studi Vangelo e santità laicale

Sac. Angelo Spilla, fam

 

Vangelo e santità laicale

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Bartolo Longo
fondatore del santuario della Madonna del Rosario di Pompei

 

Innalzato agli onori degli altari c’è pure chi è passato precedentemente dal movimento spiritista di tipo satanico e pure sacerdote satanista.

Parliamo del beato Bartolo Longo, fondatore e benefattore del Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei e artefice della rinascita di Pompei, contribuendo a trasformare quella valle, da valle pagana in valle cristiana devota al Santo Rosario.

Bartolo Longo (11 febbraio 1841 – 5 ottobre 1926) è nato a Latiano, in provincia di Brindisi. Incominciò gli studi presso il collegio dei Padri Scalopi di Francavilla Fontana, completando gli studi superiori in forma privata a Lecce.

Bartolo, di agiate condizioni economiche, si dedicò al ballo, alla musica e alla scherma. Suo padre Bartolomeo era medico.

Nel 1863, avvenuta l’annessione del Regno delle due Sicilia al Regno d’Italia, si iscrive nella facoltà di giurisprudenza presso l’Università di Napoli. Erano gli anni in cui anche nell’ambiente accademico prevaleva un forte anticlericalismo tanto da permettere a Bartolo, dopo aver letto il libro "Le Vie de Jesús" del filosofo francese Ernest Renan di aderire alla contestazione anticlericale. E seguendo pure le lezioni dei professori anticattolici come Augusto Vera, Beltranto Spaventa e Luigi Settembrini, Bartolo aderì a un movimento spiritista di tipo satanico, molto diffuso a quel tempo nel napoletano, dove divenne pure, per circa un anno e mezzo, un "sacerdote satanista".

Entrato subito dopo in forte crisi, Bartolo grazie all’amicizia che aveva con il suo compaesano, prof. Vincenzo Pepe, fu avvicinato con il dotto domenicano padre Alberto Maria Radente. Con i suoi consigli e la sua dottrina, Bartolo riprese con forte convinzione la fede cristiana e le pratiche religiose. Nel frattempo, nel 1864, si è laureato in Diritto.

Inizia così per Bartolo Longo una nuova vita. Cerca di evangelizzare gli stessi ambienti che l’avevano visto ribelle e lontano da Dio. Abbandona la stessa professione di avvocato per volersi dedicare alle opere di beneficenza, a Napoli, facendo voto di castità.

Qui conosce il futuro santo Ludovico da Casoria, la futura santa Caterina Volpicelli e la contessa Marianna Farnararo De Fusco, donna impegnata fortemente in opere caritative ed assistenziali. Seguì da qui la svolta decisiva per Bartolo.

Quando nel 1864 la contessa Marianna Farnararo rimase vedova, questa incaricò Bartolo ad essere amministratore di tutti i beni De Fusco; scelse pure un precettore per i suoi cinque figli ancora piccoli di età. La baronessa era rimasta vedova a soli 27 anni.

Fu così che Bartolo si stabilì nella residenza dei De Fusco prendendosi a carico dei possedimenti nella Valle di Pompei.

Con forte spirito cristiano e caritatevole qual’era, Bartolo cominciò ad avvicinare i contadini sparsi nelle campagne, insegnando il catechismo e facendo recitare il rosario, la cui pratica l’aveva appresa da padre Radente, che lo aveva fatto aggregare al Terzo Ordine di San Domenico.

Fu proprio in quelle campagne che Bartolo sentì una voce misteriosa che gli diceva: "Se propaghi il Rosario, sarai salvo".

Inizialmente si dette alla ricostruzione della chiesetta parrocchiale. Una pia suora, Maria Concetta de Litala, gli donò una vecchia tela, molto rovinata, raffigurante la Madonna i Trano, con Gesù bambino sulle ginocchia, in atto di consegnare la corona del rosario a Santa Caterina da Siena e a san Domenico di Guzman.

Restaurata alla meglio, la collocò in quella chiesetta esponendola al culto il 13 novembre 1875. Da quel momento si racconta che si cominciarono ad ottenere grazie e miracoli per intercessione della Madonna. Tanti erano i pellegrini che si rese necessaria costruire una chiesa più grande.

Su consiglio del vescovo di Nola, nel cui territorio ricadeva la Valle Pompeiana, il 9 maggio 1876 iniziarono i lavori per la costruzione del tempio, che terminò nel 1887.

In questo tempio venne quindi collocato il quadro della Madonna del Rosario.

Tutta l’opera della costruzione venne finanziata da innumerevoli offerte, date dalle Associazioni del Rosario sparse in Italia, divenendo così in breve tempo centro di grande spiritualità, elevato poi a santuario e basilica pontificia.

A fianco al nuovo tempio della Madonna del Rosario di Pompei, Bartolo Longo istituì un orfanotrofio femminile, la congregazione femminile delle Suore Domenicane figlie del S. Rosario di Pompei, un istituto per i figli dei carcerati, una tipografia per diffondere "Il Rosario e la Nuova Pompei", asili, scuole, ospizi per anziani, ospedale, laboratori e casa del pellegrino. Tra il 1933 e il 1939 venne costruito pure il massiccio campanile, alto 80 metri.

Bartolo ha pure scritto la conosciutissima "Supplica alla B. V. del Rosario", che viene recitata l’8 maggio e la prima domenica di ottobre.

Il 5 maggio 1901 fu inaugurata anche la facciata del Santuario e in tale occasione Bartolo Longo promise ai Pompeiani che un giorno la basilica sarebbe stata visitata dal Papa. Ad oggi effettivamente quattro volte c’è stata la visita del Papa: due con San Giovanni Paolo II, nel 1979 e nel 2003, e poi con Papa Benedetto nel 2008 e Papa Francesco nel 2015.

Non mancarono comunque le prove, le ingiurie e le calunnie nei confronti di Bartolo per la convivenza con la Contessa Marianna. Dopo un’udienza accordata loro da papa Leone XIII, il quale sollecitava una soluzione confacente, i due accettarono di sposarsi, con il proposito di vivere in amore fraterno, come avevano fatto fino allora. Ciò avvenne nella cappella privata del Vicario Generale di Napoli il 1 aprile 1885, mentre nel 1893 Bartolo offrì a Papa Leone XIII la proprietà del Santuario con tutte quante le opere realizzate.

Assieme alla contessa continuò ad essere padre dei poveri e degli orfani. Fino all’ultimo scrisse, pregò e lavorò instancabilmente per la Madonna. Lasciò scritto: "Il mio ultimo desiderio è quello di vedere Maria, che mi ha salvato e mi salverà dalle grinfie di Satana".

Bartolo morì a Pompei il 5 ottobre 1926. È stato beatificato il 26 ottobre 1980. I suoi resti mortali sono venerati nella Cappella a lui dedicata, annessa al Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei.

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ultimo aggiornamento 18 ottobre, 2021