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Mons. Domenico Cancian fam

La teologia di Madre Speranza

 

I riferimenti teologici della Madre Speranza non provengono da studi teologici, bensì dalla sua personale esperienza del Signore, in modo particolare dalle sue meditazioni della Sacra Scrittura, dalla sua vita spirituale e dagli incontri a tu per tu col Signore (estasi, esperienze mistiche, avvenimenti particolari).

Possiamo individuare le seguenti caratteristiche:

  1. Un rapporto confidenziale con il Signore, inteso come Amore Misericordioso. Lei lo chiama "el buen Jesús", "el bondadoso Padre", ricco di misericordia e di perdono, fino a "perdere la testa" per noi e a moltiplicare il suo amore per l’uomo più perduto. Lei ha sempre davanti agli occhi il Vangelo del Padre misericordioso, del buon samaritano, di Gesù che accoglie e perdona con viscere di materna tenerezza (valga per tutti l’episodio del buon ladrone).
    La sua riflessione si fa profonda e originale meditando la Passione di Gesù che lei ha vissuto personalmente in tanti modi (anche con le stimmate). Tutta la sua vita, descritta da lei stessa, nel Diario, rivela come filo conduttore il suo mettere in atto quello che Gesù diceva (el Señor me ha dicho…). E quindi la sua è stata un’intera esistenza nel segno dell’obbedienza a Dio che le ha chiesto cose molto grandi e di vario genere: la fondazione della Famiglia dell’Amore Misericordioso (con sei possibilità di appartenenza), la realizzazione di una cinquantina di comunità religiose (maschili e femminili), la costruzione della cittadella di Collevalenza, l’accoglienza di un’infinità di persone accorse a lei per chiedere aiuto (per le quali lei passava le notti in preghiera).
    In questo modo la sua alta mistica si coniugava con un’attività pratica di ampio orizzonte e molto diversificata, in cui ha profuso il suo genio femminile con uno stile profetico, sia nei contenuti che nel metodo (pedagogia della misericordia, attenzione e cura gratuita dei bisognosi, clima di famiglia).
    Nel rapporto con il Signore lei ha usato lo stile fondato sulla fiducia, sulla confidenza, sull’abbandono, sviluppando in maniera originale le virtù teologali: "fede viva, speranza certa e carità ardente" (cf. Testamento). Virtù messe alla prova da una molteplicità di tentazioni, sofferenze, difficoltà, persecuzioni sia da parte degli uomini (anche di Chiesa), sia da parte del maligno.

  2. La Madre ha sempre testimoniato l’amore materno per i suoi figli e le sue figlie, prendendosi cura della loro formazione umana e religiosa. Ha dato esempio di una carità senza limiti nel saper aiutare, perdonare, sostenere con infinita pazienza e con altrettanta fermezza, sapendo intervenire in maniera opportuna dal punto di vista educativo. La legge suprema era il comandamento dell’amore. Si è distinta soprattutto nella capacità di perdonare senza critiche e mormorazioni. Lei ha sempre chiesto ai suoi figli l’amore fraterno. Per questo in ogni comunità faceva il possibile perché i Figli e le Ancelle dell’Amore Misericordioso si trovassero insieme a pregare, lavorare e ad aiutarsi promuovendo lo spirito di famiglia.

  3. La missione della Madre e della sua Famiglia consiste nel testimoniare l’Amore Misericordioso a tutti, specialmente ai sacerdoti (offrendo loro accoglienza, aiuto spirituale e pastorale, amore fraterno e possibilità di vivere in comunità) e a tutte le persone, specialmente ai più poveri, offrendo l’aiuto necessario in modo possibilmente generoso e gratuito, come segno dell’amore stesso del Signore.

  4. L’icona che ispira la sua persona e la sua intensa attività è il Crocifisso dell’Amore misericordioso: Gesù che invoca continuamente il perdono per tutti, l’eucaristia e il comandamento dell’amore. Anche l’icona di Maria Mediatrice in modo similare presenta la Madre della misericordia che con le braccia continuamente aperte intercede per noi invitando alla fiducia.

  5. La spiritualità che ne deriva sviluppa in modo centrale la certezza assoluta dell’Amore del Signore per ogni uomo, specie il più bisognoso ("Tutto passa per il suo cuore paterno e materno ed è predisposto per il nostro bene". "Il più perduto è amato dal Signore con amore particolarissimo, quasi non potesse essere felice senza di lui", come appare nella parabola del buon pastore). Ciò porta alla speranza certa (espressa nell’immagine dell’ancora che assicura la "navigazione" della vita, come è detto in Eb 6,19. Non a caso la Madre portava questo nome). Il frutto di questa spiritualità sono le opere di misericordia a tutto campo, senza limiti di sorta, con generosità e gratuità.

  6. La vita e l’opera della Madre Speranza hanno tratti profetici. Anzitutto per aver parlato dell’Amore misericordioso in tempi nei quali si presentava piuttosto un Dio giudice che incuteva paura più che amore ( W. Kasper afferma che dal Concilio di Trento in poi la teologia cattolica ha messo al centro il concetto della giustizia, umanamente intesa, piuttosto che il Dio-Amore, portando con ciò "conseguenze catastrofiche nella vita cristiana e nella pastorale"). La profezia di Madre Speranza anticipa quello che il Magistero degli ultimi pontefici sta proponendo a chiare note, ossia la nuova evangelizzazione incentrata nella misericordia. Si parla della misericordia come paradigma della nuova evangelizzazione di cui oggi vi è urgente bisogno. Con l’enciclica Dives in misericordia (1980) abbiamo una vera e propria teologia dell’Amore misericordioso, quella appunto che Madre Speranza mezzo secolo prima, ispirata dal Signore, proponeva.

  7. La teologia della misericordia ha una ricaduta di notevole importanza sulla vita cristiana, ma anche sulla cultura. La prima diventa davvero evangelica superando le derive del moralismo, della rigidità e del conformismo farisaico. La seconda diventa la civiltà dell’amore (Paolo VI), nella quale il perdono, la tenerezza e le opere della misericordia fondano relazioni davvero fraterne e quindi creano un mondo nuovo. La misericordia, lungi dall’essere la virtù dei deboli, rivela addirittura l’onnipotenza di Dio e la vera grandezza dell’uomo. In ogni caso "la conversione a Dio consiste sempre nello scoprire la sua misericordia" (Giovanni Paolo II, DM n 13). Infatti nel vangelo le conversioni sono provocate dall’accoglienza misericordiosa di Gesù. Quando "scatta il grilletto della misericordia" allora avviene nell’uomo una vera e propria rivoluzione. Miserando atque eligendo (Papa Francesco).

  8. Il motto di Madre Speranza: "Tutto per amore" si collega molto bene a quanto dicono i salmi: "Genti tutte, lodate il Signore perché forte è il suo Amore per noi… Eterna è la sua misericordia" (Sal 116, 136)

Per altre note sulla teologia della misericordia riferibili anche alla Madre Speranza cf D. Cancian (a cura di), Nella luce della misericordia, Ancora 2014, pp 5-14 ed anche D. Pagliacci (a cura di), Misericordia un infinito stupore, Ancora 2013.

 
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ultimo aggiornamento 14 maggio, 2014