Anonimo del IV sec. PG34, 467.
È importante che i fratelli vivano insieme in grande carità. Sia che preghino, sia
che leggano le scritture, sia che si occupino di qualche lavoro, essi devono avere come
fondamento lamore fraterno. In questo modo, sarà possibile assaporare la gioia
della partecipazione a queste diverse occupazioni, e a tutti coloro che pregano, a tutti
coloro che leggono, a tutti coloro che lavorano, sarà dato di edificarsi vicendevolmente
nella trasparenza dellanima e nella semplicità. Qualsiasi cosa facciano, i fratelli
devono mostrarsi caritatevoli e sereni gli uni con gli altri. Colui che lavora così dirà
di colui che prega: - Anchio posseggo il tesoro di mio fratello, dal momento che ci
è comune. Da parte sua, colui che prega dirà di colui che legge: - Anchio vengo
arricchito dal beneficio che egli trae dalla sua lettura! E colui che lavora dirà: - È
nellinteresse della comunità che io compio questo servizio. Le molteplici membra
del corpo non formano che un corpo solo: esse si sostengono vicendevolmente, ciascuna
assolvendo il proprio compito. Locchio vede per tutto il corpo: la mano lavora per
le altre membra: il piede, camminando, le porta tutte: una soffre appena soffre
laltra. Ecco come i fratelli debbono comportarsi gli uni con gli altri (cfr Rm
12,4-5). Colui che prega non giudicherà colui che lavora, perché non prega. Colui che
lavora, non giudicherà colui che prega, dicendo: - Ecco uno che perde tempo, mentre io
sto qui a lavorare! Colui che serve, non giudicherà gli altri. Al contrario, ciascuno,
qualunque cosa faccia, agirà per la gloria di Dio (cfr. lCor 10,31; 2Cor 4, 15). Colui
che legge, penserà con amore di Te prega e dirà a se stesso: - Egli prega anche per me.
E colui che prega, penserà nei riguardi di colui che lavora: - Ciò che fa, lo fa
per il bene di tutta la comunità. Così una grande concordia e una serena armonia
formeranno il vincolo della pace (cfr Ef 4,3), che li unirà tra loro e li farà vivere
con carità e semplicità, sotto lo sguardo benevolo di Dio. Evidentemente
lessenziale è di perseverare nella preghiera. Del resto è necessaria ununica
cosa: ciascuno deve possedere nel suo cuore questo tesoro che è la presenza viva e
spirituale del Signore. Sia che lavori, preghi o legga, ciascuno deve poter dire in
possesso di questo bene imperituro che è lo Spirito Santo.
Traduzione di p.Amato Dagnino, Vita Pastorale
Marzo 2000, pag.68. |