processione una sua reliquia. La celebrazione si è conclusa nella Cripta del Santuario con il canto delle Litanie Lauretane in latino e la benedizione con la stessa reliquia.
È stato un momento veramente toccante, poiché ancora una volta abbiamo avuto la certezza che la Chiesa pellegrina su questa terra, trova nella Santa Vergine il mezzo più sicuro per possedere intimamente il suo divin Figlio Gesù.
Il culmine del nostro testimoniare pubblicamente la fede è stato il giorno seguente, domenica 2 Giugno, con la processione del Corpus Domini sempre nel piazzale del Santuario. Il solenne atto liturgico è seguito alla Messa delle ore 17.00 e ha visto una sorprendente partecipazione di fedeli che hanno fatto corona a Gesù Sacramentato. I bambini della parrocchia di Collevalenza, che quest’anno hanno ricevuto per la prima volta Gesù, hanno sparso petali di fiori davanti il baldacchino, il tutto accompagnato dai canti e dalle invocazioni eucaristiche tradizionali. Il tutto è terminato in basilica con il canto del Tantum Ergo e la Benedizione Eucaristica impartita da Mons. Domenico Cancian.
L’origine delle processioni
Nonostante lo scorrere del tempo le processioni mantengono un loro fascino e ancora sono un potente richiamo al soprannaturale e pertanto non le dobbiamo intendere come qualcosa di anacronistico anche perché le processioni hanno un fondamento biblico.
Il significato stesso della parola "processione", che deriva dal verbo latino "procedere" e dal sostantivo "processio", esprime il senso del marciare, del camminare, dell’incedere solenne.
Le processioni hanno origine nella Sacra Scrittura, dove il cammino è un elemento molto importante nella storia della salvezza. Nel libro dell’Esodo troviamo il popolo che cammina verso la Terra Promessa. Nella descrizione dell’Arca dell’Alleanza, il popolo ebraico rispettò religiosamente l’ordine del Signore, e quando fu tutto concluso l’Arca fu portata in processione dai sacerdoti, girando la città, al suono delle trombe, compiendo un percorso di speranza, lode e liberazione, alla presenza di Dio. Il libro dei Numeri poi ci mostra le norme stabilite da Dio per il popolo in cammino: "tutte le volte che la nube si alzava sopra la tenda, gli Israeliti si mettevano in cammino; dove la nuvola si fermava, in quel luogo gli Israeliti si accampavano" (9, 17-18).
Anche nel Nuovo Testamento, troviamo le processioni, in particolare l’ingresso solenne di Gesù a Gerusalemme: "La folla che andava innanzi e quella che veniva dietro, gridava: Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore!" (Mt 21,9).
A livello di storia liturgica, le processioni sono iniziate all’inizio del IV secolo, subito dopo la dichiarazione di libertà religiosa concessa dall’imperatore Costantino. Questi atti pubblici di fede sono giunti fino ai giorni nostri per le varie ricorrenze come la Via Crucis, le processioni della Settimana Santa, quella del Corpus Domini e le processioni in onore della Madonna e dei santi patroni.
Ancora oggi le processioni sono percorsi di lode e ringraziamento a Dio, per il dono della Vergine Maria e dei santi. Le loro immagini rappresentative vengono portate processionalmente, come i cherubini dell’Arca, per ricordare gli eroi del cristianesimo e chiederne l’intercessione.
Perché però le processioni conservino il loro carattere di manifestazione di fede, è necessario che non venga mai meno in noi la concezione che esse sono un segno della condizione della Chiesa, quale popolo di Dio in cammino che annuncia per le strade del mondo il Vangelo della salvezza.
Il cammino processionale per le vie delle nostre città non è niente altro che il simbolo del nostro pellegrinare verso la Gerusalemme celeste e in questo cammino, i fedeli coinvolti nel clima di preghiera, sono uniti nel raggiungere l’unica meta, riscoprendosi solidali gli uni con gli altri e concretizzando nella vita il desiderio alla santità.
la processione è manifestazione di fede nel Dio Trinità, ma è anche espressione della sinodalità della Chiesa e quindi è un grande segno di adesione alla vita, che mentre sperimenta la sua bellezza e il suo dinamismo, ne celebra il suo stesso limite.
Infine la processione è immagine di una Chiesa che si fa prossima a quanti sono immersi nella frenesia di questo mondo e vivono distanti da Dio, assuefatti dalla cultura dell’indifferentismo e del relativismo. È importante, e oggi quanto mai urgente, riscoprire il senso di comunità e non un semplice gruppo di membri uniti solo per alcuni momenti di aggregazione.
La Chiesa del terzo millennio ci chiama a riscoprire e rivitalizzare queste manifestazioni di fede, prezioso tesoro della Chiesa Cattolica attraverso il quale appare l’anima di un popolo, mai disgiunta dalla sobrietà e dalla coerenza di vita.
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ultimo aggiornamento
13 luglio, 2024