ROBERTO LANZA

 

"Fra tutte le cose belle di cui è possibile godere qui sulla terra, la più grande è quella di vivere uniti a Maria; Essa ci prepara per la felicità suprema che consiste in vivere in Dio"1.

(Madre Speranza)

L’immagine di Maria come Mediatrice riveste una posizione importante nella rivelazione del carisma dell’Amore Misericordioso, se non dominante, per la sua completezza e per sua originalità. Siamo sicuri che fin dall’eternità, Maria è stata un progetto di grazia dell’Amore Misericordioso, di un Dio che è Padre. La storia dell’uomo deve essere considerata proprio a partire da questo progetto di salvezza: il piano salvifico preannunciato da Dio fin dal principio ha avuto origine e compimento con l’incarnazione del Verbo nel seno della Vergine Maria per opera dello Spirito Santo. Iniziando l’enciclica Redemptoris Mater, Giovanni Paolo II° così scriveva: "La Madre del Redentore ha un preciso posto nel piano della salvezza, perché, quando giunse la pienezza del tempo, Dio mandò suo Figlio nato da donna.[…]"2.

C’è tuttavia chi non riesce a immaginare la ragione per la quale Gesù ha offerto a noi come madre la Sua; ebbene in questo modo Lui ha voluto con il suo immenso amore donarci ogni possibile mezzo di salvezza. Ciascuno conosce le delicatezze, i sacrifici, l’amore che una madre sa offrire nell’arco della sua vita e come nel nome di "mamma" si racchiudano i più dolci sentimenti e le attese più grandi del nostro cuore. Quale gioia per noi sapere e pensare che in Cielo abbiamo una Madre che continuamente supplica Gesù per noi e che desidera ricolmarci di grazia. Un’impostazione carismatica di mediazione che troviamo in maniera determinate anche nella genesi del nostro carisma. Cristo, Amore Misericordioso, non ha forse fatto proprio questo? Sulla croce implorando il perdono per ogni uomo non ha forse svolto questa attività sacerdotale di mediazione?

La parola "mediatrice" è stata usata con precisione ed entusiasmo anche dal Papa Giovanni Paolo II°, quando parla di "mediazione materna" nella terza parte della Sua Enciclica Redemptoris Mater: "[…] Nel testo giovanneo, invece, dalla descrizione dell’evento di Cana si delinea ciò che concretamente si manifesta come nuova maternità secondo lo spirito e non solo secondo la carne, ossia la sollecitudine di Maria per gli uomini, il suo andare incontro ad essi nella vasta gamma dei loro bisogni e necessità […] La sua mediazione, dunque, ha un carattere di intercessione: Maria «intercede» per gli uomini. "Fate quello che egli vi dirà"3.

Per quanto possiamo cercare parole che possano abbracciarla totalmente o che esauriscano il nostro argomentare, possiamo essere d’accordo che non è facile parlare di Lei: è la Vergine, è l’Inarrivabile, è l’Unica, è la Perfetta, pensata così da Dio dall’eternità. La stessa Madre Speranza non ha scritto molte pagine sulla Madonna, ma le poche righe che ha scritto hanno una grande profondità: "La persona che ama la Vergine santissima non deve aver timore di nessuna cosa", ripeteva convinta.

Io credo che il "ritratto" vero della Madre Speranza e del nostro Carisma resterebbe "incompleto" se non si desse rilievo, a questa componente spirituale mariana. Così si esprimeva in merito la Madre: "Egli (il Signore) sapeva molto bene che per camminare sulla via del dolore e del sacrificio avevamo bisogno dell’affetto di una madre. Infatti, quando c’è la mamma non esistono pene insopportabili, perché il loro peso non ricade tutto e solo su di noi: lei ci è sempre accanto a sostenere il peso maggiore. Gesù, che ben conosce le necessità del cuore umano, ci ha donato Sua madre, avendo prima sperimentato Egli stesso sulla croce l’eroismo di una Madre così buona, la sua fedeltà, il suo amore, la sua incoraggiante compagnia"4.

Quello che colpisce in queste parole così come in altri passaggi dei suoi scritti o negli atti fondativi delle due Congregazioni religiose è che nella Madre Speranza è davvero trasparente trovare una vera e propria "dottrina mariana". La Madre Speranza quando, nel 1930, fondò la Congregazione delle Ancelle dell’Amore Misericordioso, nelle Costituzioni aveva posto come protettrice la Madonna. Il titolo mariano, da lei adottato agli inizi, era quello della Madonna della Mercede, considerandola come intermediaria per la salvezza dei cristiani. Aveva però sempre in mente la devozione a Maria Mediatrice; sembra addirittura che nell’abito delle suore, mostratole dalla Madonna, la figura di Maria Mediatrice fosse incisa, fin dall’inizio, in una delle facce della medaglia che si trovava nella corona del rosario.

 

Quali, dunque, gli elementi carismatici da incarnare nella nostra vita?

Sono gli atteggiamenti di Maria, colei che con la sua fede ha consentito che il Figlio di Dio abitasse la nostra storia e ci rivelasse il volto di Dio come Padre Misericordioso: "Che regalo faranno i Figli dell’Amore Misericordioso e le Ancelle dell’Amore Misericordioso a Maria Mediatrice che è la Protettrice delle due Congregazioni?"5. Non ci sbagliamo se partiamo proprio dal "percorso mariano", nei quali viene presentata la figura di Maria come la prima umile e fedele Ancella dell’Amore Misericordioso:

1° L’Incarnazione: Maria con il suo consenso umile nella fede, diventa serva del progetto misericordioso di Dio: un disegno di Misericordia.

2° La Visitazione: Maria sperimenta il primo annuncio della Misericordia, con la gioia per la "santificazione" di Giovanni Battista nel grembo di Elisabetta.

3° Sotto la Croce: Maria è la madre che accompagna il Cristo nella missione di redimire il cuore dell’uomo, sta nell’ombra, rivelandosi apertamente Madre di Misericordia.

4° Nel Cenacolo: Maria attende e implora lo Spirito dell’Amore Misericordioso sugli Apostoli e sulla Chiesa per compiere l’opera di salvezza e di misericordia.

5° Nell’Assunzione: Maria è ora accanto ad ogni uomo collaborando alla sua santificazione, è guida sapiente al compimento della volontà di misericordia di Dio.

Da tutto questo "materiale" emergono due fondamentali disposizioni di Maria:

Abbandono e disponibilità totale in Dio.

Attenzione e sollecitudine per gli altri.

Non sono forse anche questi i due principali "pilastri" che sorreggono la rivelazione dell’Amore Misericordioso? La spiritualità dell’Amore Misericordioso non è forse incentrata nel dono e nell’abbandono totale di sé al Padre (obbedienza-abbandono) e agli amici-nemici (misericordia)? Non è forse una spiritualità sacerdotale e caritativa? La Madre Speranza in tutti i suoi scritti ha sempre evidenziato una grande verità: "Dio vuole che tutti gli uomini, suoi figli, siano felici e cerca la loro felicità con tutti i mezzi, come se Lui non potesse essere felice senza di loro."

Maria è stata una donna di Speranza, una speranza che è nata dalla meraviglia di sperimentare la "potenza" della grazia: "ha fatto in me cose meravigliose.", ha fatto dei miei giorni, un tempo di stupore; della mia vita un luogo di prodigio. Il canto di Maria nasce da una esperienza felice e gioiosa, ha compreso la misericordia di un Dio che vuole mettere le sue mani nel profondo della vita degli uomini, nelle ferite della storia. È l’annuncio dell’innamoramento di un Dio appassionato, che cerca con tutti i mezzi di far felice i propri figli, che li cerca con amore instancabile. È la speranza che ci è stata consegnata dal carisma dell’Amore Misericordioso e che dobbiamo solo vivere: "Ah, figlie mie! come è sventurata quella creatura per la quale non brilla la luce della speranza cristiana!"6 Maria è la donna che ha interrotto la catena dei "NO" che l’umanità ha detto e continua a dire a Dio: la creatura la cui libertà si è resa totalmente disponibile all’azione di Dio.

 

Fratello mio, qual è oggi la tua Speranza?

Maria, è stata anche una creatura perfetta nel preparare la strada al Signore, perchè ci viene presentata come Colei che ha preparato questa via e ha accolto nella sua vita la Parola, in tutta la sua potenza ed efficacia, capace di trasformare una intera esistenza. Dio ha scelto il grembo di una donna, di un villaggio piccolo e sconosciuto, per farne la dimora del Suo Figlio, per preparare la via della salvezza. A Gesù interessa il nostro cuore; è lì che dobbiamo preparare le vie, colmare i vuoti, cambiare, convertirci. Forse anche tu, hai qualche "sentiero da raddrizzare", non sempre, infatti, seguiamo la via giusta, quella che Gesù ci indica nel Vangelo: la via dell’amore, del dono, del servizio. A Colui che viene si deve preparare la strada, una strada che è nel deserto del nostro cuore, e da esso si devono togliere le alte montagne di una fede superficiale e sterile e le profonde valli della nostra disobbedienza.

 

Fratello mio, su quale strada stai camminando?

A volte non vediamo il risultato del nostro sforzo, vogliamo convertirci e migliorare qualche aspetto della nostra vita e non ci riusciamo. Se Maria fu esempio di tutte le virtù, particolarmente forte e luminoso fu l’esempio della sua pazienza. Perfino nell’episodio delle nozze di Cana, troviamo un’espressione di Gesù finalizzata ad evidenziare la sua pazienza: "che ho da fare con te, Donna?" Tutta la vita di Maria fu un continuo accettare la volontà di Dio ed offrire la sua vita: dal silenzio da conservare dinanzi a Giuseppe in occasione della sua divina gravidanza, dalla profezia di Simeone, dalla fuga e la permanenza in Egitto, dallo "strazio", dai dolori e dalle angosce al saperlo perseguitato, alla permanenza eroica ai piedi della Croce, dalla spada che le trafisse il Cuore quando Gesù fu deposto sulle sue braccia.

La logica dell’Amore Misericordioso di Dio non è la nostra, ognuno di noi è prezioso, importante, ognuno di noi merita, attese estenuanti, da parte di Dio, perché Egli non si rassegna a stare senza l’uomo. Sembra di riascoltare le parole della nostra novena: "Ricevi questo figlio, te lo raccomando con tutta l’insistenza del mio cuore materno"7.

 

Fratello mio, sai attendere il passaggio del Signore?
Come concludere?

Lascio a voi, che avete letto queste poche righe, la risposta definitiva da dare al Signore. Una verità è però incrollabile: quando cadiamo nello sconforto e abbandoniamo la via, che ci soccorra il "rifugio dei peccatori", la "porta del cielo", impariamo ad amare Maria per affidarci fiduciosi a Lei come ad una tenera mamma, sicuri che supplicherà suo Figlio, affinché ci conceda in abbondanza grazia e fortezza: "Per questo noi dobbiamo sforzarci di imitare la Madre del buon Gesù e Madre nostra, preferendo sempre invocarla come Mediatrice."8 Solo un Dio straordinariamente buono e misericordioso poteva pensare di donarci questa dolce creatura "incastonata" nel grande acquarello della creazione e della nostra redenzione. Questo è stato il "diamante prezioso" e la grande ricchezza carismatica racchiusa nell’Amore Misericordioso: un dono totale, gratuito, incondizionato, niente della misericordia di Dio è stato risparmiato. In Maria Mediatrice ogni uomo, può divenire santo, giusto, perfetto figlio di Dio: "Figlio, ecco la tua Madre".

Sarà il rivivere fino in fondo quel bellissimo dialogo: "Mamma, da dove sono venuto? Dove mi hai raccolto? La Madre strinse al petto il proprio figlio e sussurrò: "Eri un desiderio dentro al mio cuore" …il cuore dell’Amore Misericordioso… la parte migliore, che non ci sarà mai tolta.

 

E così sia!


1 El Pan 2,72

2 Gal.4,4-6

3 RM n.21

4 El Pan. 2,71

5 El pan 20, circ 633-635 9 settembre 1959

6 Ancelle dell’Amore Misericordioso (1943) (El Pan 8)

7 Novena all’Amore Misericordioso – I giorno

8 Nel 25° Anniversario della fondazione delle AAM (1955) El Pan 15

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ultimo aggiornamento 03 giugno, 2022