P. Ireneo Martín fam

Gennaio 2021

 

 

Veglia di preghiera vocazionale al Santuario

Il 6 febbraio una veglia di preghiera in Cripta, guidata da P. Ashlin FAM, ha aperto i festeggiamenti nel ricordo del pio transito e della festa liturgica della Beata Madre Speranza, nell’anno dedicato a S. Giuseppe, protettore della Chiesa universale e della nostra Famiglia religiosa. È stato bello proporre questa stupenda figura di S. Giuseppe, talvolta un poco dimenticata, accanto ad un’altra, quella di Madre Speranza. In realtà S. Giuseppe e la Madre sono un modello e un esempio per tutti i giovani alla ricerca della loro vocazione: loro sono state persone vere, giuste, forti, audaci e nello stesso tempo fedeli, umili, obbedienti… Durante la Veglia vocazionale ci siamo lasciati guidare dal loro esempio e dalla loro santità, invocandoli come nostri speciali intercessori affinché il Signore ci invii buone e sante vocazioni.

Nel piano di salvezza di Dio, San Giuseppe, ha un suo posto, ossia, una vocazione. Nessun uomo è al di fuori del disegno di Dio, siamo tutti dei chiamati, scelti, prediletti da Dio. I giovani si interrogano spesso sul senso della vita, ed è bene, perché nessuna domanda è più essenziale e fondamentale di questa. Non bisogna però dimenticare che l’uomo resterà sempre una realtà incomprensibile quando lo si separa da Dio e lo si pensa fuori del suo piano di salvezza. San Giuseppe è un esempio di come la creatura deve rispondere al suo Creatore. Sarà lui, a presiedere la famiglia di Nazareth, a sostenerla con il suo lavoro, a difenderla e a custodirla, senza fare la parte del protagonista, ma lasciando a Dio di esserlo. Noi, a volte, pecchiamo di presunzione e ci facciamo quasi concorrenti di Dio. S. Giuseppe invece questo l’ha capito bene: a Dio si dice sempre sì, e si dice sì in umiltà e in obbedienza.

Anche Madre Speranza, donna di eccezionale tempra e di grande cuore, vissuta in un’altra epoca diversa, più vicina a noi, si è lasciata conquistare dal Signore e condurre per strade misteriose. Ha rinunciato a capire e ha accettato di credere solo in Dio; ha rinunciato a possedere e ha accettato di essere conquistata dai più poveri; ha rinunciato a decidere da sola per donarsi al suo Buon Gesù.

Questa veglia davanti alla sua tomba, nel suo Santuario, ha scosso tutti noi, assetati di Dio, soprattutto i più giovani, a seguire le sue orme ad imitare il suo modo di vivere, il suo stile di vita, la sua vocazione. Con percorso lungo e non facile di formazione l’hanno anche esperimentato i protagonisti di questa veglia Fr. Antony e Fr. Jesmon indiani, che nella vigilia del giorno 8, hanno consacrato per sempre la loro vita al Signore come Figli dell’Amore Misericordioso.

"Toccati" e affascinati dal  Santuario...

In questo anno difficile e tribolato della pandemia, pur distanti e impossibilitati a raggiungere il Santuario, abbiamo avuto comunque la certezza di quanti siano i devoti della nostra Madre e quanto grande e "rivoluzionario" sia il messaggio dell’Amore Misericordioso del Padre che lei ha avuto il compito di incarnare e divulgare al mondo intero! Nei mesi da novembre a gennaio abbiamo ricevuto tantissimi messaggi, telefonate, lettere di persone che hanno seguito le celebrazioni eucaristiche trasmesse dal Santuario tutti i giorni da TV2000 e nei festivi anche da Canale 5. Le riprese avrebbero dovuto aver luogo solo nel mese di novembre e, invece, sono state effettuate fino al 10 di gennaio, includendo quindi il tempo forte e più significativo della nostra fede: il Santo Natale. Questo ci ha dato modo anche di far conoscere come la Madre viveva e condivideva con i suoi Figli e le sue Ancelle dell’Amore Misericordioso, il senso del Natale e il suo particolare amore per il Bambino Gesù.

...ringraziano...

Molti di voi avete voluto ringraziare e testimoniare come l’Amore Misericordioso sia entrato nelle case dando sollievo e conforto nella malattia, nella solitudine e anche nella paura che questo virus ha instillato e amplificato. Altri per esprimere il loro desiderio di venire presto – chi per la prima volta, chi per tornare anche a distanza di anni - al Santuario e fare esperienza della Misericordia del Padre. Anche la troupe e i responsabili di TV2000 hanno colto qualcosa di particolare: il clima di famiglia che ha favorito un legame affettivo e un’ottima collaborazione per la buona riuscita dell’iniziativa. Ci piace riportare alcune di queste testimonianze della gente per condividere, come si fa in famiglia, sentimenti ed emozioni:

– "…ci sentiamo in Comunione col Santuario. Si sente una preghiera molto intensa, ci state insegnando come dobbiamo amare e NON come abbiamo amato!

– …presento un sincero ringraziamento e i complimenti a tutta la vostra splendida comunità sicuramente guidata dall’aiuto celeste della Beata Madre Speranza. In un momento difficile per tutti e con alcune sofferenze fisiche per me e la mia famiglia abbiamo avuto grande giovamento nel seguire molto spesso la Santa Messa dal Santuario dell’Amore Misericordioso. Come un soffio di Fede e Speranza ci aiuti la preghiera, con il desiderio di poterci recare presto di persona.

– …sento il dovere di ringraziarvi immensamente per avermi dato l’opportunità attraverso TV2000di unirmi a voi nelle celebrazioni delle S. Messe quotidiane. Ho rivissuto i pellegrinaggi che ho avuto la grazia di fare nel lontano 1976 per la prima volta, seguiti negli anni da altri, infine anche nel viaggio di nozze nel 1981… purtroppo sono rimasta sola ma coltivo sempre il desiderio di poter un giorno ritornare a farvi visita".

...l’Amore Misericordioso trasmesso dalla Madre

Tra le tante lettere ne abbiamo ricevute alcune altrettanto toccanti per le forti testimonianze di fede e di speranza che alcuni carcerati hanno voluto rendere dal loro penitenziario. Raccontano del loro impegno nel voler divulgare a tutti l’importanza di proclamare la parola di Dio e l’amore che Lui ha per ciascuno tra gli altri detenuti. Questo li ha messi di fronte alle difficoltà che questo loro impegno comporta, ma anche alla scoperta delle grazie che il Signore opera quando qualcuno di essi si lascia attrarre da questo loro servizio.

Nei giorni in cui TV2000 ha trasmesso le celebrazioni dal Santuario hanno avuto la certezza che Madre Speranza ha interceduto per loro e li ha aiutati ad essere più forti nel loro apostolato. Queste lettere ci hanno fatto ritornare alla mente le parole che sempre la Madre ripeteva: "Anche l’uomo più perverso, il più miserabile e abbandonato è amato da Gesù con tenerezza immensa" e lei stessa chiedeva a Gesù: "Voglio però amare tutti: i buoni e i cattivi; il peccato no Gesù mio, ma il peccatore sì, perché si converta e ti ami. La carità è il vincolo della perfezione".

Siamo riconoscenti al Signore e alla nostra Madre per questo tempo di grazia, facendoci comprendere come veramente il Signore usi ogni mezzo per farsi conoscere come un Padre buono che desidera solo che i suoi figli lo amino e che si lascino amare da Lui. (Michela, Centro Informazioni)

Un Natale diverso...

Quello del 2020 è stato un Natale diverso, il primo Natale dell’epoca Covid-19 all’insegna di misure anti-contagio. Abbiamo e stiamo sperimentando ansie, insicurezze e paure anche qui nella regione umbra. Una crisi sanitaria che non sta risparmiando nessuno. Nel Santuario l’assenza di pellegrinaggi per le nuove restrizioni ci hanno fatto vivere una sorta di "solitudine", tranne in occasione delle celebrazioni eucaristiche festive o le confessioni, frequentate dai fedeli delle vicinanze. Ma questo non vuol dire che è stato un Natale più fiacco, se, alla luce di tutto quello che abbiamo vissuto ed esperimentato, siamo riusciti a cogliere l’insegnamento e la grande potenzialità che ha sempre questo evento. Abbiamo curato e adornato particolarmente i nostri presepi, soprattutto quelli ‘del cuore’. La luce del Natale, infatti, è venuta ad illuminare il nostro Santuario irradiandosi nel mondo intero: è luce di speranza, di pace e amore che indica un nuovo inizio. Sì, non possiamo solo aspettare che dopo questa pandemia "tutto torni come prima", come abitualmente si dice. Qualcosa in noi dovrà cambiare.

Il Santuario ha vissuto momenti particolarmente significativi, eventi della nostra Famiglia. Il giorno di Natale, nel 90° di Fondazione della Congregazione EAM, tre consorelle di nazionalità romena e indiana, Sr. Celina, Sr. Sherila e Sr. Liji, hanno emesso la professione perpetua. Un momento toccante, vissuto con noi grazie alla diretta streaming. I familiari di queste nostre Sorelle, sia pure lontani, hanno partecipato con emozione a questo importante momento.

Nel Santuario abbiamo anche intensificato la preghiera per voi pellegrini, per i malati, per coloro che li curano, per tutti coloro che soffrono in questo tempo difficile di pandemia. Durante la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, dal 18 al 25 gennaio, essa si è fatta particolarmente più intensa, perché il Signore guarisca noi ‘cristiani’ dalla forza del male e dalla divisione, e ci doni l’unità. La preghiera se vera e sincera, infatti, diventa a sua volta fonte di unità ed efficacia: "Rimanete nel mio amore: produrrete molto frutto" (Cfr Gv 15,5-9).

Una triste notizia

Tra la festa di Natale e la festa di Madre Speranza abbiamo vissuto un triste evento che ha colpito la nostra Famiglia religiosa; una nostra consorella, Franca Zaganelli l’11 gennaio si è spenta nel Signore e due nostri confratelli sono tornati improvvisamente alla Casa del Padre: P. Carlo Andreassi il 19 gennaio e P. Giuseppe Goffredo il 22.

– Franca, nata a Mercatello (PG), nel 1957 sentì la chiamata di Gesù tramite Madre Speranza ad essere la prima Ancella dell’Amore Misericordioso per le attività temporali in abito secolare. Ha ricevuto lo spirito della Madre che ha trasfuso in parrocchia. Sin dagli anni 90, insieme a suo fratello sacerdote D. Ignazio, ha seguito la costruzione della Chiesa di Santa Lucia. Ha donato alla parrocchia, tramite tante iniziative, lo spirito di famiglia sempre disponibile, accogliente e gentile.

– P. Carlo, nato a Serravalle di Chienti (MC) l’8 settembre 1945, era stato ordinato sacerdote il 2 maggio 1971. Ha trascorso la sua vita per lo più presso il Santuario di Collevalenza, in cui ha svolto il servizio di organista, compositore e direttore di coro. Amato e stimato da quelli che lo conoscevano, da alcuni anni era anche parroco della Parrocchia di Santa Maria Assunta e dei SS. Giovanni Battista e Bartolomeo in Collevalenza, comprendente i centri pastorali di Chioano, Rosceto, Torrececcona e Monticello.

– P. Giuseppe nato a Monacilioni il 19 marzo 1941 (CB), dopo aver emesso la Professione religiosa nel 1962, è diventato sacerdote nel 1968. Ha servito con gioia e amore la Congregazione nelle varie Comunità: Italia Fermo, Matrice e Collevalenza, Fornò) Spagna Lujua, Leòn e La Nora) svolgendo con umiltà e dedizione i servizi di educatore dei seminaristi e insegnante di Religione. Stimato e amato per il suo carattere estroverso e gioviale; simpatico, innamorato del bel canto, sempre proto a una buona parola, si è spento serenamente presso il Santuario nella Casa di accoglienza sacerdotale. La Famiglia dell’Amore Misericordioso nello stesso tempo che chiede la vostra costante preghiera affida questi suoi Figli alle braccia misericordiose del Padre Buono.

Festa della Beata Madre Speranza

La Famiglia dell’Amore Misericordioso insieme a tutta la Comunità diocesana ha celebrato con immensa gratitudine e gioia il 38° anno della Nascita al Cielo di Madre Speranza. Pur con un programma ridotto a causa della pandemia, tutti i momenti più importanti sono stati trasmessi in diretta streaming sui canali Facebook e YouTube del Santuario.

Domenica 7 febbraio, l’Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e Presidente della CEI, S. Em.za il Cardinale Gualtiero BASSETTI, ha presieduto la Celebrazione eucaristica delle ore 11:30, trasmessa dalla Basilica e animata dalla Corale Madre Speranza. All’inizio dell’omelia il Cardinale ha ricordato che alcuni mesi fa era stato colpito dal Covid-19 e che mentre si trovava nell’ospedale di Perugia aveva ricevuto l’acqua del Santuario e una reliquia della Madre. Così ci ha trasmesso: "In quei giorni di angoscia, ho tanto pregato e chiesto l’intercessione della beata Madre Speranza" e ora "sono qui a rendere grazie a Dio per avercela donata, e grazie, a titolo personale, per il dono immenso della vita e della salute. Grazie a nome di tanti fratelli che, come me, hanno avuto la guarigione e un ‘tempo supplementare’ per fare il bene".

Domenica sera, alle ore 17:30, la solenne Concelebrazione è stata presieduta da P. Aurelio Pèrez, Superiore Generale dei Figli dell’Amore Misericordioso. Durante la Celebrazione con tanta emozione e trepidazione si sono consacrati per sempre al Signore Fr. Antony, Raj Xavier e Fr. Jesmon Jermiyas come Figli dell’Amore Misericordioso. Ringraziamo il Buon Gesù per la bellissima e familiare serata trascorsa. Un momento particolarmente emozionante per loro perché, grazie alla diretta streaming, i loro famigliari hanno potuto ascoltarli e seguirli nella loro lingua. Voce a volte trepida per l’emozione che li invadeva. Bellissima e indimenticabile serata che si è conclusa con un festa conviviale molto fraterna e familiare nel rispetto delle norme sanitarie vigenti. Accompagniamo con la preghiera questi nostri fratelli che ci hanno trasmesso anche emozionalmente la bellezza e la semplicità della vita consacrata. Il nostro augurio è: "contagiatela" ad altri giovani!

L’8 febbraio... giorno indimenticabile

Lunedì 8, alle ore 8:00, Mons. Domenico CANCIAN, Vescovo di Città di Castello, ha presieduto in Cripta la S. Messa nell’ora della morte della Madre avvenuta martedì 8 febbraio 1983. P. Domenico, nell’omelia, ha posto in risalto, riferendosi ai testi biblici della liturgia della festa, questi tre pensieri che, come lui ha augurato, Madre Speranza ci suggerirebbe oggi: confidare nel Signore come lei ha sempre fatto in mezzo alle infinite prove della sua lunga vita; fare il percorso del chicco di grano con i suoi precisi particolari del processo di macinazione, così come la Madre descrive nei sui scritti fino al punto di diventare pane di Cristo per gli altri e in fine cantare l’eterna misericordia del Signore: il suo grande messaggio irradiato dal Santuario a tutta l’umanità.

Mons. Gualtiero SIGISMONDI, Vescovo di Orvieto-Todi, ha presieduto la S. Messa delle ore 17:00 nella Cripta, dove riposano le spoglie della Madre. Nell’omelia il prelato ha sottolineato la gioia e la gratitudine al Signore per il dono della Beata Madre Speranza: "La vita di Madre Speranza, ha detto il nostro Vescovo, testimonia che la misura alta del proprio sacrificio è il dono di sé. Ha seguito il Signore, l’ha servito con gioia e il suo servizio ha sempre presentato le credenziali del dono di sé".

Alle ore 20:45 si è conclusa la Festa Liturgica con un incontro via streaming per i giovani: "Sui passi di Madre Speranza". Un intreccio di preghiera e catechesi agilmente condotti da D. Roberto Biagini, Suor Lidia e l’appassionato giovane Vittorio Scanu.

Iniziamo, ancora tra incertezze, preoccupazioni e paure, il cammino che ci porterà alla Pasqua di Risurrezione.

A tutti auguro una buona Quaresima!

Foto di gruppo
Professione perpetua di Sr. Celina, Sr. Sherila e Sr. Liji S. Em.za il Cardinale Gualtiero BASSETTI

 

Articolo precedente

Articolo successivo

[Home page | Sommario Rivista]


realizzazione webmaster@collevalenza.it
ultimo aggiornamento 02 marzo, 2021