pastorale familiare |
Marina Berardi |
La vocazione rinnovata di
NONNI ed ANZIANI (2)
(seguito)
Q
uanti Nonni sono felici di essere tali e di potersi prendere cura dei figli dei figli, non solo con il prezioso e concreto servizio di nonni-sitter, ma anche con l’incomparabile risorsa della preghiera, "un polmone di cui la Chiesa e il mondo non possono privarsi". Sì, come ebbe a dire Benedetto XVI, "la preghiera degli anziani può proteggere il mondo, aiutandolo forse in modo più incisivo che l’affannarsi di tanti".Concludo questo articolo, che fa seguito a quello pubblicato nel numero precedente (http://www.collevalenza.it/Riviste/2021/Riv0521/Riv0521_06.htm), proprio nel giorno in cui la Chiesa celebra la prima Giornata mondiale dei Nonni e degli Anziani.
Così ebbe a dire Papa Francesco quando ne diede l’annuncio durante l’Angelus, lo scorso 31 gennaio: Gli anziani "ci ricordano che la vecchiaia è un dono e che i nonni sono l’anello di congiunzione tra le generazioni, per trasmettere ai giovani esperienza di vita e di fede… È importante che i nonni incontrino i nipoti e che i nipoti si incontrino con i nonni, perché – come dice il profeta Gioele – i nonni davanti ai nipoti sogneranno, avranno illusioni [grandi desideri], e i giovani, prendendo forza dai nonni, andranno avanti, profetizzeranno".
Propongo la testimonianza di una coppia di Nonni che, dopo un lungo travaglio interiore, fatto di paziente attesa, offerta e preghiera, hanno potuto gustare la gioia di poter "fare i nonni" a 360 gradi!
"Siamo una coppia unita in seconde nozze, A. vedovo con due figli e R. divorziata con tre figli e nullità del primo matrimonio dalla Sacra Rota. Il nostro incontro è avvenuto nella sofferenza dovuta alla morte prematura della prima moglie di A. e da una situazione difficile di R.
Insieme abbiamo iniziato un percorso di fede, nato prima nell’amicizia, che ci ha portato a conoscere e a frequentare il Santuario dell’Amore Misericordioso, prima come volontari e successivamente come Laici, sfociato con la nostra unione d’amore.
Purtroppo questo nostro cammino non è stato privo di ostacoli, infatti più ci avvicinavamo al Santuario ed al Suo Amore Misericordioso più i figli di A. si allontanavano dal padre, fino a sfociare in una rottura completa dei rapporti padre-figli, coincisa con il nostro matrimonio celebrato presso il Santuario. Nel frattempo la situazione di R. con la figlia maggiore, sposata e madre di due figli, era già da tempo compromessa al punto tale che non le era stato permesso di essere presente alla nascita dei nipoti, né di far parte dei loro primi passi.
Successivamente al nostro matrimonio anche il figlio più grande di A., sposatosi un anno prima di noi, è diventato padre di due figli ed anche A., come prima R., ha vissuto la stessa identica esperienza, quella cioè di essere privati della gioia di essere nonni.
Ci siamo completamente affidati a Gesù "Amore Misericordioso" con le nostre preghiere incessanti ed abbiamo lasciato a Lui il gravoso compito di sistemare tutta la situazione. Finalmente dopo tante preghiere abbiamo iniziato a vedere la luce e pian-piano la situazione è andata migliorando fino alla completa soluzione.
Dapprima c’è stato il riavvicinamento della figlia maggiore di R., con la grande gioia da parte nostra quando finalmente ci hanno permesso di conoscere e frequentare i nostri due nipoti, Dominic ed Eleonora. A questo è seguita la nascita di Ginevra, figlia del secondogenito di R., per la quale ci hanno reso partecipi fin dal concepimento. Questo ci ha permesso finalmente di assaporare e gustare l’immensa gioia di diventare nonni. Non potremo mai dimenticare la prima volta che l’abbiamo vista dopo la sua nascita, i suoi primi passi, il suo primo dentino, i suoi baci, le sue carezze, la prima volta che ci ha chiamati "Nonna", "Nonno"!
Ad un anno circa dalla nascita di Ginevra, abbiamo ricevuto un’ulteriore grazia, da parte di nostro Signore, con il riavvicinamento e la riconciliazione con il figlio maggiore di A., alla quale è seguito l’incontro per la prima volta con gli altri due nipotini Sophie ed Ethan. La nostra maggiore perplessità prima dell’incontro è stata quella di come ci saremmo rapportati con loro: non volevamo essere troppo espansivi e tantomeno troppo distaccati. Ci avrebbero chiamati nonni? Come avremmo reagito se non ci avessero accettati? Ed ecco che l’opera del Signore giunge a compimento, con nostra grande sorpresa ed incommensurabile gioia. Sophie, con la sua solarità e la naturalezza di una bimba di quasi tre anni, ha esordito con queste parole: "Nonna, nonna vieni a giocare con me?". Tutte le nostre perplessità e timori sono svaniti in un batter d’occhio…
Questo accadeva un anno fa. Da allora i rapporti con i nostri figli sono veramente migliorati. Tutto questo finalmente ci permette di esprimere il nostro amore per tutti i nostri nipoti, la gratitudine di poter essere presenti nella loro vita in modo da "lasciare un segno", come testimoni dell’Amore di Dio…
Certo, abbiamo perso tanti momenti importanti della vita dei nostri nipoti che non torneranno, ma il grande dono che grazie a Dio oggi abbiamo è di gran lunga superiore alle sofferenze patite.
L’unico tassello ancora mancante alla gioia completa è di riunirci tutti insieme, figli e nipoti, come una grande unica famiglia… Siamo certi che affidandoci al Signore, con i suoi tempi e non i nostri, accadrà, restrizioni covid permettendo".
Queste storie ci insegnano quanto sia vera la certezza espressa dal Santo Padre nel suo Messaggio: "Siamo debitori gli uni degli altri, affinché l’umanità rinasca (FT 35). Nessuno si salva da solo. Debitori gli uni degli altri. Fratelli tutti".
Nell’omelia del 25 luglio, prima Giornata mondiale dei Nonni e degli Anziani, Papa Francesco ci ha esortato: "Non dimentichiamoci di loro. Alleiamoci con loro. Impariamo a fermarci, a riconoscerli, ad ascoltarli. Non scartiamoli mai. Custodiamoli nell’amore. E impariamo a condividere con loro del tempo. Ne usciremo migliori". "Oggi c’è bisogno di una nuova alleanza tra giovani e anziani, - prosegue il Santo Padre - di condividere il tesoro comune della vita, di sognare insieme, di superare i conflitti tra generazioni per preparare il futuro di tutti".
Quanto è importante fare memoria. Personalmente, ho scolpite nel cuore le parole di nonna Teresa quando, ultra novantenne, non si stancava di ripeterci: "Vivete uniti, andate d’accordo e vogliatevi bene"!
Vogliamo continuare ad impegnarci nel camminare insieme e nell’offrire ciò che siamo e le più piccole cose della vita per arricchire questo nostro tempo in umanità e in fraternità.
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ultimo aggiornamento
04 agosto, 2021