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ROBERTO LANZA |
Fa’, Gesù mio, che abbia sempre in mente che la carità e l’umiltà sono il fondamento della santità e che la raggiungerò solo con il tuo amore. Gesù mio, so che il mio povero cuore non riuscirà mai ad amarti come meriti, ma io ardo dal desiderio di amarti e unirmi a te, perché tu possa comunicarti a me. (Madre Speranza di Gesù).
Ho voluto scegliere un titolo un po’ "provocatorio" per questo articolo, perché mi sembra che, in questi tempi così difficili ed identificati come i tempi del Covid-19, ad essere infettato non sia soltanto il nostro corpo, ma anche il nostro cuore, ossia l’amore che portiamo dentro. Durante il primo lockdown, era diffusa la speranza che vivere un’esperienza così collettiva come la pandemia da Covid-19, ci avrebbe resi migliori, ed invece già dopo l’estate del 2020 il panico collettivo si è trasformato in un rancore diffuso, siamo tutti destabilizzati e confusi. Il Covid-19 non è solo una questione di salute ma è un virus capace di "alimentare" anche il nervosismo, la rabbia, l’impazienza, l’esclusione; corriamo il rischio di essere disillusi per la paura che tutto ciò non finisca mai.
Siamo davvero stanchi a livello emotivo!
Ma un virus così contagioso anche a livello esistenziale, si combatte lo stesso, ci sono degli anticorpi molto potenti che possono contrastarlo, uno in particolare che può illuminarci e ci può aiutare a continuare ad avere relazioni "sane" e a non chiuderci inesorabilmente: l’Amore di Dio!
Nessuna "realtà" è stata così tanto narrata, studiata e cantata
quanto l’amore, perché rappresenta una delle necessità più forti
della persona umana, rispetto alla quale ogni altro desiderio o
vantaggio sembra passare in secondo piano nella nostra
esistenza. Diciamoci la verità, non sempre riusciamo a cogliere
e a vivere il profondo valore che l’Amore porta con sé. Se
chiedessimo al "mondo" cosa starebbe dietro l’amore, la gran
parte delle persone risponderebbe sempre identificandolo con
qualcosa di materiale, come ad esempio il sentimento, o un
profondo affetto e calore personale. A colpo d’occhio una tale
risposta non dovrebbe sorprenderci più di tanto, infatti, i
sentimenti positivi che talvolta chiamiamo amore sono un aspetto
importante delle nostre relazioni personali. Ma l’amore,
quello vero, quello con la "A" maiuscola, viene troppo
spesso dimenticato, non considerato, se non per dire solo che è
"superato."
La nostra capacità di amare nasce dall’esperienza dell’essere amati, è così nelle relazioni umane come nella relazione con Dio. La prima "cosa" che di solito sperimentiamo appena veniamo alla luce è quella di essere accolti tra le braccia di qualcuno: il contatto e il calore del corpo, il suono della voce, lo sguardo della mamma e del papà, sono la prima comunicazione che il bimbo percepisce. Sperimentare queste "sensazioni" di benessere gli dà la gioia di essere al mondo, di sentirsi amato, di essere importante per qualcuno. Ugualmente se la nostra esperienza cristiana fosse soltanto il sentirsi in dovere di amare e di osservare i comandamenti, rischierebbe di impoverirsi in un moralismo sterile.
Che cosa è l’amore? Cosa significa amare?
Per l’uomo dell’era del Covid, credo che diventi sempre più difficile porsi simili domande; eppure, solo nella misura in cui è capace di dare una risposta all’amore,
sarà in grado di affrontare la domanda sul senso, non solo del proprio agire, ma soprattutto sulla conoscenza del proprio essere più profondo.
Dio ti ama, quante volte lo abbiamo sentito dire?
Dio ti ama, quante volte lo abbiamo sentito dire?
Forse ce lo hanno insegnato al catechismo, o lo hanno detto forse i nostri genitori, lo abbiamo sempre saputo che Dio ci ama, ma l’amore non si "sa", l’amore si "sente", si sperimenta. La domanda, allora, non è "Lo sai che Dio ti ama?", ma è "Hai mai fatto esperienza dell’amore di Dio?"
Probabilmente non è nemmeno giusto chiederti se tu ami Dio, il punto di partenza è che Lui ama te, solo dopo che avrai compreso questo sarai in grado di amarlo. Per troppo tempo abbiamo dato un’interpretazione "moralistica" del Cristianesimo, come se la cosa più importante della nostra fede fosse innanzitutto il "dovere."
Tuttavia, se a un uomo che ama e sa di essere amato chiedessimo perché sia felice, probabilmente egli non saprebbe cosa dire, è felice sente che la sua vita ha un senso e un successo, e ciò proprio perché è in grado di donare e ricevere amore. È questo il messaggio "senza tempo", che la Madre Speranza ci ha lasciato, ossia che Dio ci cerca con amore instancabile fino ad arrivare paradossalmente a non essere felice senza di noi; ci ha svelato il volto di Dio che non è quello di un giudice, ma di un Padre amorevole, che ha creato l’uomo per farlo partecipe della sua felicità, della sua stessa vita: "Gesù mi ama; mi ha pensato da tutta l’eternità e mi ha amato con amore speciale. Egli stesso mi ha chiamato a far parte della famiglia del suo Amore Misericordioso, cioè mi ha riservato un posto glorioso in cielo e, per meritarlo, mi ha dato da realizzare in questa vita la virtù della carità."1.
L’unica strada percorribile, per avere con il Cristo un rapporto
sincero e profondo, è quella di avere con Lui una storia di
amore originale, nessun’altra "strada" può essere battuta al
di fuori di questa. Solo allora la nostra vita diventerà
significativa, sarà capace di dare significato; riusciremo in
questo solo quando avremo un rapporto d’amore con il
Signore dove nutrire i nostri affetti più profondi. Se potessimo
ritornare indietro nel tempo e se avessimo la possibilità di
intervistare la Madre Speranza, su questo argomento, credo che
risponderebbe in questo modo: "Gesù per me è tutto. Tutto
perché non c’è nulla al di fuori di Lui. Gesù per me è l’Amore,
è la manifestazione della misericordia, l’incarnazione
dell’Amore Misericordioso, è il Tutto dell’Amore. La mia
vocazione non è stata l’esperienza di chi non ha rischiato
nulla, ma l’esperienza di chi ha lasciato tutto per amore
dell’Amore Misericordioso." Non so se riusciamo a cogliere,
fino in fondo, questa profondità carismatica e a viverla, non
possiamo più pensare, infatti, di slegare le nostre azioni e i
nostri pensieri, dalle azioni e dai pensieri di Gesù Cristo;
nessuna "cosa" della nostra vita è fuori da Gesù, ma tutto è
dentro la sua vita. La Madre ha vissuto tutta la sua esistenza
con questo unico obiettivo, ossia quello di arrivare a possedere
tutto e quel "tutto", per lei, è sempre stato, solo e soltanto
l’amore del Cristo.
Non ha mai dimenticato, nel suo cuore, la risposta che aveva dato all’Amore Misericordioso: "se c’è Gesù mi basta tutto", perché da sempre Lui era stato il suo tutto nell’amore. Così sottolineava ancora: "Ricordiamo che Gesù prima infiamma il cuore, poi la nostra volontà e il desiderio di amarlo appassionatamente. Questi pensieri sono un tormento per l’anima innamorata, cioè per quelle anime che hanno la grazia di amarlo, ma che vogliono amarlo molto di più e ne se sentono incapaci"2.
Nella mia vita e in tutto quello che faccio, si manifesta l’amore di Dio? Come amare, allora, nel tempo del Covid?
Nella mia vita e in tutto quello che faccio, si manifesta l’amore di Dio? Come amare, allora, nel tempo del Covid?
Quando uno non mi giudica, lì c’è amore...quando uno mi ascolta, lì c’è amore... quando uno sa capirmi e sa entrare nei miei "panni", lì c’è amore... quando uno mi dice: "Io ci sono e sto con te...", lì c’è amore. Quando uno mi dice: "Ti chiedo scusa per ciò che ho detto o fatto...", lì c’è amore. Quando uno si prende concretamente cura di me, lì c’è amore. Quando uno mi dice: "Grazie... È bello quello che tu dici... Che bella persona che sei...", lì c’è amore. Quando uno mi dice: "Lo faccio io... ti do io una mano...", lì c’è amore. Quando uno mi dice: "Adesso basta, ti ho perdonato", lì c’è amore.
Dio ha rivelato il suo Amore Misericordioso, donando tutto, non guadagnandoci qualcosa, ma rimettendoci tutto, perfino il "tesoro" più caro che aveva: la vita di suo Figlio. Dio ha mostrato il suo amore, non sacrificando i suoi figli al proprio "onore", ma offrendo se stesso per la loro felicità. C’è davvero tanto da riscoprire in tutto questo "materiale" che abbiamo evidenziato, una verità che ormai nei nostri giorni del Covid abbiamo abbandonato, dimenticato, non sentiamo più nostra. Noi non veniamo dal nulla, non potevamo darci da soli l’esistenza, siamo stati creati a immagine e somiglianza di Dio, il nostro essere proviene da Lui, non è una cosa da poco. Il nostro "destino" è quello di partecipare, in modo pieno, al circolo d’amore trinitario.
Cos’è questo se non amore?
Una domanda il Signore, prima o poi, ci farà: "Che cosa hai fatto della tua vita?" L’avremo spesa imparando a servirlo e a vivere per amore? Avremo portato frutto nell’amore? Avremo dato TUTTO? Conoscere l’Amore Misericordioso significa sentire il "fascino" irresistibile di una vita donata per il Vangelo, una vita realizzata, vissuta nel dono totale di sé agli altri. Se hai Dio hai tutto; ma se hai tutto e non hai Dio, non hai niente. Per gonfiare un palloncino basta un po’ di aria, per riempire il cuore dell’uomo occorre l’infinito amore di Dio, altrimenti rimane vuoto.
Come concludere?
Vorrei riportare un brano della lettera enciclica Redemptor Hominis di Giovanni Paolo II°, perché credo che rappresenti e sintetizzi molto bene il "cammino" di questa riflessione: "L’uomo non può vivere senza amore. Egli rimane per se stesso un essere incomprensibile, la sua vita è priva di senso, se non gli viene rivelato l’amore, se non s’incontra con l’amore, se non lo sperimenta e non lo fa proprio, se non vi partecipa vivamente"3.
È questa l’autentica gioia della nostra identità più profonda, del nostro essere figli di Dio: sentirsi amati e sentirsi capaci di amare
Ecco la "passione carismatica" che portava nel cuore la Madre Speranza!
Accogliere l’amore di Dio, perché se veramente lo porremo al centro della nostra vita diventeremo capaci di fare fiorire una "nuova fantasia dello Spirito", che sarà in grado di sorprendere e di dare nuova vita anche in questi tempi così difficili e tenebrosi. Se abbiamo gente che sa amare, abbiamo gente che rende sensibile e visibile la presenza di Dio tra gli uomini. Ecco, allora, il grande annuncio dell’Amore Misericordioso: puoi nasconderti finché vuoi, Dio ti verrà sempre a cercare, verrà a cercarti proprio là dove sei fuggito e nascosto, perché gli appartieni, sei SUO FIGLIO, sei stato generato nell’AMORE!
Noi non siamo cristiani perché amiamo Dio, siamo cristiani perché crediamo che Dio ci ama…e tu ci credi ancora che l’Amore di Dio è più forte, è più grande di ogni cosa?
Il virus dell’Amore Misericordioso di Dio è quello da contagiare, non il Covid!
Lascio a te, al termine di questa meditazione, la "responsabilità" di trovare, per la tua vita, la conclusione più opportuna e più legittima da vivere. Ma permettimi ancora una volta, a Te che hai letto queste poche righe, di consegnarti un programma di vita: "Hai cominciato a vivere?" Hai amato?... Forse non ho amato..." Allora sappi che se prima non comincerai ad amare…non inizierai mai a vivere...perché siamo stati creati per testimoniare l’Amore di Dio… per perderci nell’Amore del Cristo…per essere Amore Misericordioso…per essere tutto nell’AMORE!
…e così sia…!
1 Consigli pratici (1933) (El Pan 2)
2 Consigli pratici (1933) (El Pan 2)
3 Giovanni Paolo II° Lettera Enciclica REDEMPTOR HOMINIS n.10
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ultimo aggiornamento
08 febbraio, 2022