ESPERIENZE

Alberto Scalzo


C’è uno “sportello” per i poveri

 

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Caltanissetta 30-05-2000

San Cataldo
La parrocchia “Sant’Alberto Magno” ha inaugurato i locali del Centro “Madre Speranza”

Don Spilla: “A Belvedere ci sono tante famiglie senz’acqua e senza luce”

Un piccolo garage, tante speranze. È il segnale forte lanciato dalla Parrocchia Sant’Alberto Magno che ha inaugurato ufficialmente, dopo la benedizione di rito, lo sportello della Caritas parrocchiale “Madre Speranza”. Per molti fedeli il centro, anche se non ufficialmente, era già una tappa importante e costitutiva per santificare quest’Anno Santo. Entrato in funzione, in effetti, subito dopo la presa di possesso canonico del nuovo parroco don Angelo Spilla, avvenuta il 16 gennaio scorso, esso “vive” grazie alla cooperazione di diversi volontari che si alternano, coadiuvati dal parroco, nell’opera di assistenza ai bisognosi e alle famiglie povere. Attualmente lo “sportello della carità” è ubicato in un locale preso in affitto dalla parrocchia in via Meli e resta aperto quattro volte la settimana: lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 16 alle 18; il martedì dalle ore 9 alle 11.
“Settimanalmente, allo stato attuale – racconta don Angelo Spilla – cerchiamo di dar assistenza a più di 70 famiglie povere della città; queste famiglie per lo più provengono dai quartieri popolari di contrada Belvedere, come anche dai quartieri del centro storico. Personalmente ho potuto tastare il tenore di vita di questi quartieri, rendermi conto della loro situazione di vita giornaliera, scoprire la povertà di molti nuclei familiari e delle loro dimore, capire gli stenti di 57 famiglie che abitano in 5 palazzine popolari di Belvedere, tra l’altro senza acqua da più di un mese, scoprire l’amara realtà di famiglie che non hanno la luce elettrica da diversi anni poiché non hanno avuto modo di pagare le bollette, sentire un appello unanime di richiesta lavorativa e la necessità di trovare qualcuno a cui potersi rivolgere per qualunque consiglio, costituiscono situazioni che francamente non mi aspettavo. Spaccati di vita sociale che “stridono” nettamente in contrapposizione con altri ben più noti, che ti rattristano certamente, ma che nello stesso tempo ti invogliano a credere sempre maggiormente in quello che è il nostro progetto: creare un osservatorio delle varie povertà per venire incontro, nei limiti del possibile, alle tante richieste dei fratelli più sfortunati”.
“Ecco perché si è voluto dedicare questo centro Caritas alla Serva di Dio Madre Speranza, le cui spoglie mortali riposano presso il Santuario dell’Amore Misericordioso, da lei realizzato a Collevalenza (Pg). Lo scopo fondamentale del centro è quello di diffondere la grande amabilità di Dio e del Suo illimitato amore per gli uomini. Madre Speranza – continua il sacerdote – ha avuto rivelato che Dio è un Padre pieno di bontà che cerca con tutti i mezzi di confortare, aiutare e rendere felici i propri figli; li cerca e li insegue con amore instancabile, come se Lui non potesse essere felice senza di loro. Madre Speranza ha fondato nel 1930, a Madrid, la Congregazione delle ancelle dell’Amore Misericordioso e nel 1951, a Collevalenza, la Congregazione dei figli dell’Amore misericordioso che hanno come fine l’amore verso i sacerdoti ed il servizio ai poveri. È proprio l’esempio che impariamo da Madre Speranza: che ha evidenziato la misericordia infinita di un Dio pieno di bontà condividendo, soprattutto, la sorte dei più bisognosi e dei più poveri”.
A benedire i locali del centro “Madre Speranza” e a dare il suo incoraggiamento per l’iniziativa è intervenuto padre Maximiano Lucas, superiore generale della congregazione dei Figli dell’Amore misericordioso, che ha concelebrato, prima della benedizione del “Centro”, la Messa insieme a padre Aurelio Perez, vicario generale della suddetta congregazione e lo stesso don Angelo Spilla. Il suo messaggio, rivolto ai numerosi parrocchiani, ai volontari del centro e ai tanti bisognosi presenti, è quello di diventare apostoli dell’Amore misericordioso. “Sull’esempio di Madre Speranza tutti dobbiamo annunciare al mondo questa misericordia di Dio; è arrivato il momento dell’amore e della misericordia di Dio per tutta l’umanità, riscoprirlo in questo Giubileo significherà guardare il futuro senza paura e con grande speranza”, ha concluso padre Maximiliano Lucas.

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ultimo aggionamento 13 giugno, 2009