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Il linguaggio dellAmore
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Introduzione
Lesperienza religiosa di María Josefa Alhama Valera (M. Speranza di Gesù)1 si può comprendere ascoltando le parole che hanno informato tutta la sua esistenza:
Oggi, 5 novembre del 1927, mi sono distratta, ho passato cioè parte della notte fuori di me e molto unita al Buon Gesù e Lui mi diceva che debbo arrivare a far sì che gli uomini Lo conoscano, non come un Padre offeso per le ingratitudini dei suoi figli, ma come un Padre buono che cerca con tutti i mezzi il modo di confortare, aiutare e far felici i suoi figli e che li segue e li cerca con amore instancabile, come se non potesse essere felice senza di loro2.
Lesperienza di questa donna narra una comunione profonda con il Buon Gesù, una partecipazione alla sua Grazia ed è quindi essenzialmente cristologica; la missione affidatale è quella del far sì che gli uomini conoscano Dio ed è quindi teologica e profetica, nel senso che si vuol portare lannuncio della Rivelazione di Dio Amore misericordioso a tutti gli uomini.
Il Magistero conosce oggi il volto misericordioso di Dio che diventa visibile in Cristo, Misericordia incarnata; il contributo di M. Speranza è di una voce profetica, fra le altre, che ha cantato con la vita e le opere, lattributo di Dio che riassume meglio le caratteristiche del suo essere Amore3.
Questo breve studio nasce dal desiderio di leggere il linguaggio che M. Speranza ha scelto per dire lAmore Misericordioso, secondo lapproccio della teologia fondamentale, concentrando lattenzione sullicona più rappresentativa della Misericordia: il Crocifisso dellAmore Misericordioso. Il linguaggio universale che parla Gesù, ancora vivo sul trono della croce è lAmore appassionato di Dio per lumanità, è il paradosso della rivelazione della gloria assoluta di Dio4 nella forma del Servo (Fil 2,7b) sofferente, abbandonato da tutti e ancora capace di perdono. Licona del Crocefisso rappresenta perfettamente il contenuto della Rivelazione che Gesù ha testimoniato nella sua vita ed ha celebrato nellevento pasquale: la profezia di un Padre buono che vuol far felici i suoi figli attraverso il sacrificio senza limiti del Figlio Unigenito.
Gesù profezia del Padre Misericordioso
I testi evangelici ci fanno comprendere che Gesù è stato considerato un profeta dai suoi contemporanei: basti citare il passo emblematico di Lc 24,13-35 dove due discepoli in cammino verso Emmaus lo definiscono profeta potente in opere e parole (Lc 24,19b) e dove Gesù, dopo averli ascoltati, li rimprovera: Sciocchi e tardi di cuore nel credere alle parole dei profeti (Lc 24, 25a). La categoria del profeta coinvolge Mosè e tutti i profeti, ma non comprende Gesù, oggetto della profezia in tutte le Scritture (cf. Lc 25,27) e che quindi non è detto profeta a sua volta. Gesù, però, è stato considerato profeta perché si è comportato e ha parlato con lo stesso stile dei profeti5: il termine gli si riferisce solo in senso analogico. Il Figlio che rivela il Padre è il contenuto primario dei profeti dellAntico e del Nuovo Testamento; Egli è la Profezia, cioè la Parola del Padre rivolta agli uomini, come parola storica che ha in sé i tratti del definitivo e del compimento6. Per esplicitare il senso ultimo del termine profeta, Karl Rahner spiega: Poiché la partecipazione di Dio al mondo, la sua espressione riflessa e autoesaltazione hanno raggiunto il loro punto culminante irripetibile ed escatologico attraverso lunione ipostatica in Gesù Cristo, il profeta per eccellenza, lautocomunicazione di Dio e la sua espressione personificata è proprio Gesù Cristo7. Per conciliare lopposizione nella definizione di Gesù, profeta analogatum princeps o secondario, si può concludere che, se leconomia della Rivelazione avviene con eventi e parole intimamente connessi tra loro e Gesù è insieme il mediatore e la pienezza di tutta la Rivelazione8, Questi compie ciò che dice e annuncia lopera della salvezza con la sua stessa Persona, il Verbo fatto carne, venuto ad abitare in mezzo a noi (cf. Gv 1,14)9. Egli è il profeta e la profezia, dove soggetto e oggetto della profezia coincidono, così come coincidono il Rivelatore e la Rivelazione10.
La profezia, dunque, nella sua dinamica di svelamento-velamento, nellunità inscindibile di parola e segno è forma espressiva della Rivelazione11 che dirige la storia verso la realizzazione definitiva della salvezza nella ricapitolazione finale di tutte le cose in Cristo (Cf. Ef 1,10). Gesù profezia e la sua memoria viva parlano ancora oggi alluomo al fine di provocarlo ad una risposta personale di fronte allevento della Rivelazione. La profezia, infine, richiede lannuncio esplicito del contenuto specifico della Rivelazione12: lAmore Misericordioso di Dio. La profezia infatti non è mai data come forma di condanna, di giudizio o di paura; al contrario è sempre ed esclusivamente una parola di conforto, di fiducia e di speranza13.
Il segno profetico più evidente della Misericordia è la croce, coniugio di morte e di vita, di sofferenza e di gloria, dove lInnocente Crocifisso, barbaramente oltraggiato come assassino, perdona i suoi uccisori, grida labbandono di Dio e la sua fiducia assoluta nel Padre, compiendo perfettamente la salvezza delluomo.
Annunciare al mondo il Padre Misericordioso e Gesù, Profeta e Profezia del Padre, che dona il suo Amore (lo Spirito Santo) alluomo è stata la vocazione profetica di M. Speranza. Vorrei quindi cercare, negli Scritti di M. Speranza, le caratteristiche del profeta che emergono dal Nuovo Testamento, prendendo però come segno profetico, decisivo della Misericordia del Padre, il Crocifisso dellAmore Misericordioso, focalizzando lattenzione su quelle parole e quei gesti profetici che manifestano la Passione di Dio per luomo peccatore. La descrizione dellordine strutturale che fornisce S. Paolo in 1Cor 12,28-30, stabilito mediante la Grazia per costituire lunità del corpo di Cristo che è la Chiesa, fa emergere la funzione carismatica ed istituzionale del profeta.
Lidentità del profeta del Nuovo Testamento presenta tre caratteristiche essenziali: il profetaa. trasmette le parole e i gesti di Gesù
b. è garante dellortodossia della comunità
c. è chiamato ad edificare, esortare e confortare (1 Cor14,3)14.
a. Il profeta trasmette le parole e i gesti di Gesù
M. Speranza trasmette le parole e i gesti di Gesù Amore Misericordioso Crocifisso in alcune Reflexiones para la semana santa 1943. Roma 24 de Abril 194315 e nelle Lecturas para ejercicios espirituales dellanno 1943, che, nella pubblicazione della Poliglotta Vaticana del 1948, presenta laggiunta del sottotitolo: La Pasión16. Questo scritto è un commento dettagliato sui fatti e i protagonisti della Passione17 secondo unottica dimmediata applicazione spirituale e ascetica18. Anche gli Escritos y conferencias19, una collezione di scritti che M. Speranza ha composto dal 1941 al 1943, presentano il pensiero della Serva di Dio in ordine ad una numerosa serie di argomenti che espongono, facendola propria, la dottrina teologica del suo tempo, il presente, con uno sguardo che anticipa la dimensione nuova del nostro tempo, il futuro, senza tuttavia misconoscere la preziosa eredità della Tradizione, il passato, attualizzato nella vita e nella celebrazione della Chiesa. In questa raccolta di testi contiamo la lettura esegetica di 49 brani del Vangelo, un commento alle parole del Padre nostro e delle Beatitudini; le ultime pagine, inoltre, riportano uninteressante apologia della Parola di Dio e della sua relazione con la Fede e lEucaristia.
Il profeta del NT [ ] esprime le parole di Gesù e parla in suo nome20.
Uno degli aspetti che rivelano lattitudine profetica dellAutrice ne La Pasión21 è visibile nellapproccio ai Vangeli: M. Speranza compendia, in un singolare equilibrio, da una parte le parole di Gesù, le persone che intervengono, i fatti nella loro immediatezza, dallaltra parla in nome di Gesù, facendo seguire alle parole evangeliche uninterpretazione assunta con straordinaria autorevolezza. Frequentemente, soprattutto in principio, quando commenta lingresso di Gesù a Gerusalemme e la cena legale con i discepoli22, lAutrice fa uso di proposizioni finali esplicative delle parole e comportamenti di Gesù e queste sono introdotte da una serie ripetuta di un verbo davvero rivelatore: enseñar, nel contesto mostrare.
Jesús, hijas mías, con esto quiso enseñarnos ; Jesús entra en Jerusalém con ramos a fin de mostrarnos [ ] y para enseñarnos 23; Jesús escogió la noche de Pasión para enseñarnos 24; Jesús tomó el pan [ ] para enseñarnos 25.
Nelle pagine finali delle Riflessioni, quasi ad includere tutta La Pasión, nel commento allapparizione di Gesù ai discepoli di Emmaus, troviamo lo stesso verbo e subito dopo il sinonimo mostrar.
Jesús se hizo rogar un poco [ ] para enseñarnos ; Jesús desapareció entonces para mostrarnos 26.
Cosa ci rivela e insegna Gesù? Ci rivela la gioia di unobbedienza piena alla volontà del Padre, ci trasmette lansia di gustare in anticipo la grandezza ed il frutto della Passione; ci mostra la sua regalità celeste, la grandezza del suo amore che ci prepara un convito e vuol restare con noi per sempre proprio quando tramiamo di cacciarlo dal mondo27. Cosa insegna a noi discepoli sulla strada di Emmaus? Ci rivela che Lui è il Signore della preghiera fatta con insistenza, ma soprattutto mostra il suo rispetto per la libertà delluomo perché, nonostante il suo desiderio (sus deseos) di restare con noi, non lo farà se noi non lo invitiamo con insistenza28. Ci insegna a fissare lo sguardo oltre il presente della vita mortale, ci spinge a correre verso Gerusalemme per convincere tutti gli uomini della presenza del Maestro vincitore della morte, per incendiare il mondo dellamore a Lui. È Lui, infatti, la potente calamita dei credenti in Cristo, Apostolo del Padre Misericordioso, è la sua Persona che, presente realmente nel Sacramento Eucaristico, riunisce in sé la verità, la giustizia e la felicità che luomo, essere razionale e mortale non può non amare con tutto lardore della sua natura29; è la sua sorprendente novità che realizza nella storia il compimento della profezia dellAmore: nellEucaristia, figlie mie, è presente la luminosa verità, il compendio di tutta la Rivelazione divina, il Rivelatore stesso30.
Quindi la Passione e la croce sono lo strumento privilegiato di redenzione di cui il profeta dellAmore Misericordioso, in forza di una chiamata specifica e nella luce dello Spirito Santo vuol fare memoria e che deve annunciare per la nostra salvezza; ma è lEucaristia il linguaggio dellamore31 con cui parla qui e ora, tutti i giorni, fino alla fine del mondo (Mt 28,20b) il figlio dellEterno Padre, che il profeta mostra come lAssoluto di tutta la Rivelazione, lunico necessario della Chiesa32. Per questo M. Speranza può affermare, riflettendo la sua esperienza personale33, che non cè maggiore felicità sulla terra che quella di unirsi al Buon Gesù nellabbraccio intimo della comunione eucaristica34.
Questa testimonianza di Gesù Crocifisso, Risorto, Eucaristia, Amore per noi, la Madre ha dato prima di tutto alle sue figlie, le Ancelle dellAmore Misericordioso, le prime destinatarie del suo messaggio profetico.
Le applicazioni dirette della Parola del Signore, della sua Passione alle Ancelle dellAmore Misericordioso sono moltissime: vedremo meglio il loro significato edificante e di esortazione nei punti successivi.(segue)
1 María Josefa Alhama Valera nasce a Santomera, (Spagna)
nel 1893 da una famiglia molto povera; il 15 ottobre 1914 lascia il paese e la mamma
gravemente malata per rispondere coraggiosamente alla sua vocazione religiosa, scegliendo
lIstituto delle Figlie del Calvario (Las Hijas del Calvario), nel monastero
di Villena, la cui spiritualità era caratterizzata dalla intensa contemplazione
della Passione di Gesù. Qui María Josefa al momento della professione riceve il
nome di Speranza (Esperanza) aggiungendo un aspetto della Passione
che desiderava contemplare e incarnare: Speranza di Gesù Agonizzante (Esperanza
de Jesús Agonizante). Tale Istituto si unisce nel 1921 alla Congregazione delle
Missionarie Claretiane (RMI). Sensibile ad una maggiore solidarietà con i poveri, in
particolare i bambini, M. Speranza è invitata dai suoi Superiori a collaborare ad una
nuova esperienza educativa, ma presto comprende, con laiuto dei Direttori spirituali
ai quali è affidata, di essere chiamata da Dio a fondare una nuova Famiglia religiosa.
Nella notte di Natale del 1930, a Madrid, dà inizio, nella forma di Associazione civile
(che diviene Congregazione di diritto diocesano nel 1942 e di diritto pontificio nel 1949)
alle Ancelle dellAmore Misericordioso, (Las Esclavas del Amor
Misericordioso) e il 15 agosto del 1951, a Roma, fonda la Congregazione dei
Figli dellAmore Misericordioso.
Il 18 agosto 1951 si trasferisce a Collevalenza (PG) dove realizza una nuova e magnifica
opera, il Santuario dellAmore Misericordioso. È questo il luogo dellannuncio
profetico che M. Speranza di Gesù è stata chiamata a dire a tutti gli uomini: Dio
è un Padre buono che ama, perdona e dimentica i peccati dei suoi figli. Lei stessa
ha dato questa parola di speranza ai pellegrini che ha ricevuto personalmente, ogni
giorno, per tanti anni. Da questo Santuario Giovanni Paolo II il 22 novembre 1981 ha
voluto pronunciare e leggere nuovamente i contenuti del suo
magistero presenti nella Dives in misericordia.
M. Speranza è morta il giorno 8 febbraio 1983 e la sua salma è tumulata nella Cripta del
Santuario dellAmore Misericordioso. Nel 1988 è iniziata la causa di canonizzazione
e fino ad oggi la Fondatrice è Serva di Dio.
Per questa breve esposizione della vita cf. la tesina di licenza in teologia spirituale:
M.G. Ildrebando, La vita fraterna nella spiritualità di Madre Speranza di Gesù
Alhama Valera, Pontificia Università Gregoriana, Roma 1996, 4-17.
2 M. Esperanza de Jesús, Relación escrita por sólo la
obediencia prometida a mi Padre espiritual Padre Antonio Naval Religioso de la
Congregación del Corazón de María, El pan 18, Archivo Congregaciones Amor
Misericordioso [ACAM], Collevalenza (PG) 2000, 5.
Hoy día 5 de noviembre de 1927 - Me he distraído, o sea, que he pasado parte
de la noche fuera de mí y muy unida al Buen Jesús y El me decía que yo debo llegar a
hacer que los hombres le conozcan, no como Padre ofendido por las ingratitudes de sus
hijos, sino como bondadoso Padre que busca por todos los medios la manera de confortar,
ayudar y hacer felices a sus hijos y que los sigue y busca con amor incansable, como si El
no pudiese ser feliz sin ellos.
La traduzione nel corpo del testo è mia. Loriginale è tratto dalla
Relazione su citata, che si può considerare il Diario di M.
Speranza, ed è un brano molto noto alla Famiglia religiosa ed anche ai numerosi
pellegrini che visitano il Santuario di Collevalenza da tutto il mondo. Ho potuto
consultarlo nelledizione critica El pan de nuestra casa (cf. infra).
3 Cf. R. Virgili-D. Cancian-R. Fisichella-J.C. Sagne-A. Bissi-L. Alici-A. Perez, Misericordia Volto di Dio e dellumanità nuova, Milano 1999, 105.
4 M. Bordoni, Il Dio di Gesù Cristo, G. Ruggeri, ed., Enciclopedia di teologia fondamentale, Genova 1987, 469-554, ivi 525.
5 R. Fisichella, La profezia come segno della credibilità della Rivelazione. Per un uso teologico dellargomento profetico, R. Fisichella, ed., Gesù Rivelatore. Teologia fondamentale, Casale Monferrato (AL), 1988, 209-226, ivi 217.
6 Ibid., 225.
7 K. Rahner-H. Vorgrimer, ed., Profeta, Dizionario di teologia, Brescia 1968, 539-540, ivi 540.
8 Haec revelationis oeconomia fit gestis verbisque intrinsece inter se connexis, [ ] in Christo illucescit, qui mediator simul plenitudo totius revelationis existit (DV 2).
9 Cf. DV 4.
10 Cf. R. Fisichella, La profezia come segno della credibilità della Rivelazione, 225.
11 R. Fisichella, Profezia, R. Latourelle-R. Fisichella, ed., Dizionario di teologia fondamentale, Assisi (PG) 1990, 866-878, ivi 876.
12 Ibid., 877.
13 Ibid., 877.
14 Cf. R. Fisichella, Profezia, 873-874.
15 Attualmente gli Scritti di Madre Speranza sono stati redatti ad opera dellArchivo Congregaciones amor misericordioso, Collevalenza (PG), in unedizione critica di 23 volumi, la raccolta denominata El pan de nuestra casa, ad uso della Famiglia religiosa dellAmore Misericordioso.
16 Cf. A. Martin, Principali atteggiamenti etico-spirituali nei quaderni manoscritti di Madre Speranza Alhama, esercitazione per la licenza, Pontificia Università Lateranense, Roma 1988, 23.
17 Ibid., 24.
18 A. Martin, Principali atteggiamenti, 20-21.
19 Questa collezione di Scritti è stata edita dalla Poliglotta Vaticana nel 1948 con il titolo Las Esclavas del Amor Misericordioso: nella edizione erano inclusi anche altri testi, già impressi in altri volumi, fra i quali era La Pasión.
20 R. Fisichella, Profezia, 874.
21 Cf. M. Esperanza de Jesús, Lecturas para ejercicios espirituales. La Pasión- Año 1943, El pan 7, Archivo Congregaciones amor misericordioso [ACAM], Collevalenza (PG) 1996. Nel testo sarà citato semplicemente con il sottotitolo: La Pasión.
22 Cf. Ibid., 21-29.
23 M. Esperanza de Jesús, La Pasión, 23.
24 Ibid., 28.
25 M. Esperanza de Jesús, La Pasión, 29.
26 Ibid., 122.
27 Cf. Ibid., 28.
28 M. Esperanza de Jesús, La Pasión, 122: El a pesar de sus deseos de estar entre nosotras, no lo hará, si nosotras no le convidamos y le instamos a ello. Le traduzioni del testo La Pasión sono a cura di M. Gemma Brustolin, EAM.
29 M. Esperanza de Jesús, La Pasión, 123.
30 Ibid., 123: En la Eucaristía está, hijas mías, la verdad luminosa; allí está el compendio de todo cuanto Dios nos ha revelado, está el Revelador en Persona.
31 M. Speranza, quando parla di lenguaje de amor si riferisce direttamente alla croce e allimmagine struggente di Gesù Crocifisso, talmente espressivo con la sua sofferenza del suo amore per noi, che tutti, immediatamente, intendono questo linguaggio: cf. M. Esperanza de Jesús, La Pasión, 80.
32 R. Fisichella, Profezia, R. Latourelle-R. Fisichella, ed., Dizionario di teologia fondamentale, Assisi (PG) 1990, 866-878, ivi, 874.
33 Cf. Ibid., 874.
34 Cf. M. Esperanza de Jesús, La Pasión, 124: la Madre parla, con un linguaggio molto più concreto, di abrazo estrecho de la Eucaristía.
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ultimo aggionamento 25 marzo, 2001