Uscito fuori di nuovo, Pilato dice ai giudei: "Ecco l’uomo!". La flagellazione, la coronazione di spine e gli altri maltrattamenti hanno sfigurato orribilmente Gesù.

Seminudo, ricoperto solo di una clamide romana stracciata, con sul capo la corona dello scherno infissa nella fronte, il volto pallido e macchiato di sangue e di sputi, appare alla vista di tutti come un lebbroso.

In tale sembiante Gesù è presentato al popolo dall’alto della gradinata esterna. E’ tale la sua miseria, l’ignominia e l’abbattimento che dovrebbe suscitare la compassione della moltitudine.

"Ecco l’uomo!, vedete come è ridotto. Se avete avuto invidia di lui, ora certo non può più essere oggetto d’invidia. Se lo odiavate, il vostro odio è così soddisfatto. Se ha sbagliato, ha pagato ben cara la sua colpa. Se si è detto Figlio di Dio, guardate cosa rimane della sua presunzione". Tutto questo vuole esprimere Pilato per suscitare indulgenza e compassione verso Gesù. Ma Pilato dimostra di non conoscere gli uomini.

Tale presentazione di Gesù produce l’effetto contrario. Vedendolo così orribilmente maltrattato, il popolo perde l’ultimo residuo di rispetto e di amore, e prova verso di lui soltanto avversione, odio e furore.

Anche oggi, come allora, la moderna incredulità con la sua esegesi razionalista ha sfigurato l’augusta immagine del Figlio di Dio, negando la sua divinità. Lasciandolo volutamente ricoperto di stracci, con uno scettro di canna tra le mani, lo presenta alle moltitudini ignoranti dicendo: "Guardatelo, non è altro che un uomo".

Quale meraviglia pertanto, se una gran quantità di gente superficiale si allontana definitivamente da Gesù Cristo e con i giudei grida: via, crocifiggilo!

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ultimo aggionamento 05 maggio, 2005