ESPERIENZE |
Quellamore |
Ancora mi ritorna indelebile e viva la tua dichiarazione damore di questo mio giorno.
Mi hai chiamato col nome e lo hai ripetuto incalzandomi damore tutte le volte che io ripetevo il tuo nel mio piccolo cuore tutto teso verso te.
E mi attraevi ai tuoi dolori e mi chiedevi i miei.
E mi attiravi alla tua vita e mi chiedevi la mia.
E mi scoprivi che non vi era vita in verità se non in te che sei la vita in se stessa increata ed eterna.
E tutti gli affetti del mondo mi facevi vedere estranei al tuo cospetto, vischiosi, miseri e finiti di fronte a te che sei bellezza senza fine.
E se amarezza mi procurava vedere allontanarsi ogni progetto e prospettiva umana, ogni pensata realizzazione del mio tempo ancora da vivere, ogni idea che mi ero fatta sul mio futuro, ancora più amaro era per me negarti il mio Si.
Tu eri lEssere e mi sovrastavi con dolcezza ed io, pur tremante, ma accesa di te, mi rivestivo dell ardire di seguirti
Il mio presente diventavi tu, il mio futuro poggiava sulla certezza del tuo sostegno. Me ne avevi dato già un ripetuto assaggio, sollevandomi più volte dalla costernazione della mia umanità affranta sulle ali della tua grazia.
Questo vuol dire essere tuoi: mortificati al mondo, ma liberi in te con lo sguardo fisso alla nostra cittadinanza eterna nella tua luce.
Appartenerti, Signore, non una opzione, è verità intrinseca al nostro stesso esistere.
Chi potrà mai perdonarsi la stoltezza di aver rivendicato a sè i propri giorni terreni?
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ultimo aggionamento 25 marzo, 2001