DI GENERAZIONE IN GENERAZIONE |
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Vivo questo evento con una certa commozione perché quella Provvidenza che va tracciando la storia - spesso in modo a noi impercettibile - oggi sembra in qualche modo voler suggellare quanto avvenne molti anni fa. Oggi come ieri, si tratta di un incontro, sia pure insolito: lincontro tra Thérèse de Lisieux e Madre Speranza. Nella vita non si sono conosciute, ma sono state unite da una missione, da un ideale.
Il primo incontro, se così si può dire, probabilmente avvenne nel lontano 1905 e segnò la vita di una bambina, Maria Josefa Alhama Valera, che anni più tardi sarebbe diventata Madre Speranza di Gesù.
Il secondo incontro, anche questo non comune, avverrà domani mattina, 8 giugno, quando lurna delle reliquie di Santa Teresa di Lisieux sosterà nella Cripta del Santuario dellAmore Misericordioso di Collevalenza, dove, riposa il corpo di Madre Speranza.
Anche se la maggior parte dei presenti conoscerà già penso - la figura di Madre Speranza e lOpera da lei realizzata, mi sembra opportuno fornire alcuni cenni storici sulla sua vita per poi accennare al rapporto tra lei e Teresa di Lisieux.Madre Speranza, la prima di nove figli, nacque a Santomera (Murcia, nel sud della Spagna) il 30 settembre 1893. Dalletà di 7-8 anni, andò a servizio presso il parroco del suo paese e fu lì che imparò a leggere e scrivere, con laiuto delle sorelle del parroco. A causa della povertà in cui versava la sua famiglia, infatti, non poté frequentare corsi regolari.
Fu in questo periodo che avvenne lincontro con Teresa di Lisieux. Madre Speranza lo raccontò diverse volte. A questo proposito, vorrei leggere la testimonianza di Padre Arsenio Ambrogi presente in Collevalenza il giorno che da Parigi arrivò al Santuario la statua di Teresa di Lisieux:Hanno portato dalla Francia perché stesse nel Santuario dellAmore Misericordioso, la statua lignea di Santa Teresa del Bambino Gesù; lhanno calata dal camioncino, là sul cortile interno della nostra Comunità. Io mi trovavo nel pomeriggio proprio assieme alla Madre, (eravamo noi due soli) ed essa era lì, vicino alla piccola statua e la accarezzava come si accarezzerebbe una bambina e dolcemente le disse: Figlia mia, qui devi lavorare, perché ci troviamo nel Santuario dellAmore Misericordioso.
Poi si volse di scatto verso di me e mi disse: Vede, Padre: questa qui io lho conosciuta che avevo dodici anni. Io feci subito un calcolo: la Madre é nata il 30 settembre 1893, Teresa del Bambin Gesù é morta il 30 settembre 1897 dico: Madre, come ha fatto a conoscerla se, quando lei aveva dodici anni, questa era morta da otto anni? Lei sorrise e proseguì: Stavo in casa dello zio sacerdote, sentii suonare il campanello, scesi giù e vidi una Suora tanto bella che mai avevo visto. Mi meravigliai che non portasse le bisacce per raccogliere lelemosina, pensavo infatti che fosse una suora questuante e le dissi subito: Suora, dove mette la roba che le do se non ha neanche le bisacce? E lei mi rispose: Bambina, io non sono venuta per questo! Ma sarà stanca del viaggio? Prenda una sedia! - Non sono affatto stanca. Con questo caldo avrà sete! - Non ho sete. Allora che vuole da me? E lei mi disse: Vedi bambina, io sono venuta a dirti da parte del buon Dio che tu dovrai cominciare dove ho finito io. E mi parlò a lungo della devozione allAmore Misericordioso che avrei dovuto diffondere in tutto il mondo. Ad un certo punto mi voltai e la suora non cera più. Era proprio Lei, sa! Era proprio Lei. E dicendo questo additava la statua di Santa Teresa del Bambino Gesù che era lì in mezzo a noi.
Mi colpì quellespressione son venuta a dirti da parte del Buon Dio, le Bon Dieu dei francesi; gli spagnoli non avrebbero detto il Buon Dio, ma el Buen Jesús.
Anche questo particolare mi ha fatto sempre pensare alla genuinità della notizia e parlando della devozione allAmore Misericordioso aggiunse anche il particolare: Dio non vuol essere più sentito come un giudice di tremenda maestà, ma come un Padre buono. È questa la missione che io ho ricevuto da diffondere per il mondo intero (4545).
COSA ACCOMUNA, DUNQUE, QUESTE DUE FIGURE? |
Metto in evidenza due considerazioni.
Luna nata in Francia e laltra in Spagna, entrambi verso la fine dell800; in tutte e due la risposta ad una chiamata di speciale consacrazione, con il forte anelito di santità.
Mi pare opportuno sottolineare che, trattando della devozione e della dottrina dellAmore Misericordioso, quando si parla di Santa Teresa di Lisieux, di Santa Faustina Kowalska, di Madre Speranza, non si intende parlare di persone che hanno inventato o scoperto una dottrina nuova, ma si parla di loro come di tanti altri che sono stati chiamati dal Signore a preparare nel corso dei secoli, per questi nostri tempi, una particolare rivelazione della misericordia di Dio.
Tra tutte queste persone si può ricordare:
Santa Margherita Maria Alacoque, che propaga la devozione al Sacro Cuore (1647-1690);
Madre Rafols (1701-1853), fondatrice delle Figlie della Carità di SantAnna che già il 19 aprile del 1815 scrive tra virgolette alcune parole che dice di avere ricevuto dal Sacro Cuore di Gesù: Giacché a voi non vi commuovono questi prodigi del Mio Amore Misericordioso... Io farò un altro gesto di Amore Misericordioso... il Mio Amore Misericordioso sta aspettando... (8131), ecc.;
Poi, Santa Teresa di Gesù Bambino (1873-1897) che, alla fine dellottocento, si offre vittima allAmore Misericordioso;
Suor Benigna Consolata Ferrero, una visitandina di Como, che ebbe la missione di far credere nella misericordia divina e alla quale il Signore nel 1916, anno della sua morte, rivela i Suoi piani e i Suoi desideri: sto preparando la Opera della Mia Misericordia; Io desidero che lumanità rinasca e desidero che questo avvenga per intervento del Mio Amore (8133);
E ancora il gesuita Padre Daniele Considine che nel 1921 scrive parole di incoraggiamento fondate sulla fiducia e labbandono in Dio (8132);
Padre Juan González Arintero, domenicano, a Salamanca in Spagna;
Madre Maria Teresa Desandais, meglio conosciuta come PM Sulamitis, unaltra consorella di Suor Benigna Consolata, che dalla Francia, manda avanti con i suoi scritti la devozione e che diventerà la animatrice e la prima collaboratrice del P. Arintero;
Madre María Magdalena de Jesús Sacramentado, PASTOR MADRE MAGDALENA, passionista, nata a San Gemignano di Lucca nel 1888; vestì labito passionista il 27.6.1907. Nel 1913 fu destinata al Messico, da dove dovettero fuggire per la rivoluzione e nel 1916 arrivò in Spagna, a Deusto (Vizcaya) dove riaprirono un Convento in cui lei fu superiora varie volte e maestra di novizie. Qui, nel 1922, si incontrò per la prima volta con il Padre Juan G. Arintero, con il quale collaborò moltissimo nella diffusione della devozione allAmore Misericordioso, scrivendo e firmando con lo pseudonimo J. Pastor. Il 27.6.1935 fu trasferita a Lucca in Italia per la costruzione del Santuario di Santa Gemma (1935-1941). Nel 1941 è trasferita di nuovo in Spagna per fondare a Madrid il secondo convento passionista. Qui morì alletà di 72 anni, il 10.2.1960. E sepolta nel suo Monastero di S. Gema a Madrid. E stato completato il Processo Canonico per la eroicità delle virtù.
RENATA NEZZO nella vicina diocesi di Urbino, nata nel 1894 e morta nel 1925. Il 13 aprile 1923 legge Storia di unanima di Santa Teresa di Lisieux e matura lidea di fondare una Legione di piccole vittime; scrive il 29 aprile 1923: Leggendo lundicesimo capitolo della Storia di unanima della beata Teresa, si comprende che langelica Santa prima di salire al cielo domanda al suo Gesù un gran numero di piccole anime vittime di amore! Ora questa Legione di Piccole Vittime è già sorta..
Giunse a progettare la fondazione di una nuova Congregazione religiosa della quale aveva cominciato a stendere le Costituzioni. Ma intervenne la morte. Il biografo, Mons Enea Galli, così scrive: Renata ha indicato una via; quella dellAmore Misericordioso. Ma per breve tempo. La Provvidenza aveva disposto diversamente; altrove, a Collevalenza, doveva poi trionfare lAmore Misericordioso per mezzo della Madre Speranza. Mirabili le vie del Signore!.
Santa Faustina Kowalska, ai nostri tempi, canonizzata lo scorso 30 aprile, giorno della Domenica della Divina Misericordia.
Anche prima della Madre Speranza e di Santa Faustina si parlava di Amore Misericordioso, era diffusa una Novena e una immagine del crocefisso e di Maria Mediatrice, si scrivevano libri e discutevano i teologi. Ognuna di queste persone é stata chiamata da Dio a dare un contributo per completare sempre più questa rivelazione. A differenza che per le altre, forse, per la Madre Speranza si deve dire che ad essa é stato riservato il compito di istituzionalizzare con una Famiglia Religiosa il messaggio, la spiritualità e la dottrina dellAmore Misericordioso, fino a quando la Chiesa, attraverso il Magistero ufficiale dellEnciclica Dives in Misericordia, ha fatto sua questa dottrina.
Due donne chiamate a manifestare al mondo la tenerezza paterna e materna di Dio. Un lavoro incessante per far conoscere e diffondere la dottrina dellAmore Misericordioso.
Tutte e due hanno vissuto lesperienza di Dio Amore Misericordioso; ce ne hanno lasciata anche la dottrina; i loro scritti contengono anche un insegnamento per la nostra vita.
Né luna né laltra erano teologi; non avevano nemmeno una cultura teologica, come oggi hanno non poche donne, religiose o laiche, formate nelle scuole o nellAzione Cattolica, o in movimenti culturali affini. Perciò non si potevano porre Dio Amore Misericordioso come oggetto di riflessione teologica a nessun livello.
Il mistero di Dio Amore Misericordioso lo hanno vissuto come esperienza forte; anzi lhanno vissuto in tale grado e pienezza, che ha formato il centro della loro vita spirituale.
Hanno avuto il coraggio di credere, di fidarsi, di voler fare esperienza, di voler trasformare in vita vissuta quanto veniva proposto: più che capirlo, hanno voluto tentare di viverlo. Con questo modo sono arrivate ad avere una conoscenza esperienziale di Dio; la Chiesa già ha riconosciuto S. Teresina Dottore della Chiesa.
Madre Speranza nel suo diario manifesta molte volte lo stupore e la meraviglia ogni volta che si rende conto di quanto Dio è Padre e ama luomo: Cuanto me ha impresionado esto, padre mío!, ripete molte volte. S. Teresa Questo, proprio questo il mistero della mia vocazione, della mia vita tutta, e in particolare il mistero dei privilegi di Gesù sullanima mia. Gesù non chiama quelli che sono degni, bensì quelli che vuole lui, o, come dice san Paolo: Dio ha pietà di chi vuole lui, ed usa misericordia a chi vuole lui. Non è dunque opera di chi voglia né di chi corra, bensì di Dio che usa misericordia (Rm 9, 15-16) (MA, 2-3). Tanto Santa Teresa di Lisieux come Madre Speranza si sono fortemente impegnate per creare le condizioni di accoglienza di questo dono dello Spirito, ne hanno voluto fare esperienza, lo hanno capito in profondità perché lo hanno tradotto in atteggiamenti vissuti con la loro vita.
Tra questi atteggiamenti vissuti nella loro vita, servendomi soprattutto dei loro scritti, ne evidenzio cinque in modo particolare perché mi sembrano da ambedue vissuti in modo eminente ed esemplare.
a) Atteggiamento di verità e umiltà |
S. Teresa Se sono umile, avrò il diritto, senza offendere il Signore, di far qualche piccola sciocchezza fino alla morte. Guardi i bimbi, non la finiscono mai di rompere, strappare, ruzzolare, pur amando tanto babbo e mamma. Oh quando io cado così, da bambina, ciò mi fa toccare col dito il mio nulla, la mia debolezza, e io mi dico: Che diverrei, che farei, se mi appoggiassi alle forze mie (Scritti, p. 355) Madre Speranza Aiutami, Gesù mio, affinché io ... acquisisca lumiltà sincera, fondata, come Tu dici, sulla Tua grandezza e santità e sulla mia povertà e miseria; che questa disposizione interiore spogli la mia anima dallegoismo, dalla superbia e presunzione, giacché è nel vuoto di me che può avvenire lunione con il mio Dio; così Tu, Gesù mio, puoi prendere la mia povera anima e possederla senza alcuna riserva (El pan 18 Hoy, 29.5.1942)
b) Atteggiamento di confidenza |
S. Teresa La confidenza (fiducia) è una componente essenziale della via dellinfanzia spirituale. Nella lettera del 9 maggio 1897 al P. Roulland Teresa scrive: La mia vita è fatta tutta di confidenza e damore (Scritti, p. 737).
Il 17 luglio spiegando a Madre Agnese la piccola via che si riprometteva di insegnare alle anime dopo la sua morte, la chiamava il cammino della fiducia e dellabbandono totale (Scritti, p. 339).
Nella lettera del 17 settembre a Sr. Maria del S. Cuore, le spiega che quello che piace a Dio nella sua anima è di vedermi amare la mia piccolezza e la mia povertà, è la speranza cieca che ho nella sua misericordia (Scritti, p.686-687). E aggiunge: E la confidenza e nientaltro che la confidenza che deve condurci allamore (Scritti, p. 687-688) (pp. 92-93). La confidenza è stata la forza che ha sospinto Teresa verso la santità. (p. 93).Madre Speranza Quello che più dispiace a Gesù è la mancanza di confidenza e di fiducia in Lui... La confidenza in Gesù, nonostante le nostre miserie, è un conforto per lAmore Misericordioso (Camino p14, manoscritto inedito)
Certamente il peccato è orribile perché con esso offendiamo Gesù e perciò dobbiamo detestarlo, ma senza che per questo ci abbandoniamo alla tristezza e allo scoraggiamento: Colui che viene offeso è pur sempre il Nostro Padre e il suo Cuore Misericordioso ci perdona e ci ama.
Siamo, è vero, pieni di miseria, ma bisogna tendere in alto, bisogna portare la nostra anima a Gesù e portargliela così comé: con colpe e senza colpe, fervorosa e tiepida, rincuorata o scoraggiata, sicuri che se la presenteremo con umiltà e amore, essa tornerà migliore (El pan 2, 100-103)
c) Atteggiamento di abbandono |
S. Teresa Lanima non arriva dun colpo a tale perfezione; anzi non vi giungerà mai senza un potente aiuto della bontà misericordiosa del Signore. Il 7 luglio Teresa diceva a Madre Agnese:
Questa parola: Se anche Dio mi uccidesse, io spererei in Lui, mi ha rapita fin da quandero bambina. Però ho passato tanto tempo prima di stabilirmi a questo grado di abbandono. Ora ci sono! Dio misericordioso mi ha preso tra le braccia e mi ha posto là (Scritti, p. 329 (p. 97)Madre Speranza è pronta ad accogliere tutto da Dio nella certezza che Lui è amore e non può permettere nulla che non sia per nostro bene, sebbene sperimenti tutta la sua sofferenza umana davanti alla prova:
Ti prego, Gesù mio, abbi pietà di me e non lasciare sola in questa aridità e oscurità... E questo il calice di cui mi hai parlato? Ti fa piacere vedermi gemere sola? Se è così, ti dico una e mille volte, Dio mio, la mia confidenza ed il mio abbandono la metto nelle tue mani; e così ti dirò molte volte, Gesù mio: ho posto tutta la mia speranza in Te, mi salvi, Dio, la tua giustizia (El pan 18 Hoy , 4.10.1941)
d) Atteggiamento di devozione
autentica a Maria Santissima: La Madre dellAmore misericordioso |
S. Teresa La visione complessiva della spiritualità teresiana centrata sullAmore Misericordioso non può ignorare la componente mariana; questa, infatti, non si riduce ad una forma devozionale, ma appartiene alle fonti da cui la via dellinfanzia spirituale sgorga. E Teresa ne è consapevole. (p. 100).
Lei lo sa bene cosa deve fare dei miei piccoli desideri, se li deve dire oppure no: insomma, sta a lei vedere di non forzare il buon Dio ad esaudirmi, per lasciar fare a lui in tutto e per tutto la sua volontà (Scritti, p. 322). (p. 105).Madre Speranza Gesù mio, consegnami e raccomandami alla Tua dolce Madre, mettimi in quelle delicate mani che educarono e allevarono Te, Figlio di Dio Padre, perché mi aiutino e mi difendano... Dì per me alla tua dolcissima Madre: Ricevi questa figlia nelle tue cure materne, te la raccomando con tutta linsistenza del mio amore divino; veglia Madre, su di lei e presentamela limpida e educata da Te secondo le esigenze del mio Cuore (Camino 150/a: manoscritto).
e) Atteggiamento di coerenza:
Proprio questo il mistero della mia vocazione... |
S. Teresa Vi fu una data memorabile per Teresa di Gesù Bambino, la sua offerta come vittima di olocausto allAmore Misericordioso. Teresa vi consacra una pagina importante nel suo Manoscritto autobiografico A. Ella inizia così il suo racconto:
Questanno, il 9 giugno, festa della santissima Trinità, ho ricevuto la grazia di capire più che mai quanto Gesù desideri dessere amato (MA, 238). (pp. 18-19).
Così nasce in lei un impulso potente a venire totalmente consumata dallamore e trasformata in fiamma. Di qui la sua proposta nel colloquio con Dio:
Mi pare che se voi trovaste anime che si offrissero come vittime di olocausto al vostro amore, voi le consumereste rapidamente, mi pare che sareste felice di non comprimere le onde dinfinita tenerezza che sono in voi... O Gesù mio! che sia io questa vittima felice, consumate il vostro olocausto col fuoco del vostro amore divino (MA, 238) (p. 20).
Lo scopo e lideale dellofferta è di vivere in atto di amore perfetto, in modo da essere consumata dallamore e morire martire di amore:
Per vivere in un atto di Perfetto amore, mi offro come vittima dolocausto al vostro amore misericordioso, supplicandovi di consumarmi senza posa, lasciando traboccare nella mia anima i flutti dinfinita tenerezza che sono racchiusi in voi, e così possa diventare martire del vostro amore, o mio Dio!... Che questo martirio, dopo avermi preparata a comparire davanti a voi, mi faccia infine morire e la mia anima si slanci senza alcuna sosta verso leterno abbraccio del vostro amore misericordioso (Scritti, pp. 795-796) (p. 21).Madre Speranza Figlie mie, io credo che Gesù ama di un amore singolare le anime forti, virili, impegnate, decise, generose e dimentiche di se stesse; quelle cioè che sentono il bisogno (con hambre) di esercitare il bene in favore dei propri fratelli e anelano alla propria perfezione cercando con sincerità occasioni di poter soffrire per vivere, con entusiasmo, crocefisse insieme con Gesù per amore delluomo. (El pan 2, 104)
Amate figlie: la nostra natura è propensa e ci inclina a cercare noi stesse, facendoci dimenticare che, in fondo, noi siamo proprio niente e che tutto quello che cè di buono in noi è solo dono di Dio. Allora stiamo attente a non pretendere alcuna cosa come nostro personale diritto: questo finirebbe per aprire la porta a ogni peccato. Stiamo anche attente a non cercare la lode e la approvazione degli uomini, perché con questo avremmo già ricevuto la nostra ricompensa. (El pan 9, 63)
Dalla sola lettura di pochi testi emergono profonde affinità nella dottrina, nel pensiero, nei sentimenti, nella missione di santa Teresa e di Madre Speranza.
Solo brevi accenni che possono servire da stimolo per un ulteriore approfondimento, e tutto questo solo per scoprire sempre più quel filo che lega gli avvenimenti della storia: la passione di Dio per luomo di ogni tempo.
Madre Speranza è morta l8 febbraio 1983 e, cinque anni dopo, è stato dato inizio alla fase diocesana del Processo di Canonizzazione, terminata in meno di due anni. Ci auguriamo che presto anche la vita e la figura di Madre Speranza, la sua dottrina, possano diventare esempio e modello di santità per lintera Chiesa. Ormai si attende solamente lo studio della Positio da parte dei Consultori ed il riconoscimento di un miracolo.
Affidiamo anche alla vostra preghiera questo desiderio che la nostra Famiglia Religiosa porta nel cuore e questo anno giubilare possa essere davvero lanno del trionfo dellAmore Misericordioso.
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ultimo aggionamento 13 giugno, 2009