STUDI
 
Padre Gabriele Rossi fam

La missione ecclesiale di Suor Faustina Kowalska

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Per comprendere in profondità lo spirito che anima l’Enciclica Dives in misericordia, non si può fare a meno di tenere presenti le rivelazioni private concesse a Suor Faustina Kowalska, mistica polacca che lo stesso Giovanni Paolo II ha elevato solennemente agli onori degli altari1.

 

a. Cenni biografici

Suor Maria Faustina Kowalska nacque in Polonia, nel villaggio di Glogowiec, il 25 agosto 1905, terza di dieci figli, dai coniugi Stanislao Ko-walski e Marianna Babel. La famiglia, molto povera, era dedita al duro lavoro dei campi. Due giorni dopo la sua nascita, venne battezzata presso la Chiesa parrocchiale di Swinice Warskie e le fu imposto il nome di Elena.
Già all’età di sette anni (1912), durante la recita dei Vespri davanti al Santissimo solennemente esposto, la piccola Elena avvertì per la prima volta nell’anima una voce che la invitava alla perfezione. A nove anni (1914), in occasione della prima Comunione, si sentì fortemente attratta e unita al Signore. Durante tutta l’infanzia si distinse per l’amore alla preghiera, la laboriosità, la docilità e una grande sensibilità verso le miserie umane.
Quando ebbe dodici anni (1917), fu aperta a Swinice una scuola elementare con quattro classi; poté frequentare solo per due anni e parte del terzo, perché poi dovette cedere il posto agli alunni più piccoli di lei.
Le condizioni economiche della famiglia costrinsero Elena a cercare un lavoro. Fu così che andò a servizio, per circa un anno, presso la famiglia di un fornaio; e durante questo periodo maturò il desiderio di consacrarsi al Signore (1920). I genitori però non acconsentirono al suo proposito perché, da una parte, non avevano i mezzi per procurarle la dote e il corredo; e dall’altra, erano molto legati alla figlia sul piano affettivo. Sicché la ragazza dovette tornare a lavorare come inserviente presso altre famiglie…
Nel frattempo però non tralasciava la cura della sua vita spirituale: preghiera, frequenza alla S. Messa e alle funzioni liturgiche, istruzione religiosa e ricezione del Sacramento della Cresima (1922).
Essendo ormai giunta all’età di 18 anni (1923), chiese di nuovo e con maggiore insistenza ai genitori la sospirata autorizzazione, ma tutto fu inutile… Costretta ancora una volta ad accantonare l’idea dell’ingresso nella Vita Religiosa, tornò alla sua normale esistenza di giovane. Ma non le fu concesso il tempo di distrarsi più di tanto con le cose del mondo: infatti, in occasione di un ballo, le apparve Gesù stesso, tutto sanguinante, il quale le disse: “Quanto tempo ancora ti dovrò sopportare?”. Elena allora lasciò la festa da ballo e, senza salutare neppure i genitori, partì per Varsavia.
Ma le difficoltà non erano ancora finite: bussava infatti di convento in convento per essere accolta, ma veniva sistematicamente rifiutata sempre a causa della dote. Alla fine, nell’estate del 1924, le si aprirono le porte del Convento delle Suore della B. Vergine Maria della Misericordia. La madre Superiora le concesse di andare a servizio ancora per un anno, per conoscerla meglio e racimolare quanto le occorreva. E finalmente, il 1° agosto 1925, iniziò il postulantato: Elena aveva ormai quasi vent’anni.
Nell’aprile del 1926 si trasferì a Cracovia per iniziarvi il biennio di noviziato tramite il rito della vestizione religiosa e l’imposizione del nuovo nome: Suor Maria Faustina. Seguì poi la prima professione (aprile 1928), rinnovata annualmente fino alla emissione dei voti perpetui (maggio 1933).
La nuova religiosa si distinse nella generosa e umile laboriosità, nell’ obbedienza assoluta, nella profondità della vita interiore, nella preghiera continua, nella cordialità del carattere e nella disponibilità a prestare aiuto e consiglio alle consorelle. Lavorò in diverse Case della Congregazione, più a lungo a Cracovia, Plock e Vilnius, svolgendo successivamente le mansioni di cuoca, ortolana e portinaia. Non era possibile comprendere all’esterno quanto di assolutamente straordinario si stava realizzando nella sua anima.
Il 22 febbraio 1931 le apparve il Signore Gesù ordinandole di dipingere una sua immagine, sul modello di quella medesima visione, per divulgarne la devozione in tutto il mondo. E da allora si intensificò tra il Misericordioso Gesù e l’umile Faustina un dialogo appassionato e crocifiggente, narrato dalla stessa in un Diario (La Misericordia divina nella mia anima), redatto in obbedienza al proprio direttore spirituale, don Michele Sopocko.
Il Diario rivela tutta la profondità della sua vita interiore. Il Signore, oltre ad assegnarle una missione di portata mondiale, le concedette grandi doni di carattere mistico, ai quali lei cercò di corrispondere generosamente in vista della perfetta unione con il suo Dio nella carità: rivelazioni relative al mistero della Divina Misericordia; visioni e apparizioni; profezie e introspezioni interiori; stimmate nascoste e unione mistica…
Gli ultimi anni della sua vita furono un vero calvario: per i tormenti procuratigli dalla grave malattia tubercolotica che si veniva manifestando; per le prove interiori legate alle sue esperienze mistiche; e per i disagi morali causati dalle accuse che le facevano di simulazione e di isterismo.
La malattia la minò inesorabilmente, fino a stroncarla alla giovane età di 33 anni: morì in concetto di santità a Cracovia, il 5 ottobre 1938.
E’ stata beatificata il 18 aprile 1993 e canonizzata il 30 aprile 2000, sempre da Giovanni Paolo II, la domenica in albis. Le sue spoglie mortali riposano presso il Santuario della Divina Misericordia, a Cracovia.

 

b. Una missione di portata ecclesiale

Diciamo subito che la figura di Suor Faustina appare assai ben definita nella specificità del suo dono carismatico e nell’ampiezza della sua missione ecclesiale: si tratta cioè di una mistica di 33 anni alla quale è stato concesso di accostarsi al mistero insondabile della Misericordia del Signore perché poi ne parlasse a tutta la Chiesa in una forma piana e coinvolgente. È proprio in relazione a questa missione di carattere circoscritto e universale che vanno interpretate alcune espressioni contenute nel suo Diario:

“Nell’Antico Testamento mandai al mio popolo i profeti con i fulmini. Oggi mando te a tutta l’umanità con la mia misericordia. Non voglio punire l’umanità sofferente, ma desidero guarirla e stringerla al mio cuore. Faccio uso dei castighi solo quando essi stessi mi costringono a questo; la mia mano afferra mal volentieri la spada della giustizia. Prima del giorno della giustizia mando il giorno della misericordia”. (Diario, pag. 522)
“Per punire ho tutta l’eternità ed ora prolungo il tempo della misericordia; ma guai a loro se non riconosceranno il tempo della mia venuta. Figlia mia, segretaria della mia misericordia, non solo ti obbligo a scrivere sulla mia misericordia e a diffonderla, ma anche ad impetrare grazia per loro, affinché anch’essi adorino la mia misericordia”. (Diario, pag. 394)
“Voglio che tutti i momenti liberi li impieghi a scrivere sulla mia bontà… Questo è il tuo incarico e il tuo compito per tutta la vita: far conoscere alle anime la grande misericordia che ho per loro ed esortarle alla fiducia nell’abisso della mia misericordia”. (Diario, pag. 516)
“Sappi che il mio cuore è la misericordia stessa. Da questo mare di misericordia le grazie si riversano sul mondo intero… Ogni miseria affonda nella mia misericordia e da questa sorgente scaturisce ogni grazia salvifica e santificante. Desidero che il tuo cuore sia la sede della mia misericordia. Desidero che essa si riversi sul mondo intero tramite il tuo cuore… Tu conosci tutto l’abisso della mia misericordia; attingi perciò da esso per te e soprattutto per i poveri peccatori”. (Diario, pag. 584-585)

Cosciente del singolare incarico che il Signore le affidava, Suor Faustina vi si consacrò totalmente, proiettandosi anche oltre la morte:

“Avverto bene che la mia missione non finirà con la mia morte; anzi, con essa incomincerà. O anime dubbiose, solleverò per voi il velo del paradiso, per convincervi della bontà di Dio, perché non continuiate a ferire con la diffidenza il cuore dolcissimo di Gesù”. (Diario, pag. 127)

Vediamo dunque con quali modalità operative questa missione è stata concretamente affrontata e portata a compimento.

(Continua)


1 Per questa presentazione ci si è avvalsi di due testi curati dalla Congregazione della B. V. M. della Misericordia: Introduzione, in SUOR FAUSTINA KOWALSKA, La Misericordia divina nella mia anima. Diario della Beata Suor Faustina Kowalska, Lib. Ed. Vaticana, 1996; e Gesù, confido in Te!, Ed. Shalom, Camerata Picena 1994.


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ultimo aggionamento 13 giugno, 2009