Riunitisi la SS. Vergine e i discepoli
sul monte degli Ulivi, apparve loro Gesù più
risplendente delle altre volte, emanante una soavissima
fragranza. Egli li benedisse, parlò con la sua dolce
Madre, alla quale aveva affidato il gregge della sua
Chiesa, e con i discepoli, ai quali lasciò la sua pace e
la sicurezza che non li avrebbe mai abbandonati. Una graziosa nube, cocchio regale che lo trasportava alla gloria, lo sottrasse al loro sguardo. I discepoli rimasero estatici; apparvero due angeli e dissero loro: "Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo". I discepoli ritornarono a Gerusalemme, vivendo con la fede più in cielo che sulla terra, animati dalla speranza che Gesù avrebbe loro inviato lo Spirito Santo e animati da un ardentissimo amore alla S. Vergine. E' questa la vita delle anime che amano veramente Dio in questo esilio: esse abitano con il corpo sulla terra, ma il loro cuore è già in cielo e si nutre della speranza di vedere presto l'Amato. Questa speranza le fa camminare nel mondo come se ne fossero fuori. |
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ultimo aggionamento 05 maggio, 2005