La Chiesa ogni anno il 15 Agosto celebra la solennità dell’Assunzione di Maria Vergine al Cielo.  Le ultime verità di fede proclamate dalla Chiesa inerenti la Vergine Maria sono appunto la sua Immacolata Concezione e Assunzione.

Due verità intimamente congiunte tra di loro: Maria è stata assunta in Cielo, cioè è l’unica che, prima della fine dei tempi e già in Paradiso con il suo corpo glorioso, accanto a Cristo Risorto, proprio perché è immacolata nell’anima e nel corpo.

La Madonna assunta in Cielo è già partecipe della gloria di Cristo perché è la prima dei redenti, la più perfetta di ogni creatura. Il fulcro della sua redenzione non consiste nella grazia del Battesimo come per noi, ma nell’essere stata preservata dal peccato originale.

La redenzione di Maria è una redenzione preventiva, poiché resa immune dal peccato originale, è sempre stata piena di grazia e mai sfiorata dal peccato, neppure per un istante.

Ora, proprio perché la Madonna è la prima e la più perfetta creatura redenta, Lei ha il privilegio di essere l’Assunta in Cielo, la prima a essere partecipe della vittoria di Cristo Risorto.

 

SANTI E IMMACOLATI NELL’AMORE

La Vergine Maria perché Immacolata, si presenta al cospetto di Dio nella sua interezza di persona umana e spirituale, senza il passaggio cruento della morte e senza la necessità di purificazione in Purgatorio; ma, soprattutto, godendo del privilegio «immediato» di comparire nella sua umanità glorificata dinanzi a Dio, senza attendere il momento della risurrezione finale a seguito del Giudizio Universale.

A tal proposito la tradizione orientale parla di "Dormizione" di Maria alla fine della sua vita. Maria Santissima non è morta ma si è "addormentata" prima di essere assunta in Cielo come descrivono i Santi Padri.

Maria con la sua stessa venuta al mondo porta a pieno compimento la sua prerogativa: essere Immacolata. La sua vita rispecchia pienamente la parola di San Paolo: l’uomo è chiamato, siamo addirittura «scelti fin prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati» nella carità, in quel mistero straordinario e gratuito dell’essere preordinati ad essere figli di Dio.

Se Cristo Risorto è la primizia di coloro che sono morti (1 Cor 15,20), anche Maria è una primizia, la primizia della Chiesa, come viene proclamato nel Prefazio della solennità dell’Assunzione: «oggi la Vergine Maria, è stata assunta nella gloria del cielo. In lei, primizia e immagine della Chiesa, hai rivelato il compimento del mistero di salvezza e hai fatto risplendere per il tuo popolo, pellegrino sulla terra, un segno di consolazione e di sicura speranza».

Benedetto XVI commentando la seconda lettura della solennità, tratta dalla Lettera di San Paolo ai Corinzi, dice: «San Paolo, ci aiuta a gettare un po’ di luce su questo mistero partendo dal fatto centrale della storia umana e della nostra fede: il fatto, cioè, della risurrezione di Cristo, che è «la primizia di coloro che sono morti». Immersi nel suo Mistero pasquale, noi siamo resi partecipi della sua vittoria sul peccato e sulla morte. Tutti siamo «incorporati» in Adamo, tutti abbiamo la stessa eredità umana alla quale appartiene: la sofferenza, la morte, il peccato. San Paolo dice che siamo «incorporati» anche nel nuovo uomo, in Cristo risorto, e così la vita della Risurrezione è già presente in noi».

La Madre di Dio viene quindi inserita nel Mistero di Cristo a tal punto da essere partecipe della Risurrezione del suo Figlio con tutta sé stessa già al termine della vita terrena; vive in poche parole quello che noi attendiamo alla fine dei tempi quando sarà annientato «l’ultimo nemico», la morte (cfr 1Cor 15, 26); vive già quello che proclamiamo nel Credo "Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà".

 

LA PUREZZA CHE VINCE LA MORTE

«Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio» (Mt 5,8): è la beatitudine che Maria Assunta in Cielo incarna. Nella purezza possiamo riassumere tutte le virtù di Maria. Ogni prerogativa, cioè ogni qualità, pregio e talento di Maria, è totalmente «puro», ed è sviluppato in sommo grado senza macchia di egoismo.

L’immacolatezza di Maria è dunque questo essere completamente «trasparente» agli occhi di Dio in ogni sfaccettatura. Tutto ciò che Maria ha ricevuto lo ha utilizzato e perfezionato solo per la maggior gloria del suo Creatore e per collaborare con Cristo all’opera della salvezza. Per questo diciamo che la Vergine Maria è trasparenza di Dio.

La purezza di Maria non è solamente a livello spirituale. Nel linguaggio biblico quando si utilizza il termine cuore si fa riferimento al nucleo della persona e la persona è fatta di corpo e di anima, di materia e di spirito. Non a caso, nel Vangelo, leggiamo: «La lampada del corpo è l’occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!». (Mt 6,22-23)

La purezza interiore passa all’esteriorità della persona. Se Maria è Immacolata, la "Tota pulchra", questa sua purezza è «luce» tanto nel suo cuore, quanto nel suo corpo. Nell’Apocalisse Maria è la Donna vittoriosa sul male ed è la "Mulier amicta solis" (la Donna vestita di sole), due dimensioni inseparabili che sottolineano la sua bellezza virginale.

 

RIVESTITI DELLA LUCE DI CRISTO

Nel Cantico del Benedictus facciamo memoria di Cristo quale «sole che sorge» (cfr Lc 1,78) e l’immagine della luce ricompare anche nelle parole stesse di Gesù, che si autodefinisce «la luce del mondo» e afferma: «chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita» (Gv 8,12).

La solennità dell’Assunta ricorda a noi tutti che Maria è modello per noi, che pellegrinando nella fede, siamo in cammino verso la Patria celeste e noi raggiungeremo la sospirata meta solo se ci lasciamo riempire dalla luce di Dio per avviarci verso quel destino di vita eterna in cui Maria ci precede.

Nel suo mistero dell’Assunzione, Maria ci rimanda alle parole del profeta Isaia: «Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te» (Is 60,1)

Rivestiti della luce di Cristo possiamo sconfiggere «il pungiglione della morte», ossia «il peccato» (Cor 15,56), ciò che ci separa da Dio, ciò che impedisce di presentarci al suo cospetto e di contemplarlo «così come egli è» (1 Gv 3,2).

Questo mistero della fede ci spinge non solo alla contemplazione, ma ci impegna ad operare per costruire il nostro futuro di «risorti» con Cristo assieme a Maria Santissima, passo dopo passo, in questo pellegrinaggio verso quel Cielo che Ella, primizia della Chiesa, ha già raggiunto nella sua umanità, nel suo essere donna, madre, figlia, vergine e sposa. In sintesi, nel suo essere tutto ciò per cui Dio l’aveva «pensata».

Maria Assunta in Cielo si presenta a noi quale modello da imitare, affinché possiamo purificare noi stessi, per partecipare con lei alla gloria del Signore, risorgendo, alla fine dei tempi, nella nostra umanità. In lei vediamo, già oggi, come in uno specchio, «ciò che saremo» e che «non è stato ancora rivelato». Il mistero della nostra corporeità che verrà «assunta» da Dio nella sua vita eterna, ci renderà ciò che già Maria è: essere «simili a lui, perché lo vedremo così come egli è» (1 Gv 3,2) e avremo la luce della vita, cioè Dio stesso.

 

LA VERGINE DELLA RIVELAZIONE

La Vergine Maria apparendo a Bruno Cornacchiola, il veggente delle Tre Fontane a Roma, lo invita alla conversione rientrando nella Chiesa Cattolica che lui combatteva con tenacia. La Madonna a Bruno parla anche della sua Assunzione al Cielo: «Il mio corpo non poteva morire e non morì, non poteva marcire e non marcì, perché Immacolata, è nell’estasi d’ amore divino che fui portata da Gesù Verbo mio Figlio e dagli angeli in Cielo, è così che fui portata al trono della misericordia divina».

Papa Pio XII credendo a queste parole il 1° novembre 1950, con la Costituzione Apostolica "Munificentissimus Deus", proclama solennemente: «Noi pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che: l’Immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo».

E’ da notare che mentre a Lourdes, Papa Pio IX nel 1854 proclama il dogma dell’Immacolata Concezione e la Vergine Maria lo conferma poi con la sua apparizione a Lourdes nel 1858 presentandosi a Santa Bernadette con il titolo di Immacolata Concezione; a Roma la Vergine Maria anticipa quello che Papa Pio XII proclamerà nel 1950.

Invochiamo dunque Maria, preghiamo Maria perché ci aiuti a non smarrire mai la strada per giungere al Cielo! Questo è il nostro destino, Maria ci ha preceduto per indicarci il cammino della nostra esistenza che si realizzerà in pienezza quando il nostro corpo si trasformerà come il suo corpo glorioso e godremo in eterno la presenza del suo divin figlio Gesù.

Articolo precedente

Articolo successivo

[Home page | Sommario Rivista]


realizzazione webmaster@collevalenza.it
ultimo aggiornamento 11 settembre, 2024