POESIE |
"Qui sempre ci attendi"
P. Giovanni Ferrotti famSciogli paesello addormentato sulle rive dei sogni
il Magnificat della tua riconoscenza e narra la tua storia
scritta sui quaderni diafani dei cieli umbri.
Jacopone e Francesco musicano il canto
alla nuova primavera che ferve sui loro colli.
Cristo viene con le mani trafitte e il cuore spalancato
per soccorrere lumana miseria. Da tempo
laereo tuo campanile, le mura, le bifore,
aperte sui cieli infiniti attendevano te,
Madre Speranza, messaggera di tesori divini.
Venisti e rise sui colli verdi lattesa primavera.
Non profumo di umane corolle, ma quello umile
e nascosto di piccoli fiori campestri, spargesti.
Ora nel tuo Santuario, Signore, la luce dei tramonti
ravviva i colori dellabside lignea e noi veniamo
a deporre il nostro fardello, a chiederti amore e perdono.
Tu vedi le piaghe profonde dei nostri cuori,
a Te solo svelate con casto impudore e vedi
i nostri cuori assetati della tua pace.
Questo tuo Santuario, Signore, crescerà come i cedri
e spargerà la sua ombra sulle sponde dei secoli umani.
Ecco già vedo la tua casa albeggiare di nuove aurore
e la tua luce spandersi e incendiare la terra.
Vedo genti venire da lontano alle sacre rive di questo mare
e mi incanta la visione di una stagione piena di frutti.
Noi vogliamo. Signore, che il tuo Santuario sia il rogo dove
brucia lumana miseria. Vogliamo che il tuo cuore eternamente
arda per consumare la miseria dei nostri cuori,
qui, dove tu sempre ci attendi, o Re dellamore
con le tue braccia e il tuo cuore spalancato.
"Una preghiera del Cuore"
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ultimo aggionamento 25 maggio, 2003