Il tuo Spirito Madre |
a cura di P. Mario Gialletti fam |
Il Santuario di Collevalenza
14 maggio 1949
Questa notte, 14 maggio, mi sono distratta e il buon Gesù mi ha detto che desidera si riprendano i lavori di questa casa quanto prima. "Finché, anni più tardi, tu col mio aiuto, con maggiori angosce, fatiche, dispiaceri e sacrifici, organizzerai l’ultimo magnifico laboratorio che sarà di grande aiuto materiale e morale per le figlie e le giovani che avranno la grazia di potervi essere accolte.
Insieme a questo laboratorio, ci sarà anche una grande e magnifica organizzazione di un Santuario dedicato al mio Amore Misericordioso, una casa per infermi, una per pellegrini, una casa del clero, il noviziato delle Ancelle dell’Amore Misericordioso, il seminario dei miei Figli dell’Amore Misericordioso. Tutti vivranno senza più il grande aiuto di questa casa di Roma dove sempre rimarrà il governo generale, aiutandosi mutuamente, le figlie con il lavoro materiale, i figli assorbiti dal lavoro spirituale, diffondendo attorno a loro il soave profumo del buon esempio e attirando a Me quanti passeranno o si fermeranno in questo "Roccolo" di anime, diventando entrambi il richiamo che attira a Me le anime che visiteranno questo unico Santuario del mio Amore Misericordioso.
Però mai devi dimenticare che Io mi sono sempre servito dei mezzi più insignificanti e piccoli per fare cose grandi e meravigliose; ho parlato a Balaam per mezzo di un asino, anziché per mezzo di un angelo, e così, come per avere un grande covone di grano occorre seminare un piccolo seme, coprirlo con la terra, straziarlo con acqua, sole, freddo, neve e finalmente farlo marcire e annientare perché fruttifichi e produca grano in grande abbondanza.
E ancora tutto ciò non basta perché il frutto possa servire come nutrimento per l’uomo, ma occorre che il grano venga triturato, poi macinato e trasformato in polvere; quindi la polvere passata al setaccio per dividere la crusca dalla farina e questa sia impastata con acqua e ben cotta, per servire da nutrimento o principale alimento per il sostentamento dell’uomo.
Così, tu devi passare per tutta questa elaborazione, per essere come io ti voglio, cioè voglio servirmi di te come alimento e sostegno di molte anime e che i figli e le figlie succhino da te la sostanza di questa elaborazione per darmi molta gloria in questo Santuario, con il soave profumo del sacrificio, dell’orazione, della rinuncia e con il continuo esercizio della carità e dell’amore ai più bisognosi". (Madre Speranza nel 1949; el pan 18, 991, 996-1000)
18 dicembre 1959
Adesso parliamo di altro. Figli miei, mi dispiace non potervi comunicare in italiano l’amore e la gioia che provo trovandomi tra voi in questo "roccolo" dove l’Amore Misericordioso sta operando tante meraviglie.
Finché non è arrivato il momento di costruire il Santuario dell’Amore Misericordioso non sapevo cosa fosse un "roccolo". È un luogo dove si catturano gli uccelli... e per l’Amore Misericordioso doveva trasformarsi in luogo dove si catturano le anime... io gli dicevo: "Signore, per piacere! Senza dubbio qui verranno le anime che vivono lontane da Dio e i Figli e le Ancelle dell’Amore Misericordioso con l’amore, la carità e il sacrificio, saranno per loro un richiamo come un tempo quei passerotti, con i loro gorgheggi, attiravano gli altri uccelli! Così le anime che vivono lontane da Dio e dalla Chiesa, che camminano senza meta e che volano ad occhi chiusi, cadranno in questo roccolo".
Beata Collevalenza! E non crediate che lo dica perché vengo da un’altra nazione, no! Lo ripeto: beata Collevalenza! Che ha avuto la grazia di essere la sede e il centro del roccolo... in questa collinetta, in questo paese sperduto, quasi senza vie di comunicazione... verranno da tutte le parti del mondo... perché? perché qui le attende il Signore, l’Amore Misericordioso. …
Nostro Signore, per fare cose grandi, sceglie sempre le persone più insignificanti del mondo; ne avete una prova, perché non avrebbe potuto trovare una peggiore di me. Si è servito di me portandomi anche da un’altra nazione; mi trovo qui dal 1940 e, come vedete, ancora non so parlare la vostra lingua... A Collevalenza il Santuario dell’Amore Misericordioso già risulta piccolo, ma col tempo avremo la gioia di costruirne uno più grande, come una Basilica; vedrete come sarà grande!
Quando dissi al vescovo di Todi che dovevamo costruire un nuovo e grande tempio, lui scherzando mi rispose: "Madre, la Chiesa che avete è anche già abbastanza grande per Collevalenza". Io, vedendo che scherzava gli ho detto: "Siccome il Signore è tanto grande non sa chiedere cose piccole". Rimase molto contento. Successivamente il vescovo venne qui e disse: adesso mi rendo conto che il Signore ha ragione nel dire che Collevalenza ha bisogno di una Basilica e si farà. …
Ecco che un giorno non molto lontano, Collevalenza diventerà una città e verranno a visitarla da tutte le parti del mondo. … Il Signore sarà contento e come Padre saprà ricompensarci generosamente per quel poco che facciamo. Ricompenserà abbondantemente i sacrifici di questi figli e figlie che certamente danno tutto quello che hanno, perché si possa costruire qui un Santuario all’Amore Misericordioso. … Pregate per me, non per la mia salute, ma perché possa dare al Signore tutto quanto mi chiede ".
(Madre Speranza nel 1959; el pan 21, 14-30)
![]() |
|
[Home page | Sommario Rivista]
realizzazione webmaster@collevalenza.it
ultimo aggiornamento
18 ottobre, 2021