Luigina Sinapi nasce l’8 settembre 1916 a Itri, in provincia di Latina. prima di cinque figli.

La sua mamma era preoccupata dei fatti straordinari che le succedevano, che a metà degli anni ’20 la portò da Padre Pio da Pietrelcina, per un consiglio e una benedizione. Il frate le pose la sua mano stigmatizzata sul capo e disse: "Dio si manifesta in lei con la sua volontà".

Luigina trascorre la fanciullezza e l’adolescenza nella sua famiglia agiata, ricevendo, soprattutto dalla mamma, un’ottima educazione cristiana, frequentando con profitto le scuole elementari e poi il ginnasio. Già da bambina intuisce la singolare missione che il Cielo per lei aveva preparato e per questo, a soli cinque anni, offre a Gesù il voto di verginità. A sette riceve la prima Comunione, consolidandosi così l’amore per Gesù che si concretizzerà con la Comunione quotidiana ed il colloquio prolungato davanti al Tabernacolo. Luigina poi aveva un grande trasporto per la Madonna e attraverso la recita del Rosario, si univa alla Passione del Figlio Crocifisso e per l’intercessione della Vergine Maria otteneva grazie e favori del Cielo.

Nel novembre 1931, il primo grandissimo dolore: la morte della sua mamma a soli 44 anni. Era l’inizio della sua "via Crucis" cui però non mancheranno gioie profondissime e eventi straordinari.

Luigina a sedici anni, entra tra le Figlie di S. Paolo per consacrarsi a Dio. Ha come direttore spirituale il beato don Timoteo Giaccardo. A motivo della sua salute malferma, lascia quell’Istituto e alla domanda di don Giaccardo: "Per amore di Gesù, vuoi offrirti vittima per la salvezza delle anime?". Luigina risponde di sì. Don Giaccardo conclude: "Va’, figliola, la tua vocazione è altrove".

Ritornata a casa ad Itri, Luigina ha dolori atroci al bacino a motivo di un tumore e rimane a letto, per due anni, pregando, offrendo e continuando a occuparsi con eroismo dei suoi fratelli cui fa da mamma. Il 15 agosto 1935, solennità dell’Assunzione di Maria, il parroco le amministra l’Estrema Unzione, perché ormai è alla fine. Ma ecco il miracolo: Luigina vede Gesù e la Madonna che la interrogano: "Vuoi venire subito con noi in Paradiso o rimanere sulla terra e offrirti ancora vittima per la Chiesa e per i sacerdoti?". In un istante, Luigina vede i pericoli dell’apostasia, le defezioni che sarebbero venute negli anni futuri e accetta la seconda proposta, offrendosi ancora vittima a Dio.

Gesù allora le dice: "Come una persona comune vivrai nascosta agli occhi del mondo. Sarai poco compresa, soffrirai molto e morirai sola come me. Sarai – come dice il tuo nome – il granello di senape in un solco di Roma. Vivrai lo straordinario nell’ordinario. Ti lascerò mia Madre: ti guiderà e ti conforterà. Non temere".

 

Il suo apostolato

Luigina è guarita e ancora non ha vent’anni. Per evitare ogni scalpore, il padre la manda alla Garbatella a Roma a vivere con gli zii. I quali, presto non tollerano che vada a Messa ogni giorno, che si confessi regolarmente dal suo direttore spirituale (per ora è don Giaccardo) e si dedichi all’apostolato. Luigina trova presto lavoro presso una buona famiglia, dove ha una cameretta per sé e può pregare e ricevere "i piccoli" che si rivolgono a lei per consigli e preghiere.

Il colloquio con il Cielo, con Gesù e la Madonna, con santi quali S. Francesco d’Assisi, S. Filippo Neri, S. Teresa di Gesù Bambino e S. Gemma Galgani, si fa più intenso: vede l’Invisibile e porta a compimento "cose impossibili" agli uomini. Dal 1936 al ’40, si occupa con un buon impiego presso l’Istituto di Statistica, che le consente di affittarsi un appartamento. Si dedica all’Adorazione Eucaristica, all’apostolato spicciolo e a quello "in grande", straordinario, come quando Gesù la manda "in bilocazione" a portare soccorso ai Vescovi e ai sacerdoti impediti e perseguitati nell’Est europeo e in Russia. Nel medesimo tempo, il diavolo la tormenta in ogni modo, così che non le mancano mai sofferenze e difficoltà di ogni genere. Non per nulla si era offerta vittima per la Chiesa e per i sacerdoti e il bene che compie è sempre più grande, a larghissimo raggio.

All’entrata dell’Italia in guerra nel giugno 1940, Luigina lascia Roma per fondare presso il Santuario della Madonna, a Itri, un’opera di carità e di assistenza per bambini bisognosi e donne anziane. Richiamata a Roma presso l’istituto di Statistica, non accetta, vivendo per qualche tempo di umili servizi e di carità e continuando il suo apostolato singolare.

 

La Vergine Maria alle Tre Fontane

La storia di Luigina è profondamente legata a quella dell’apparizione della Vergine Maria alle Tre Fontane. Dieci anni prima dell’apparizione a Bruno Cornacchiola, una mattina d’aprile del 1937, sulla collina di eucalipti delle Tre Fontane Luigina nota, dentro una grotta di tufo abbandonata, i poveri resti di un macabro aborto. La giovane seppellisce con cura quello che restava della creaturina, insieme ad una medaglietta miracolosa. E’ allora che, circondata da una grande luce, le appare la Madonna che le dice: «Esattamente fra dieci anni, tornerò in questo luogo. Mi servirò di un uomo che oggi perseguita la Chiesa e vuole uccidere il Papa… Ora tu va in piazza S. Pietro, troverai una signora vestita così… e le chiederai di condurti da suo fratello Cardinale: porterai a lui il mio messaggio. Da questo luogo, stabilirò a Roma il trono della mia gloria… Inoltre, dirai al Cardinale che prestò sarà lui il nuovo Papa».

Luigina va a S. Pietro, dove incontra la marchesa Pacelli, che le ottiene subito di parlare con il fratello Card. Eugenio Pacelli, Segretario di Stato. L’illustre e santo uomo di Chiesa crede a quella ragazza di ventuno anni, come a un’inviata da Dio. Quando il 12 aprile 1947, sabato in albis, la Madonna apparirà a Bruno Cornacchiola e ai suoi tre figlioletti, convertendolo dai suoi tristi intenti e Bruno andrà a raccontare tutto al Papa, Pio XII sarà già al corrente di tutto.

La Madonna viene spesso a illuminarla con i suoi messaggi: "A tutte le famiglie ove si dirà la mia invocazione «Maria, salvaci», stenderò la mia mano e stringerò i singoli membri al mio cuore e li farò camminare con letizia anche nelle tribolazioni". "La tua fede sia universale: prega, soffri e offri per amor mio e di Gesù, sino alla tua totale consumazione". "Ti voglio mia lucerna nella notte. Per mettere in fuga tante tenebre che il demonio semina in questi tempi, specialmente contro la Chiesa; sii lucerna per le amarezze del Papa, per i traviamenti dei consacrati, per le insidie alla gioventù attraverso la stampa, gli spettacoli, le sette segrete e i partiti dediti a togliere la purezza ai cristiani". "Comunica queste parole ai sacerdoti, perché ne facciano tesoro".

 

Luigina con Pio XII e Padre Pio

Pio XII stima sempre di più Luigina. I suoi incontri con lei si infittiscono nelle frequenti udienze e nelle telefonate reciproche. Gran parte di questo rimane segreto, ma qualcosa ella stessa ha rivelato. Un giorno, in cui giunge all’udienza con il Pontefice, coperta di lividi per le percosse ricevute dal diavolo, Pio XII le dona una reliquia della Croce di Gesù, dicendole: "Portala sempre con te, ti proteggerà da satana!". Avvicinandosi l’Anno Santo 1950, Pio XII pensa alla definizione dogmatica dell’Assunzione di Maria SS.ma in corpo e anima, ma vuole un segno dal Cielo. Luigina, a nome della Madonna, le dice: "Padre santo, proceda tranquillo. Mamma Maria è in Paradiso anche con il suo corpo".

Nel giugno 1950, in visita alle quattro Basiliche romane per l’acquisto dell’indulgenza giubilare, Luigina Sinapi si accompagna con Padre Pio, venuto per lei in bilocazione, come un normale pellegrino. Giunti in S. Pietro, P. Pio le dice: "Ora che vai dal Papa, digli che io mi offro ogni giorno vittima per lui e chiedigli la sua benedizione per me". Con la solita disinvoltura, Luigina sale subito da Pio XII, che vedendola con una faccia "anormale" e tutta profumata, le domanda: "Ma che cosa ti è successo?". Ella risponde: "In Basilica, c’era P. Pio con me...". Il Papa: "E perché non l’hai condotto qui?". Per un istante, entrambi vedono P. Pio in mezzo a loro. Pio XII commenta: "Io sono il Vicario di Gesù, ma lui, Gesù lo vive".

L’unione spirituale con P. Pio era già intensa da anni. Intanto Luigina ha trovato lavoro come cassiera in un negozio. Qualche tempo dopo, incolpata, sebbene innocente, di aver sottratto del denaro e recatasi da P. Pio in cerca di consiglio e di aiuto, il Padre la tranquillizza su tutto e la conferma nella sua missione di apostola e vittima per la Chiesa. Rientrata a Roma, s’impiega alle poste, poi come collaboratrice del prof. Enrico Medi, un altro "santo" sui suoi passi. La sua salute però diventa sempre più fragile... Il Santo Padre Pio XII le concede di avere una piccola cappella presso il suo appartamento dove ogni giorno un sacerdote celebra la S. Messa e si raduna una piccola comunità di anime. Lì, davanti al SS.mo Sacramento, vive sino all’ultimo la sua impetrazione presso Dio.

Di fatto, Luigina Sinapi si trova ad avere due eccezionali guide sulla terra: Papa Pio XII e P. Pio, due giganti nella Chiesa di tutti i tempi: il loro nome indica la prima virtù – la "pietas", la religione, l’adorazione e l’obbedienza a Dio – nel secolo più empio della storia, in cui si nega Dio e si pretende di costruire una "religione" per l’uomo. Dopo la morte di Pio XII (9 ottobre 1958), gli incontri con P. Pio si intensificano: o "in bilocazione" o direttamente con qualche suo viaggio a S. Giovanni Rotondo. Ella vuol essere vittima con Gesù, come il Padre: "soffrire e offrire" in unione al Crocifisso è ormai la sua vita.

 

L’offerta a Gesù Crocifisso

Gesù le dà di unirsi alla sua Passione e morte come ai privilegiati e ai mistici. I dolori, soprattutto al venerdì, sono atroci, ma Luigina vuole che tutto resti segreto alle numerose persone che vengono a farle visita e che ella accoglie nei loro problemi, pregando per loro la Madonna, donando luce, coraggio e senso cristiano della vita, leggendo nelle anime e vedendo il futuro. Nessuno potrà mai dire quante anime ella abbia salvato. Solo Dio conosce le "storie d’amore" che ella intreccia con Lui.

Il granello di senape, macerato nel dolore e nell’offerta con il Crocifisso, pur dal nascondimento, ha diffuso la vita divina della Grazia ovunque, anche tra i sacerdoti, fino a diventare un grande albero. A chi le chiedeva: "Ma quando finirà la tua sofferenza?", Luigina sorridente rispondeva: "Facciamoci santi... Io aspetto, io aspetto...".

L’attesa finisce il 17 aprile 1978, quando va incontro allo Sposo con la certezza del "suo" Papa, Pio XII, che il 19 marzo 1958, aveva profetizzato: "Dopo un crudo inverno, la più bella primavera".

Il 26 Marzo 2004 a Roma inizia il Processo di Beatificazione e il 27 gennaio 2025 la Santa Sede, tramite il Dicastero delle Cause dei Santi, ha riconosciuto l’eroicità delle virtù di Luigina Sinapi, mistica Romana. La sua spiritualità, incentrata sulla contemplazione, sull’offerta delle proprie sofferenze e sulla carità, unita al suo grande amore per i Tre Bianchi Amori -l’Eucaristia, l’Immacolata e il Papa- la rendono un grande esempio per tutti noi di una vita vissuta pienamente per Dio.

 

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ultimo aggiornamento 16 aprile, 2025