STUDI
Padre Aurelio Pérez García

 

Il ritrovamento delle immagini dell’Amore Misericordioso e di Maria Mediatrice in Terra Santa

 

 

 

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La chiesa di Nostra Signora dell’“Arca dell’Alleanza” della località biblica di Kyriat Yearim, in Israele

Ho avuto la grazia e la gioia di partecipare a un ritiro-pellegrinaggio in Terra Santa tra il 14 e il 29 settembre dell’anno giubilare 2000. Gli ultimi due giorni, 27 e 28 ci siamo alloggiati in una Casa di accoglienza gestita dalle Suore di San Giuseppe1, su una collina della località biblica di Kyriat Yearim (= “la città dei boschi”, cf Gs 9, 17; 15, 60). Ai tempi dei Cananei si chiamava Kyriat Baal (= “città di Baal”, divinità pagana) e oggi, in arabo, è chiamata anche Abu-Gosh, nome di uno sceicco famoso nel secolo scorso. La località è nell’attuale territorio israeliano, e la popolazione é un misto di palestinesi e israeliani. Si trova tra la montagna di Giuda e la Shefela (= catena di colline basse tra la piana del mediterraneo e i monti di Giuda), lungo la superstrada tra Gerusalemme e Tel Aviv; dista 12 km da Gerusalemme e 35 minuti di macchina dall’aeroporto di Ben Gurion.
A Kyriat Yearim l’arca dell’alleanza fu custodita per anni nella casa di Abinadab, da suo figlio Eleazaro:

Gli uomini di Bet-Sèmes allora esclamarono: “Chi mai potrà stare alla presenza del Signore, questo Dio così santo? La manderemo via da noi; ma da chi?”. Perciò inviarono messaggeri agli abitanti di Kiriat-Iearìm con questa ambasciata: “I Filistei hanno ricondotto l’arca del Signore. Scendete e portatela presso di voi”.
Gli abitanti di Kiriat-Iearìm scesero a prendere l’arca del Signore e la introdussero nella casa di Abinadàb, sulla collina; consacrarono suo figlio Eleazaro perché custodisse l’arca del Signore.
Erano trascorsi molti giorni da quando era stata collocata l’arca a Kiriat-Iearìm, erano passati venti anni, quando tutta la casa d’Israele alzò grida di lamento verso il Signore. (1Sam 6,20 – 7,2)

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Qui, “nei campi di Iaar” (Sal 132, 6-7), dopo circa 40-50 anni, Davide, divenuto re e conquistata Gerusalemme, venne a prendere l’arca per trasportarla nella sua città, prima nella casa di Obed-Edom di Gat e, dopo tre mesi, nella Città di Davide (2Sam 6; 1Cr 13; 15).
Qui, nella collina dove si conservava la memoria della lunga sosta dell’Arca dell’Alleanza, i bizantini costruirono nel V secolo dell’era cristiana, una basilica, i cui resti, portati alla luce all’inizio del secolo XX, si possono ancora vedere. Questa basilica venne distrutta dai Persiani nel 614 e ricostruita alcuni secoli dopo. Venne di nuovo demolita nel secolo XI dal Califfo egiziano Bakim. E’ stata ricostruita all’inizio del secolo XX, dietro il vivissimo interessamento del grande biblista P. Garrigou-Lagrange, che si adoperò per far acquistare la collina e far venire alla luce i reperti storici, all’epoca completamente sepolti.
Il 28 settembre, ultimo giorno della nostra permanenza nella terra del Signore, mi sono recato al mattino presto nella chiesa dedicata a Nostra Signora dell’Arca dell’Alleanza. Entrando dalla porta principale ho intravisto in fondo, sulla destra dell’abside centrale, la luce rossa del tabernacolo e mi sono diretto lì per pregare un po’. Mi ero appena inginocchiato quando, sollevando lo sguardo, con mia grande sorpresa e profonda emozione, ho visto sopra il tabernacolo un drappo dipinto, che rappresentava il Crocifisso dell’Amore Misericordioso. I colori erano un po’ sbiaditi, ma si vedeva benissimo Gesù in croce vivo, con lo sguardo supplicante rivolto verso il Padre, rappresentato al di sopra la croce, e lo Spirito Santo in forma di colomba tra il Padre e il Figlio. Dietro Gesù in croce la grande ostia con il monogramma JHS. La Croce appare piantata sul mondo, con il vangelo aperto a sinistra sul comandamento nuovo in lingua francese, la corona regale sul cuscino ai piedi della croce e la sottostante dicitura in francese “AMOUR MISERICORDIEUX”. Nel dipinto, che sembra una di quelle tele utilizzate come stendardi nelle processioni, al di sopra del mondo è disegnato anche l’arcobaleno.
La sorpresa non era finita perché volgendo lo sguardo sulla destra vedo un altro drappo, più o meno della stessa grandezza e fattura, rappresentante Maria Mediatrice, con tutti i simboli che appaiono nel dipinto che noi veneriamo. L’unica particolarità è che il titolo ai piedi del dipinto, anziché Maria Mediatrice, recita: “FOEDERIS ARCA” (= Arca dell’Alleanza). Mi è venuta subito in mente la preghiera della sera tramandataci da Madre Speranza, che dice tra l’altro: “O Maria Mediatrice universale, Arca dell’Alleanza, Regina d’amore e madre di Misericordia, prega per noi”.
Tra i due drappi dipinti era collocata una statua di Sta Teresa di Gesù Bambino.
Uscendo dalla chiesa ho comunicato questa scoperta ai miei compagni di pellegrinaggio, e ho chiesto anche alla superiora delle suore di San Giuseppe, una irlandese, qual era l’origine di quei dipinti e se loro avevano qualche rapporto con essi. Mi ha saputo dire soltanto che era stati portati lì dal movimento dei “Foyers de Charité”. Se teniamo presente che i Foyers de Charité sono nati nel 1936 ad opera della mistica laica francese Marthe Robin e del sacerdote Finet2, dobbiamo concludere che le nostre immagini non sono arrivate alla Chiesa di Notre Dame de l’Arche de l’Alliance prima del suddetto anno. Questo è l’unico dato di cui disponiamo.
Finora, sapevamo che la devozione all’Amore Misericordioso, la diffusione delle immagini del Crocifisso e di Maria Mediatrice, la Novena all’Amore Misericordioso avevano preso piede, nel primo trentennio del secolo XX, in alcuni paesi di Europa ed America Latina, ed è una gradita sorpresa vedere che tale movimento di spiritualità attraverso le immagini è arrivato anche in Terra Santa dopo che Madre Speranza aveva fondato la Congregazione delel Ancelle dell’Amore Misericordioso. La presenza della statua di Sta Teresa di Gesù Bambino tra le immagini dell’Amore Misericordioso e Maria Mediatrice-Foederis Arca, attesta il legame, peraltro a noi molto familiare, tra la piccola santa del Carmelo di Lisieux e la devozione all’Amore Misericordioso.
Sarebbe da approfondire, penso, l’origine delle suddette immagini e perché sono state portate proprio a Kyriat Yearim, nella Chiesa di Nostra Signora dell’Arca dell’Alleanza. C’è una coincidenza interessante: sopra l’abside principale della suddetta chiesa si innalza, a modo di torre, un’agile struttura in cemento e ferro che sostiene una grande statua, rappresentante la Vergine Maria appoggiando i piedi sull’antica arca dell’Alleanza e tenendo tra le braccia il bambino Gesù, il quale con la mano destra innalza l’ostia dell’eucaristia e con la sinistra sostiene il libro santo della Parola di Dio. La coincidenza, molto bella e significativa che intravvedo, è nel fatto che anche nell’immagine del Crocifisso dell’Amore misericordioso abbiamo Gesù nell’atto di offrire se stesso nell’unico sacrificio della nuova e definitiva Alleanza, nel Libro Santo aperto sul comandamento nuovo e nell’Eucaristia che perpetua nei secoli il memoriale della Pasqua del Signore.

Collevalenza, 7 novembre 2000


1 Queste suore sono presenti in Terra Santa dal 1848. Una di loro, Sr Josephine Rumèbe, su indicazione di P. Garrigou-Lagrange, acquistò nel 1901 la collina di Kyriat Yearim dove attualmente sorge la Chiesa dedicata a “Nostra Signora dell’Arca dell’Alleanza”, accanto alla casa delle Suore di San Giuseppe. Allora non c’era alcune costruzione sulla cima della collina, ma P. Garrigou-Lagrange era convinto, da ricerche fatte, che in quel luogo c’era stata una basilica bizantina, distrutta e ricostruita più volte. Una volta acquistato il terreno, gli scavi successivi misero effettivamente in luce i resti della chiesa bizantina.

2 Marthe Robin, nata il 13 marzo 1902 a Chateauneuf-de-Galaure (Drome - Francia) e morta il 6 febbraio 1981, il 10 febbraio del 1936 incontra il sacerdote Finet che, assieme a lei, si mette al servizio del Signore per “la Grande Opera del suo Amore”: “i Foyers de Charité”.

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ultimo aggionamento 27 aprile, 2002