Il tuo Spirito Madre

a cura di P. Mario Gialletti fam

 

Credo che per educare i bambini che la divina Provvidenza ci ha affidato, dobbiamo avere più cuore che scienza, più pazienza che pedagogia ed essere per loro più madri che maestre. È vero che tante volte dobbiamo punire il bambino come farebbe sua madre, ma non dimentichiamo che lei addolcirebbe il dolore di suo figlio; ossia, unirebbe castigo e gioia. Se faremo così il bambino dimenticherà presto il dolore del castigo e passerà alla più schietta allegria. GESÙ HA DATO AL BAMBINO UNA MEMORIA MOLTO PIÙ LABILE AL DOLORE CHE ALLA GIOIA; pertanto se uniamo sempre la benignità alla disciplina, il risultato sarà buono, perché le nostre correzioni arriveranno più all’anima che al corpo. Allora nei nostri piccoli risplenderanno l’ordine e la disciplina insieme alla gioia e alla fiducia. Non dimentichiamo che se attraverso il castigo brilla il raggio dell’amore, questo trasformerà le lacrime del bambino da perdita in guadagno per il resto della sua vita.

MI PRODUCE AUTENTICA COMPASSIONE LA TERRIBILE MALATTIA MORALE CHE CHIAMIAMO GELOSIA! Le persone colpite da questa insidiosa malattia soffrono una continua pena interiore e piangono amaramente. E se la gelosia produce simile sofferenza negli adulti, cosa non farà nel cuore del bambino? Quanta compassione dobbiamo avere verso questo tenero cuore che, malato di gelosia, è capace delle più grandi scioc­chezze. Come comportarsi con questi bambini? Castigarli? No, al contrario, armiamoci di pazienza e, con grandissima carità e affetto, cerchiamo di far loro comprendere che non c’è motivo per soffrire tanto, che li amiamo come prima e che, se talvolta li riprendiamo o castighiamo, è proprio perché li amiamo e desideriamo il loro bene. MAI DITE A QUESTE CREATURE PAROLE DURE E TANTO MENO VOLGARI. Non commettete l’errore di far loro credere che è vero quello che pensano, cioè che non li amiamo come prima. Questo significa comportarsi con pochissima prudenza. Dobbiamo invece far sì che i bambini trovino in noi autentiche madri, evitando però l’eccessiva confidenza, che molte volte è a discapito del rispetto dovuto.

Non dimentichiamo, inoltre, che avere delle preferenze può suscitare nell’anima del bambino l’idea dell’ingiustizia, idea che distrugge e spegne la generosità. Sarebbe una rovina per il bambino che vive l’età dell’innocenza e della fiducia. CREDO CHE DOBBIAMO ASSOMIGLIARE AL BUON MAESTRO, FAR TRASPARIRE IN NOI LA BONTÀ DI GESÙ e il suo amore per i poveri; che dobbiamo impegnarci instancabilmente a rallegrare i fratelli, consolare chi è triste, illuminare le povere anime addolorate perché non conoscono Gesù.

DOBBIAMO ESSERE AUTENTICHE MADRI DI CHI HA BISOGNO, SENZA CONSIDERARE SE VOLUTAMENTE SI SONO CACCIATI IN UNA SITUAZIONE DOLOROSA. Gesù non si comporta così, né per farci del bene considera se gli saremo riconoscenti o meno. Poveri noi se, al momento di crearci, avesse tenuto presente le volte che lo avremmo offeso e le nostre innumerevoli ingratitudini. Egli invece ha rivolto il suo sguardo su di noi solo per colmarci di grazie e amarci con amore infinito. Noi dell’Amore Misericordioso impegniamoci per far conoscere a tutti il cammino verso il cielo.

GESÙ DICE DI ESSERE GELOSO; TANTO GRANDE È IL SUO AMORE PER LE ANIME! Egli come contraccambio esige solo il nostro amore; si offende quando glielo neghiamo ed è oltremodo geloso quando glielo diamo solo a metà. LE ANIME SONO IL BENE PIÙ PREZIOSO PER GESÙ E LE HA AFFIDATE A NOI. Dalla sollecitudine o negligenza con cui adempiamo il nostro dovere dipende la salvezza o la condanna di molti. Poveri noi se invece di portare a Gesù le anime gliele allontaniamo, essendo per loro pietra di scandalo! Non dimentichiamo che con l’esempio possiamo fare o molto bene o molto male alle anime, le quali, anche se non sono esperte nelle virtù, riconoscono facilmente chi è virtuoso e valutano immediatamente se una persona consacrata è o meno di spirito.

È VERO CHE ALCUNE ANIME DEVONO FARE SFORZI EROICI PER CONSERVARE CERTE VIRTÙ, ma Gesù, che le vede, le aiuterà con la sua grazia. Non dimentichiamo che Egli ama moltissimo quelle anime che, cariche di miserie, si sforzano e lottano per essere come le vuole. DEVO DIRVI CHE SENZA CARITÀ NON C’È PERFEZIONE, NÉ SANTITÀ. La santità infatti consiste essenzialmente nell’amare Gesù e questo amore ha come parte essenziale il riferimento al prossimo. Ne deriva che, per sapere se veramente amiamo Gesù, basta che verifichiamo l’amore per il prossimo; la grandezza di questa fiamma sarà la misura del nostro vero amore.

La carità deve essere il nostro distintivo e deve portarci ad amare i poveri come noi stessi. IN QUESTI TEMPI NEI QUALI L’INFERNO LOTTA PER TOGLIERE GESÙ DAL CUORE DELL’UOMO, è necessario che ci impegniamo assai perché l’uomo conosca l’Amore Misericordioso di Gesù e riconosca in Lui un Padre pieno di bontà che arde d’amore per tutti e si è offerto a morire in croce per amore dell’uomo e perché egli viva.

Ricordiamo all’uomo e facciamo conoscere al bambino le sofferenze di Gesù per la nostra redenzione. Facciamo vedere loro che Dio non è un Padre desideroso di castigare, ma un Padre pieno di misericordia che ci attende per perdonarci. ANCHE SE FOSSIMO I MAGGIORI PECCATORI NON DOVREMMO TEMERE, PERCHÉ IL SUO CUORE MISERICORDIOSO CI PERDONA E CI AMA CON AMORE INFINITO. Sforziamoci di praticare la carità, l’amore al prossimo e di vivere uniti a Gesù dimentichi di noi stessi. Aiutiamoci scambievolmente con carità, amore, fiducia fraterna, senza cercare altro che la gloria di Gesù. Baciamo con amore la croce e l’ostia ad essa unita che riposa sul nostro petto per ricordarci che dobbiamo offrirci a Gesù come vittime e ostie viventi. NON CI SEMBRI DURO IL SACRIFICIO, ANZI DESIDERIAMOLO SEMPRE E SIA QUESTA LA PROVA PIÙ SICURA DELL’AMORE A GESÙ.

Rimaniamo molto uniti a Gesù, nutriamo per Lui un amore ardente e un sacro rispetto; nello stesso tempo imprimiamo l’immagine di Gesù nel cuore del bambino. QUANTO È DOLOROSO VEDERE CHE TANTI UOMINI NON LO CONOSCONO E PERFINO DEI RELIGIOSI AGISCONO PRATICAMENTE COME SE NON LO CONOSCESSERO. Che pena! E pensare che Gesù chiama queste anime per unirsi a loro più intimamente, per guidare la loro mente, il loro cuore e aiutarle nella sofferenza. Egli gode presentando personalmente all’eterno Padre tutti i loro sacrifici. Mentre loro sono agitate, confuse, seguendo una serie incredibile di sciocchezze. Le letture spirituali che presentano le verità fon­damentali della religione le stancano e così pure una meditazione impegnativa, ecc., mentre passerebbero tutto il giorno a leggere cose che secondo loro riempiono di fervore, mentre in realtà lasciano freddo il cuore.

Credo che un’anima, che non si unisce a Gesù in tutto, non possa amarlo; e senza amore il suo cuore si raffredda. Turbata sarà la sua immaginazione, instabili i suoi sentimenti verso il prossimo, non potrà aiutare i fratelli e provvedere nutrimento solido alle anime dei bambini, né imprimere nei loro cuori l’immagine di Gesù; questi non potranno mai conoscerlo come Padre, non impareranno a stargli vicino e co­municargli le proprie pene e le proprie gioie. IO CREDO CHE PRIMA DI TUTTO DOBBIAMO UNIRCI ALL’AMORE MISERICORDIOSO, CONSIDERARLO NOSTRO BUON PADRE E CHIEDERGLI CHE CI TENGA SEMPRE UNITI A LUI. Allora potremo fare del bene ai nostri fratelli, particolarmente in questi tempi nei quali l’inferno è impegnato a strappare Gesù dal cuore dei piccoli privandoli di ogni istruzione religiosa.

Desidererei anche che allontanassimo da noi quella serie di devozioni meschine, vuote, che generalmente sogliono rimpicciolire il vero spirito cristiano e non ci fanno abbracciare la carità, l’amore, la sofferenza. Sforziamoci di far capire ai fratelli che Gesù è per tutti un Padre buono, che ci ama di amore infinito, senza distinzioni. L’UOMO PIÙ PERVERSO, IL PIÙ MISERABILE E PERFINO IL PIÙ ABBANDONATO È AMATO CON IMMENSA TENEREZZA DA GESÙ, CHE È PER LUI UN PADRE E UNA TENERA MADRE.

Gesù non fa differenze tra le anime; se non per concedere ad alcune grazie straordinarie o particolari, per prepararle a maggiori sofferenze e ad essere parafulmini dei loro fratelli. Io paragono l’amore di Gesù al cuore umano che manda il sangue fino alle estremità del corpo portando la vita anche alle membra più povere. I palpiti dell’Amore Misericordioso fanno altrettanto. IL CUORE DI GESÙ BATTE CON AMORE IMMENSO PER TUTTI GLI UOMINI. BATTE PER LE ANIME TIEPIDE, PER I PECCATORI, PER LE ANIME SANTE E QUELLE FERVOROSE, PER GLI INFEDELI E GLI ERETICI, PER I MORIBONDI E LE ANIME DEL PURGATORIO E PER I BEATI CHE GLORIFICA IN CIELO.

Così deve essere il cuore cristiano, e soprattutto il cuore di un religioso. DEV’ESSERE GRANDE COME IL MONDO; IL SUO AMORE DEVE ABBRACCIARE OGNI ESSERE VIVENTE, COMPRESE LE ANIME DEL PURGATORIO. Tanti sono i motivi per amare gli altri, ma a noi deve bastare questo: «Gesù ha dato la sua vita per loro; io devo sacrificarmi e contribuire alla salvezza di tutti gli uomini e alleggerire le sofferenze delle povere anime del Purga­torio». Per loro offriamo la nostra sofferenza e ogni nostro lavoro. RICORDIAMO CHE GESÙ CI HA DATO LA VOCAZIONE RELIGIOSA NON SOLTANTO PER LA NOSTRA SALVEZZA, MA ANCHE PERCHÉ AIUTIAMO I FRATELLI, continuando l’opera da Lui intrapresa nel periodo della sua vita terrena, quando ha lavorato per la gloria del Padre.

Vediamo come si comportò Gesù con i miseri, con i piccoli, i malati e anche con le persone consacrate. Egli sapeva molto bene che per camminare sulla via del dolore e del sacrificio avevamo bisogno dell’affetto di una madre. Infatti quando c’è la mamma non esistono pene insopportabili, perché il loro peso non ricade tutto e solo su di noi: lei ci è sempre accanto a sostenere il peso maggiore. GESÙ, CHE BEN CONOSCE LE NECESSITÀ DEL CUORE UMANO, CI HA DONATO SUA MADRE, AVENDO PRIMA SPERIMENTATO EGLI STESSO SULLA CROCE L’EROISMO DI UNA MADRE COSÌ BUONA, LA SUA FEDELTÀ, IL SUO AMORE, LA SUA INCORAGGIANTE COMPAGNIA. Gesù aveva presente anche la grande necessità del religioso di essere sostenuto e aiutato da una Madre. Ricorriamo perciò a Maria con affetto e fiducia filiale, ricordando che Gesù, donandoci come madre la Vergine purissima, ha arricchito il suo cuore di misericordia materna, perché avesse compassione delle pene dei suoi figli. Chi ama la SS. Vergine non deve mai temere, perché lei è tutto e si incarica di arricchire le nostre offerte prima di consegnarle a Gesù. Ricordiamo che non si può possedere Gesù se non per mezzo di Maria. LA PIÙ GRANDE FELICITÀ CHE SI PUÒ PROVARE SULLA TERRA E ASSAPORARE COME ANTICIPO DEL CIELO, È VIVERE UNITI A MARIA. Questa felicità è immensa e ci prepara alla suprema felicità di vivere uniti a Gesù; infatti il mezzo più efficace per purificarci e consolidare la nostra unione con l’Amore Misericordioso, è Maria. Io credo che quando andiamo a Gesù per Maria, è doppia la gioia e più pieno il possesso di lui.

(Madre Speranza nel 1933, En pan 2, 51-79)

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ultimo aggiornamento 11 settembre, 2024