San Giacomo apostolo

 

Dalla Lettera di San Giacomo

 

 

Soffrire con gioia

Considerate perfetta letizia, miei fratelli, quando subite ogni sorta di prove, sapendo che la prova della vostra fede produce la pazienza.

E la pazienza completi l’opera sua in voi, perché siate perfetti e integri, senza mancare di nulla. (Gc 1, 2-4).

Chiedere con fede

Se qualcuno di voi manca di sapienza, la domandi a Dio, che dona a tutti generosamente e senza rinfacciare, e gli sarà data. La domandi però con fede, senza esitare, perché chi esita somiglia all’onda del mare mossa e agitata dal vento; e non pensi di ricevere qualcosa dal Signore un uomo che ha l’animo oscillante e instabile in tutte le sue azioni. (Gc 1, 5-8).

Ricevere tutto dalle mani di Dio

Il fratello di umili condizioni si rallegri della sua elevazione

e il ricco della sua umiliazione, perché passerà come fiore d’erba.

Si leva il sole col suo ardore e fa seccare l’erba e il suo fiore cade, e la bellezza del suo aspetto svanisce. Così anche il ricco appassirà nelle sue imprese.

Beato l’uomo che sopporta la tentazione, perché una volta superata la prova riceverà la corona della vita che il Signore ha promesso a quelli che lo amano. (Gc 1, 9-12)

Il male non viene da Dio

Nessuno, quando è tentato, dica: «Sono tentato da Dio»; perché Dio non può essere tentato dal male e non tenta nessuno al male. Ciascuno piuttosto è tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo seduce; poi la concupiscenza concepisce e genera il peccato, e il peccato, quand’è consumato, produce la morte. (Gc.1, 13-15)

La vera devozione

A Lo sapete, fratelli miei carissimi: sia ognuno pronto ad ascoltare, lento a parlare, lento all’ira. Perché l’ira dell’uomo non compie ciò che è giusto davanti a Dio. (Gc. 1, 19-20)

 

B Siate di quelli che mettono in pratica la parola e non soltanto ascoltatori , illudendo voi stessi. Perché, se uno ascolta soltanto e non mette in pratica la parola, somiglia a un uomo che osserva il proprio volto in uno specchio: appena s’è osservato, se ne va, e subito dimentica com’era. Chi invece fissa lo sguardo sulla legge perfetta, la legge della libertà, e le resta fedele, non come un ascoltatore smemorato ma come uno che la mette in pratica, questi troverà la sua felicità nel praticarla. (Gc.1, 22-25)

 

C Se qualcuno pensa di essere religioso, ma non frena la lingua, inganna così il suo cuore: la sua religione è vana. Religione pura e senza macchia davanti a Dio nostro Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni e conservarsi puri da questo mondo. (Gc.1, 26-27)

Una legge di libertà

Fratelli miei, non mescolate a favoritismi personali la vostra fede nel Signore nostro Gesù Cristo, Signore della gloria… ma se fate distinzione di persone, commettete un peccato e siete accusati dalla legge come trasgressori.

Parlate e agite come persone che devono essere giudicate secondo una legge di libertà, perché il giudizio sarà senza misericordia contro chi non avrà usato misericordia; la misericordia invece ha sempre la meglio nel giudizio. (Gc. 2, 1; 9; 12-13).

La fede e le opere

Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere? Forse che quella fede può salvarlo?

Tu credi che c’è un Dio solo? Fai bene; anche i demoni lo credono e tremano.

Infatti come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta. (Gc. 2, 14; 18; 26).

Non peccare nel parlare

Fratelli miei, non vi fate maestri in molti, sapendo che noi riceveremo un giudizio più severo, poiché tutti quanti manchiamo in molte cose. Se uno non manca nel parlare, è un uomo perfetto, capace di tenere a freno anche tutto il corpo. (Gc. 3, 1-2).

 

Quando mettiamo il morso in bocca ai cavalli perché ci obbediscano, possiamo dirigere anche tutto il loro corpo.

 

Ecco, anche le navi, benché siano così grandi e vengano spinte da venti gagliardi, sono guidate da un piccolissimo timone dovunque vuole chi le manovra.

Così anche la lingua: è un piccolo membro e può vantarsi di grandi cose. Vedete un piccolo fuoco quale grande foresta può incendiare! Anche la lingua è un fuoco, è il mondo dell’iniquità, vive inserita nelle nostre membra e contamina tutto il corpo e incendia il corso della vita, traendo la sua fiamma dalla Geenna. (Gc. 3, 3-6).

Infatti ogni sorta di bestie e di uccelli, di rettili di esseri marini sono domati e sono stati domati dalla razza umana, ma la lingua nessun uomo la può domare: è un male ribelle, è piena di veleno mortale. (Gc 3, 7-8)

 

Con essa benediciamo il Signore e Padre e con essa malediciamo gli uomini fatti a somiglianza di Dio.

È dalla stessa bocca che esce benedizione e maledizione. Non dev’essere così, fratelli miei!

Forse la sorgente può far sgorgare dallo stesso getto acqua dolce e amara?

Può forse, miei fratelli, un fico produrre olive o una vite produrre fichi? Neppure una sorgente salata può produrre acque dolci. (Gc 3, 9-12).

Vera e falsa scienza: mitezza

Chi è saggio e accorto tra voi? Mostri con la buona condotta le sue opere ispirate a saggia mitezza.

Ma se avete nel vostro cuore gelosia amara e spirito di contesa, non vantatevi e non mentite contro la verità.

Non è questa la sapienza che viene dall’alto: è terrena, carnale, diabolica;

poiché dove c’è gelosia e spirito di contesa, c’è disordine e ogni sorta di cattive azioni.

La sapienza che viene dall’alto invece è anzitutto pura; poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, senza parzialità, senza ipocrisia.

Un frutto di giustizia viene seminato nella pace per coloro che fanno opera di pace. (Gc 3, 13-18).

Articolo precedente

Articolo successivo

[Home page | Sommario Rivista]


realizzazione webmaster@collevalenza.it
ultimo aggiornamento 08 febbraio, 2022