DAGLI SCRITTI DI MADRE SPERANZA | |||
|
|||
|
Lettera n° 329
Ad una Comunità eam
Roma, 1 gennaio 1949
Amate figlie: io credo che, avendo voi terminato il lavoro che vi avevo chiesto e che – ne sono convinta – voi avrete fatto mosse dal desiderio di dare gusto al Buon Gesù e a questa vostra madre, io devo mantenere quanto vi avevo promesso e per questo volentieri vi scrivo alcune indicazioni perché possiate con frutto progredire nel lavoro molto impegnativo della vostra santificazione.
Nel lavoro per farvi sante:
• La cosa più difficile è l’impegno di andare sempre contro corrente,
• è difficile e mette paura;
• pochissime volte si potrà concedere alla propria natura quanto richiede;
• sarà necessario contrastarla in tutto
• ed essere molto attente per riuscire a dare a Gesù, in ogni momento, quanto Lui potrebbe chiedere
• senza dimenticare che l’amore a Gesù si alimenta con il sacrificio.Vi vorrei anche dire che per la nostra natura è tutt’altro che facile impegnarsi a fare qualche cosa:
• per diventare umili,
• per far tacere il nostro amor proprio,
• far tacere il nostro io
• far tacere il desiderio del benessere,
• far tacere il desiderio di far bella figura,
• far tacere il desiderio che tutti ci vogliano bene e abbiano verso di noi tutti i riguardi.Vincere tutti questi ostacoli è un lavoro molto, molto difficile e impegnativo se nel nostro cuore non arde un vero amore a Gesù. Ma se in noi arde vivo questo amore a Gesù, tutto diventa facile, leggero e soave.
M. Esperanza de Jesús, eam
(Cart 329 El pan 19 cart, 1804-1806)
...come un padre e come una tenera madre...
Fa, Dio mio, che nell’affanno e nel dolore, col cuore infiammato d’amore per Te, l’anima mia goda e si rallegri nella sofferenza; fa che desideri unicamente di compiere la tua divina volontà, anche se dovesse causarmi molte sofferenze, anche se non la comprendessi o non riuscissi a vederla.
[Home page | Sommario Rivista]
realizzazione webmaster@collevalenza.it
ultimo aggionamento 25 maggio, 2003